Salute e benessere

Studio evidenzia l'impatto positivo della realtà virtuale sul benessere degli anziani con demenza

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14 Febbraio 2024

La realtà virtuale offre un valido supporto agli anziani affetti da demenza, consentendo loro di immergersi in ambienti "naturali" e rilassanti attraverso l'uso di visori 3D. Uno studio condotto da Susanna Pardini, dottoranda presso l'unità di ricerca Digital Health Research del Centro per la Salute Digitale e il Benessere della Fondazione Bruno Kessler di Trento, ha evidenziato come questa modalità abbia un impatto positivo sulla promozione del rilassamento e delle emozioni positive negli anziani con deterioramento cognitivo. I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista Scientific Reports.

Il coinvolgimento di 23 anziani ospiti della Residenza Margherita Grazioli di Povo di Trento ha permesso di valutare l'efficacia della realtà virtuale senza causare eventi avversi associati all'uso del visore 3D. "Abbiamo condotto lo studio per verificare se l'esposizione alla realtà virtuale potesse comportare effetti negativi sugli anziani con deterioramento cognitivo e se questa procedura sperimentale potesse giustificare ulteriori indagini cliniche ed statistiche. I risultati ottenuti sono stati soddisfacenti e coerenti con le ricerche precedenti. Sulla base di tali risultati, abbiamo sviluppato un nuovo protocollo di ricerca da sottoporre all'approvazione del Comitato etico dell'Azienda sanitaria provinciale", ha commentato Susanna Pardini.

Il prossimo passo dello studio mira a esplorare gli effetti della realtà virtuale sulla gestione dei comportamenti reattivi tipici delle persone con demenza. Oscar Mayora, responsabile dell'Unità di ricerca Digital Health Research della Fondazione Kessler, ha sottolineato: "Questi studi potrebbero aprire la strada a futuri trattamenti digitali. Presso la Fondazione stiamo esplorando il potenziale della realtà virtuale in ambito sanitario, compresi contesti come le cure palliative, la gestione del dolore e le terapie per l'autismo, su cui abbiamo già avviato progetti specifici".


La realtà virtuale offre un valido supporto agli anziani affetti da demenza, consentendo loro di immergersi in ambienti "naturali" e rilassanti attraverso l'uso di visori 3D. Uno studio condotto da Susanna Pardini, dottoranda presso l'unità di ricerca Digital Health Research del Centro per la Salute Digitale e il Benessere della Fondazione Bruno Kessler di Trento, ha evidenziato come questa modalità abbia un impatto positivo sulla promozione del rilassamento e delle emozioni positive negli anziani con deterioramento cognitivo. I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista Scientific Reports.

Il coinvolgimento di 23 anziani ospiti della Residenza Margherita Grazioli di Povo di Trento ha permesso di valutare l'efficacia della realtà virtuale senza causare eventi avversi associati all'uso del visore 3D. "Abbiamo condotto lo studio per verificare se l'esposizione alla realtà virtuale potesse comportare effetti negativi sugli anziani con deterioramento cognitivo e se questa procedura sperimentale potesse giustificare ulteriori indagini cliniche ed statistiche. I risultati ottenuti sono stati soddisfacenti e coerenti con le ricerche precedenti. Sulla base di tali risultati, abbiamo sviluppato un nuovo protocollo di ricerca da sottoporre all'approvazione del Comitato etico dell'Azienda sanitaria provinciale", ha commentato Susanna Pardini.

Il prossimo passo dello studio mira a esplorare gli effetti della realtà virtuale sulla gestione dei comportamenti reattivi tipici delle persone con demenza. Oscar Mayora, responsabile dell'Unità di ricerca Digital Health Research della Fondazione Kessler, ha sottolineato: "Questi studi potrebbero aprire la strada a futuri trattamenti digitali. Presso la Fondazione stiamo esplorando il potenziale della realtà virtuale in ambito sanitario, compresi contesti come le cure palliative, la gestione del dolore e le terapie per l'autismo, su cui abbiamo già avviato progetti specifici".

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