L'esperto risponde

Visite ai familiari nelle Residenze per Anziani: ricominciare è possibile?

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16 Dicembre 2021

Buonasera, 
la mia mamma è ospite da diversi anni di un Centro Servizi per Anziani in Veneto, mentre io vivo a Milano per lavoro. L'ultima volta che ho potuto accedere alla struttura per visitare mia mamma risale al periodo anteriore al mese di marzo 2020. Con l'arrivo della pandemia non mi è mai stata concessa la possibilità di accedere alla struttura o di portare mia mamma al di fuori della struttura per trascorrere del tempo insieme. Questo anche nonostante il fatto che entrambe abbiamo completato il ciclo di vaccinazioni e nonostante io abbia anche effettuato dei tamponi molecolari in occasione delle visite. Per ragioni di sicurezza la direzione della struttura finora mi ha consentito unicamente di poter parlare con mia mamma dall'esterno della struttura, attraverso una finestra chiusa e dotata di sbarre, servendoci di un interfono per una durata massima di 15 minuti. Questa modalità di visita alternativa si rivela però molto difficile anche a causa della patologia di mia mamma che purtroppo incide sulla sua capacità di comunicare. Vorrei sapere se la Direzione della residenza in cui si trova mia mamma è nel pieno diritto di continuare a limitare le visite in presenza o se esiste qualche azione che posso intraprendere per riuscire finalmente a ristabilire un contatto più diretto con lei.
Ringrazio anticipatamente per la Vostra attenzione

Gentile utente,

Abbiamo inoltrato la Sua domanda all’ANMIC – Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi Civili di Milano (specializzata in materia di invalidità) e Le riportiamo di seguito la risposta al quesito. E’ importante però ricordare a tutti i lettori che, qualora si trovino in una situazione simile a quella descritta, occorre sempre fare riferimento alle direttive emanate dalla regione in cui si trova ad operare la struttura, e che le diverse regioni possono adottare misure differenti in base alla gravità dell’emergenza sanitaria.

Premesso che ad oggi la situazione emergenziale non è la stessa di due anni fa, le misure adottate dalla struttura, a nostro avviso, appaiono decisamente restrittive. Il governo, con l’Ordinanza del Ministro della salute del 8 maggio 2021, ha dato delle indicazioni che non prevedono ciò che fa la struttura in questione, anche se premette che singolarmente, a seconda dell'evoluzione dell'epidemia, ci si possa regolare di conseguenza. 

Il Comunicato n. 898 del 30 giugno 2021 del Presidente della Regione Veneto riporta:
..."VISITE. Da oggi le visite sono possibili, nel rispetto rigoroso delle norme igieniche di sicurezza (igienizzazione mani, uso corretto mascherine chirurgiche, distanziamento interpersonale, misurazione temperatura corporea). Familiari e ospiti devono proteggersi con mascherine chirurgiche nel momento dell’incontro. Le visite di familiari, parenti e visitatori dovranno essere prenotate e sono consentite per un massimo di due persone in presenza, per un tempo definito (30 minuti), in spazi dedicati (non in camera), preferibilmente all’aperto. Le strutture dovranno conservare il registro degli accessi, verificare con un test (check-list da compilare all’ingresso) che i visitatori siano in buona salute e far firmare il patto di responsabilità.

Le visite di familiari e congiunti ai nuclei di degenza sono consentite in camera per casi particolari di emergenza autorizzati dalla struttura..."

Nelle linee guida per le strutture residenziali e semiresidenziali extraospedaliere emanate dalla Regione Veneto c'è un protocollo con una serie di indicazioni e raccomandazioni utili a tutelare la salute degli ospiti, ma nulla arriva ai livelli previsti nella struttura in questione.

Speriamo di aver fornito indicazioni utili.
Buona giornata

Buonasera, 
la mia mamma è ospite da diversi anni di un Centro Servizi per Anziani in Veneto, mentre io vivo a Milano per lavoro. L'ultima volta che ho potuto accedere alla struttura per visitare mia mamma risale al periodo anteriore al mese di marzo 2020. Con l'arrivo della pandemia non mi è mai stata concessa la possibilità di accedere alla struttura o di portare mia mamma al di fuori della struttura per trascorrere del tempo insieme. Questo anche nonostante il fatto che entrambe abbiamo completato il ciclo di vaccinazioni e nonostante io abbia anche effettuato dei tamponi molecolari in occasione delle visite. Per ragioni di sicurezza la direzione della struttura finora mi ha consentito unicamente di poter parlare con mia mamma dall'esterno della struttura, attraverso una finestra chiusa e dotata di sbarre, servendoci di un interfono per una durata massima di 15 minuti. Questa modalità di visita alternativa si rivela però molto difficile anche a causa della patologia di mia mamma che purtroppo incide sulla sua capacità di comunicare. Vorrei sapere se la Direzione della residenza in cui si trova mia mamma è nel pieno diritto di continuare a limitare le visite in presenza o se esiste qualche azione che posso intraprendere per riuscire finalmente a ristabilire un contatto più diretto con lei.
Ringrazio anticipatamente per la Vostra attenzione

Gentile utente,

Abbiamo inoltrato la Sua domanda all’ANMIC – Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi Civili di Milano (specializzata in materia di invalidità) e Le riportiamo di seguito la risposta al quesito. E’ importante però ricordare a tutti i lettori che, qualora si trovino in una situazione simile a quella descritta, occorre sempre fare riferimento alle direttive emanate dalla regione in cui si trova ad operare la struttura, e che le diverse regioni possono adottare misure differenti in base alla gravità dell’emergenza sanitaria.

Premesso che ad oggi la situazione emergenziale non è la stessa di due anni fa, le misure adottate dalla struttura, a nostro avviso, appaiono decisamente restrittive. Il governo, con l’Ordinanza del Ministro della salute del 8 maggio 2021, ha dato delle indicazioni che non prevedono ciò che fa la struttura in questione, anche se premette che singolarmente, a seconda dell'evoluzione dell'epidemia, ci si possa regolare di conseguenza. 

Il Comunicato n. 898 del 30 giugno 2021 del Presidente della Regione Veneto riporta:
..."VISITE. Da oggi le visite sono possibili, nel rispetto rigoroso delle norme igieniche di sicurezza (igienizzazione mani, uso corretto mascherine chirurgiche, distanziamento interpersonale, misurazione temperatura corporea). Familiari e ospiti devono proteggersi con mascherine chirurgiche nel momento dell’incontro. Le visite di familiari, parenti e visitatori dovranno essere prenotate e sono consentite per un massimo di due persone in presenza, per un tempo definito (30 minuti), in spazi dedicati (non in camera), preferibilmente all’aperto. Le strutture dovranno conservare il registro degli accessi, verificare con un test (check-list da compilare all’ingresso) che i visitatori siano in buona salute e far firmare il patto di responsabilità.

Le visite di familiari e congiunti ai nuclei di degenza sono consentite in camera per casi particolari di emergenza autorizzati dalla struttura..."

Nelle linee guida per le strutture residenziali e semiresidenziali extraospedaliere emanate dalla Regione Veneto c'è un protocollo con una serie di indicazioni e raccomandazioni utili a tutelare la salute degli ospiti, ma nulla arriva ai livelli previsti nella struttura in questione.

Speriamo di aver fornito indicazioni utili.
Buona giornata

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