Salute e benessere

Studio rivela nuove strategie di trattamento per anziani con infarto miocardico

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5 Settembre 2023

Un nuovo studio condotto dall'Unità Operativa di Cardiologia dell'Ospedale di Cona promette di rivoluzionare l'approccio terapeutico all'infarto miocardico negli anziani. L'indagine, denominata FIRE (FunctIonal assessment in Elderly MI patients), ha coinvolto 1.445 pazienti di età superiore ai 75 anni affetti da infarto miocardico acuto e malattia coronarica multivasale.

La ricerca, durata cinque anni e svoltasi in 30 centri tra Italia, Spagna e Polonia, è stata realizzata in collaborazione con diverse aziende dell'Emilia-Romagna, tra cui l'ospedale Maggiore di Bologna, quelli di Reggio Emilia, Modena (Baggiovara), Rimini e Ravenna.

Il dott. Simone Biscaglia dell'Ospedale S. Anna di Ferrara, sperimentatore principale, ha coordinato il team di professionisti. I risultati dello studio, presentati al congresso ESC 2023 di Amsterdam e pubblicati sul "New England Journal of Medicine", suggeriscono una strategia di rivascolarizzazione completa preventiva per gli anziani con infarto miocardico acuto e malattia coronarica multivasale.

La ricerca è stata condotta per colmare una lacuna di informazioni cliniche riguardo ai pazienti anziani con queste patologie. Spesso, i medici basano il trattamento di questi pazienti su dati derivati da studi condotti su individui molto più giovani, mancando studi specifici per la loro fascia d'età.

Il trattamento ottimale per l'infarto miocardico acuto nei pazienti anziani è stato a lungo un argomento poco studiato. L'angioplastica coronarica, ovvero il trattamento di tutte le lesioni presenti nelle coronarie, era ritenuta benefica per i pazienti più giovani, ma non si sapeva se lo stesso approccio fosse vantaggioso per gli anziani, che spesso manifestano complicazioni durante l'intervento e la terapia farmacologica successiva. Lo studio FIRE ha ora gettato nuova luce su questa questione, indicando che un trattamento estensivo può essere altrettanto vantaggioso e protettivo anche per gli anziani.


Un nuovo studio condotto dall'Unità Operativa di Cardiologia dell'Ospedale di Cona promette di rivoluzionare l'approccio terapeutico all'infarto miocardico negli anziani. L'indagine, denominata FIRE (FunctIonal assessment in Elderly MI patients), ha coinvolto 1.445 pazienti di età superiore ai 75 anni affetti da infarto miocardico acuto e malattia coronarica multivasale.

La ricerca, durata cinque anni e svoltasi in 30 centri tra Italia, Spagna e Polonia, è stata realizzata in collaborazione con diverse aziende dell'Emilia-Romagna, tra cui l'ospedale Maggiore di Bologna, quelli di Reggio Emilia, Modena (Baggiovara), Rimini e Ravenna.

Il dott. Simone Biscaglia dell'Ospedale S. Anna di Ferrara, sperimentatore principale, ha coordinato il team di professionisti. I risultati dello studio, presentati al congresso ESC 2023 di Amsterdam e pubblicati sul "New England Journal of Medicine", suggeriscono una strategia di rivascolarizzazione completa preventiva per gli anziani con infarto miocardico acuto e malattia coronarica multivasale.

La ricerca è stata condotta per colmare una lacuna di informazioni cliniche riguardo ai pazienti anziani con queste patologie. Spesso, i medici basano il trattamento di questi pazienti su dati derivati da studi condotti su individui molto più giovani, mancando studi specifici per la loro fascia d'età.

Il trattamento ottimale per l'infarto miocardico acuto nei pazienti anziani è stato a lungo un argomento poco studiato. L'angioplastica coronarica, ovvero il trattamento di tutte le lesioni presenti nelle coronarie, era ritenuta benefica per i pazienti più giovani, ma non si sapeva se lo stesso approccio fosse vantaggioso per gli anziani, che spesso manifestano complicazioni durante l'intervento e la terapia farmacologica successiva. Lo studio FIRE ha ora gettato nuova luce su questa questione, indicando che un trattamento estensivo può essere altrettanto vantaggioso e protettivo anche per gli anziani.