Costume e Società

Verifiche dei Nas nelle Rsa: controlli a tappeto nelle residenze per anziani

alt_text
13 Gennaio 2022

Le Residenze per anziani sono alcune delle realtà maggiormente colpite dall’emergenza sanitaria causata dal Covid-19: grazie alle nuove normative e ai cicli vaccinali introdotti, esse sono però riuscite ad emarginare circostanze di criticità e di pericolo, permettendo il regolare svolgimento di attività mediche e ricreative in conformità con la legge. In alcune strutture, nonostante gli insegnamenti appresi durante questi anni di pandemia, continuano tuttavia a sussistere situazioni non conformi alle normative vigenti: al fine di garantire regolarità e trasparenza, si sono svolte recentemente in tutta Italia campagne di controllo ad opera del nucleo dei Carabinieri Nas, nel tentativo di individuare, punire e sanzionare comportamenti illeciti e violazioni delle predisposizioni imposte dal Governo.

Le verifiche condotte dai Nas, su ordinanza del Ministero della Salute ed effettuate prevalentemente durante il periodo delle festività natalizie, con controlli a tappeto anche nei giorni dell’Epifania e del Capodanno, hanno rilevato come quasi nel 20% delle strutture controllate siano risultate delle irregolarità, con pesanti carenze igieniche e violazioni riguardanti le normative anti-contagio. Le indagini, che sono state effettuate presso 536 attività socio-assistenziali tra cui Residenze per anziani, Case di riposo e Case-famiglia, hanno spesso rilevato la presenza di un numero maggiore di anziani rispetto a quanto consentito, operatori non  adeguatamente qualificati e incompetenti, e in alcuni casi persino la violazione delle norme anti-covid da parte del personale sanitario, infermieristico ed assistenziale, con operatori non vaccinati o contrari alla campagna vaccinale voluta dal Governo. 

Le ispezioni effettuate, nelle quali sono state individuate anomalie e violazioni dei regolamenti previsti, hanno condotto a sanzioni per un totale complessivo di 80.000 euro: in 42 strutture è stata rilevata l’attività lavorativa di operatori non vaccinati e senza Green pass, mentre in 16 Residenze per anziani sono state violate le disposizioni relative all’utilizzo dei sistemi protettivi, con l’assenza di materiali informativi anti-contagio. Carenze strutturali ed igieniche sono solo alcune delle problematiche riscontrate durante le verifiche: gli episodi più comuni di violazione hanno portato alla luce un inadeguato livello di assistenza fornito agli ospiti e una grave irregolarità nel seguire le misure di contenimento alla diffusione del Coronavirus.

Nel corso delle verifiche effettuate in tutto il territorio italiano, che hanno condotto alla denuncia di numerose realtà assistenziali e alla chiusura di tre strutture ricettive, 52 persone sono indagate per violazioni penali, mentre 87 per illeciti amministrativi: l’insorgere di queste inadempienze, che hanno inevitabilmente creato situazioni di disagio e di difficoltà ai molti ospiti e ai rispettivi nuclei familiari, ha evidenziato la necessità di garantire maggiori controlli a sostegno della popolazione anziana. L’esigenza di assicurare una corretta erogazione di servizi e risorse, nel rispetto delle regolamentazioni in materia di sicurezza e prevenzione, ha guidato le Istituzioni del nostro paese a rivalutare le modalità di supervisione e di vigilanza delle attività all’interno delle Strutture assistenziali, con lo scopo ultimo di rendere la vita degli ospiti più sicura, mediante nuove forme di supporto e di sostegno. Episodi come questi evidenziano ancora una volta l’esigenza impellente da parte delle istituzioni di una revisione generale dei metodi di gestione delle strutture e dei servizi rivolti alla popolazione anziana: ci si augura di giungere presto ad un nuovo periodo di stabilità ed equilibrio, con un miglioramento generale delle condizioni di lavoro e di vita di ciascuno. 


Le Residenze per anziani sono alcune delle realtà maggiormente colpite dall’emergenza sanitaria causata dal Covid-19: grazie alle nuove normative e ai cicli vaccinali introdotti, esse sono però riuscite ad emarginare circostanze di criticità e di pericolo, permettendo il regolare svolgimento di attività mediche e ricreative in conformità con la legge. In alcune strutture, nonostante gli insegnamenti appresi durante questi anni di pandemia, continuano tuttavia a sussistere situazioni non conformi alle normative vigenti: al fine di garantire regolarità e trasparenza, si sono svolte recentemente in tutta Italia campagne di controllo ad opera del nucleo dei Carabinieri Nas, nel tentativo di individuare, punire e sanzionare comportamenti illeciti e violazioni delle predisposizioni imposte dal Governo.

Le verifiche condotte dai Nas, su ordinanza del Ministero della Salute ed effettuate prevalentemente durante il periodo delle festività natalizie, con controlli a tappeto anche nei giorni dell’Epifania e del Capodanno, hanno rilevato come quasi nel 20% delle strutture controllate siano risultate delle irregolarità, con pesanti carenze igieniche e violazioni riguardanti le normative anti-contagio. Le indagini, che sono state effettuate presso 536 attività socio-assistenziali tra cui Residenze per anziani, Case di riposo e Case-famiglia, hanno spesso rilevato la presenza di un numero maggiore di anziani rispetto a quanto consentito, operatori non  adeguatamente qualificati e incompetenti, e in alcuni casi persino la violazione delle norme anti-covid da parte del personale sanitario, infermieristico ed assistenziale, con operatori non vaccinati o contrari alla campagna vaccinale voluta dal Governo. 

Le ispezioni effettuate, nelle quali sono state individuate anomalie e violazioni dei regolamenti previsti, hanno condotto a sanzioni per un totale complessivo di 80.000 euro: in 42 strutture è stata rilevata l’attività lavorativa di operatori non vaccinati e senza Green pass, mentre in 16 Residenze per anziani sono state violate le disposizioni relative all’utilizzo dei sistemi protettivi, con l’assenza di materiali informativi anti-contagio. Carenze strutturali ed igieniche sono solo alcune delle problematiche riscontrate durante le verifiche: gli episodi più comuni di violazione hanno portato alla luce un inadeguato livello di assistenza fornito agli ospiti e una grave irregolarità nel seguire le misure di contenimento alla diffusione del Coronavirus.

Nel corso delle verifiche effettuate in tutto il territorio italiano, che hanno condotto alla denuncia di numerose realtà assistenziali e alla chiusura di tre strutture ricettive, 52 persone sono indagate per violazioni penali, mentre 87 per illeciti amministrativi: l’insorgere di queste inadempienze, che hanno inevitabilmente creato situazioni di disagio e di difficoltà ai molti ospiti e ai rispettivi nuclei familiari, ha evidenziato la necessità di garantire maggiori controlli a sostegno della popolazione anziana. L’esigenza di assicurare una corretta erogazione di servizi e risorse, nel rispetto delle regolamentazioni in materia di sicurezza e prevenzione, ha guidato le Istituzioni del nostro paese a rivalutare le modalità di supervisione e di vigilanza delle attività all’interno delle Strutture assistenziali, con lo scopo ultimo di rendere la vita degli ospiti più sicura, mediante nuove forme di supporto e di sostegno. Episodi come questi evidenziano ancora una volta l’esigenza impellente da parte delle istituzioni di una revisione generale dei metodi di gestione delle strutture e dei servizi rivolti alla popolazione anziana: ci si augura di giungere presto ad un nuovo periodo di stabilità ed equilibrio, con un miglioramento generale delle condizioni di lavoro e di vita di ciascuno. 

Case di riposo, rsa e case famiglia