Convegni ed eventi

Un gancio al Parkinson, la prima associazione che con la boxe mette KO la malattia

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4 Dicembre 2020

Qualche giorno fa, il 28 novembre, ricorreva la Giornata Nazionale dedicata alla malattia di Parkinson. Ad affrontare la malattia, sono circa 230.000 italiani e, per ognuno di loro ci sono familiari, amici, e caregiver, che affrontano quotidianamente prove impegnative. Il Parkinson rappresenta una costante sfida per la comunità scientifica impegnata a comprenderne le molteplici cause di ordine genetico e ambientale e a individuare trattamenti sia farmacologici sia non farmacologici sempre più efficaci e sicuri. 

Dalla città di Firenze arriva però un segnale di speranza, che può rappresentare una svolta nel trattamento della patologia. Da poco più di un anno, infatti, è stata fondata l’associazione “Un gancio al Parkinson”, che ha la peculiarità di trattare i pazienti affetti da tale malattia con gli allenamenti di boxe senza contatto.

L’associazione, prima nel suo genere in Italia e nata da un'idea del Professor Maurizio Bertoni, segue gratuitamente, due volte a settimana, 39 pazienti (26 uomini e 13 donne) tra i 50 e gli 85 anni. Ognuno di loro pratica la boxe "contactless", giacché la finalità non è quella di colpire l’avversario, bensì quella di favorire la mobilità. Pugni al sacco e schivate sono quindi gli strumenti perfetti per la coordinazione degli arti, nonché per migliorare la postura e i riflessi. Dall'esperienza "Un gancio al Parkinson" deriverà anche una pubblicazione scientifica, che analizzerà i benefici dati dalla boxe ai fini del rallentamento dei sintomi del Parkinson

E da Firenze, città in cui "Un gancio al Parkinson" ha sede, è arrivato un bellissimo segnale di vicinanza al progetto del Professor Bertoni, più precisamente da una delle realtà più legate al territorio del capoluogo toscano, quella del calcio fiorentino
Durante tutto il mese di Novembre infatti, in omaggio alla Giornata Nazionale dedicata alla malattia di Parkinson, i calcianti appartenenti alle squadre dei quattro colori della città, si sono dedicati ad allenare i pazienti dell’associazione “Un gancio al Parkinson”. Quattro pugili professionisti appartenenti ai quattro colori: David Cappelletti per i Bianchi, David Recati per i Verdi, Marco Casamassima per i Rossi e Marcello Trotta per gli Azzurri. 

Divisi dai colori, certo, ma uniti dall'amore per il proprio territorio e da valori importanti come lo spirito di squadra e di comunità.
Per maggiori informazioni sulle attività dell'Associazione del Professor Bertoni, è possibile contattare "Un Gancio al Parkinson" a info@ungancioalparkinson.org


Qualche giorno fa, il 28 novembre, ricorreva la Giornata Nazionale dedicata alla malattia di Parkinson. Ad affrontare la malattia, sono circa 230.000 italiani e, per ognuno di loro ci sono familiari, amici, e caregiver, che affrontano quotidianamente prove impegnative. Il Parkinson rappresenta una costante sfida per la comunità scientifica impegnata a comprenderne le molteplici cause di ordine genetico e ambientale e a individuare trattamenti sia farmacologici sia non farmacologici sempre più efficaci e sicuri. 

Dalla città di Firenze arriva però un segnale di speranza, che può rappresentare una svolta nel trattamento della patologia. Da poco più di un anno, infatti, è stata fondata l’associazione “Un gancio al Parkinson”, che ha la peculiarità di trattare i pazienti affetti da tale malattia con gli allenamenti di boxe senza contatto.

L’associazione, prima nel suo genere in Italia e nata da un'idea del Professor Maurizio Bertoni, segue gratuitamente, due volte a settimana, 39 pazienti (26 uomini e 13 donne) tra i 50 e gli 85 anni. Ognuno di loro pratica la boxe "contactless", giacché la finalità non è quella di colpire l’avversario, bensì quella di favorire la mobilità. Pugni al sacco e schivate sono quindi gli strumenti perfetti per la coordinazione degli arti, nonché per migliorare la postura e i riflessi. Dall'esperienza "Un gancio al Parkinson" deriverà anche una pubblicazione scientifica, che analizzerà i benefici dati dalla boxe ai fini del rallentamento dei sintomi del Parkinson

E da Firenze, città in cui "Un gancio al Parkinson" ha sede, è arrivato un bellissimo segnale di vicinanza al progetto del Professor Bertoni, più precisamente da una delle realtà più legate al territorio del capoluogo toscano, quella del calcio fiorentino
Durante tutto il mese di Novembre infatti, in omaggio alla Giornata Nazionale dedicata alla malattia di Parkinson, i calcianti appartenenti alle squadre dei quattro colori della città, si sono dedicati ad allenare i pazienti dell’associazione “Un gancio al Parkinson”. Quattro pugili professionisti appartenenti ai quattro colori: David Cappelletti per i Bianchi, David Recati per i Verdi, Marco Casamassima per i Rossi e Marcello Trotta per gli Azzurri. 

Divisi dai colori, certo, ma uniti dall'amore per il proprio territorio e da valori importanti come lo spirito di squadra e di comunità.
Per maggiori informazioni sulle attività dell'Associazione del Professor Bertoni, è possibile contattare "Un Gancio al Parkinson" a info@ungancioalparkinson.org