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Stop mascherine negli ospedali e nelle RSA a partire dal 1 Maggio

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21 Aprile 2023

A partire dal 1 maggio niente più mascherine negli ospedali e nelle Rsa. Il ministero della Salute ha tenuto una riunione per decidere, prima della scadenza del 30 aprile, se mantenere l’obbligo del dispositivo di protezione nelle strutture sanitarie e nelle residenze per anziani. L’Adnkronos Salute ha appreso che dal 1 maggio le mascherine non saranno più obbligatorie in questi spazi, tranne che nei reparti con pazienti deboli e nelle unità di terapia intensiva. Questi sono i reparti dove c’è alta intensità di cure e dove il dispositivo di protezione anti Covid, simbolo della pandemia, dovrà essere indossato.

Inoltre, i tamponi saranno effettuati solo ai sintomatici che si ricoverano o arrivano in Pronto soccorso. Questa è la linea di “alleggerimento” delle misure annunciata dal ministro della Salute Orazio Schillaci e confermata da un colloquio con gli esperti.

Nel corso di un'intervista a Fanpage.it, il professor Matteo Bassetti, infettivologo e Direttore della Clinica Malattie Infettive dell'Ospedale Policlinico San Martino di Genova ha manifestato il suo parere positivo alla cessazione dell'obbligo di utilizzare le mascherine negli ospedali e nelle Rsa a partire dal primo maggio: "Dobbiamo tornare alla situazione del 2019. Oggi il Covid non rappresenta minimamente un problema per la stragrande maggioranza dei pazienti. C'è ancora una fetta di fragili e grandi anziani in cui sarebbe evidentemente un problema qualunque tipo di virus. Io continuo a registrare casi sporadici ricoverati in reparto, ma ho molti più casi di infezione da pneumococco e da virus influenzali, che da Covid. Per noi la pandemia è finita: qualcuno fa notare che ci sono ancora contagi, ma ce ne saranno ancora nei prossimi anni, come accaduto già quando è finita la pandemia della Spagnola", ha spiegato. 

"Nel 2019 c'era un obbligo di usare le mascherine? No, c'era un utilizzo del dispositivo in base alle criticità e ai rischi del reparto. Quindi per esempio al visitatore che entra a vedere un malato ricoverato in ematologia o medicina interna, che è gravemente immunodepresso, era raccomandato di indossare la mascherina. Così dobbiamo fare dopo il 30 di aprile. I medici e gli infermieri che da tre anni usano la mascherina anche quando scrivono al computer in una stanza in cui non c'è nessuno possono smettere di farlo. Non ha nessun senso, perché quegli stessi operatori sanitari obbligati a tenere la mascherina alla scrivania, quando si incontrano poi al bar dell'ospedale stanno senza", ha aggiunto l’esperto.

Massimo Ciccozzi, responsabile dell'Unità di Statistica medica ed Epidemiologia della Facoltà di Medicina e Chirurgia del Campus Bio-Medico di Roma, condivide la stessa opinione: "Con i dati epidemiologici Covid che abbiamo oggi, con sintomi così leggeri della malattia, un allentamento della misura delle mascherine in ospedali e Rsa ci sta. Però per una questione di educazione sanitaria dove ci sono persone fragili, penso proprio alle Rsa, io la consiglierei, ma senza obblighi. Serve anche un atteggiamento di solidarietà verso chi sta male. Poi se uno la vuole mettere in treno o in aereo, benissimo. Lo fa per difendere se stesso e ne ha diritto", ha dichiarato all'Adnkronos.


A partire dal 1 maggio niente più mascherine negli ospedali e nelle Rsa. Il ministero della Salute ha tenuto una riunione per decidere, prima della scadenza del 30 aprile, se mantenere l’obbligo del dispositivo di protezione nelle strutture sanitarie e nelle residenze per anziani. L’Adnkronos Salute ha appreso che dal 1 maggio le mascherine non saranno più obbligatorie in questi spazi, tranne che nei reparti con pazienti deboli e nelle unità di terapia intensiva. Questi sono i reparti dove c’è alta intensità di cure e dove il dispositivo di protezione anti Covid, simbolo della pandemia, dovrà essere indossato.

Inoltre, i tamponi saranno effettuati solo ai sintomatici che si ricoverano o arrivano in Pronto soccorso. Questa è la linea di “alleggerimento” delle misure annunciata dal ministro della Salute Orazio Schillaci e confermata da un colloquio con gli esperti.

Nel corso di un'intervista a Fanpage.it, il professor Matteo Bassetti, infettivologo e Direttore della Clinica Malattie Infettive dell'Ospedale Policlinico San Martino di Genova ha manifestato il suo parere positivo alla cessazione dell'obbligo di utilizzare le mascherine negli ospedali e nelle Rsa a partire dal primo maggio: "Dobbiamo tornare alla situazione del 2019. Oggi il Covid non rappresenta minimamente un problema per la stragrande maggioranza dei pazienti. C'è ancora una fetta di fragili e grandi anziani in cui sarebbe evidentemente un problema qualunque tipo di virus. Io continuo a registrare casi sporadici ricoverati in reparto, ma ho molti più casi di infezione da pneumococco e da virus influenzali, che da Covid. Per noi la pandemia è finita: qualcuno fa notare che ci sono ancora contagi, ma ce ne saranno ancora nei prossimi anni, come accaduto già quando è finita la pandemia della Spagnola", ha spiegato. 

"Nel 2019 c'era un obbligo di usare le mascherine? No, c'era un utilizzo del dispositivo in base alle criticità e ai rischi del reparto. Quindi per esempio al visitatore che entra a vedere un malato ricoverato in ematologia o medicina interna, che è gravemente immunodepresso, era raccomandato di indossare la mascherina. Così dobbiamo fare dopo il 30 di aprile. I medici e gli infermieri che da tre anni usano la mascherina anche quando scrivono al computer in una stanza in cui non c'è nessuno possono smettere di farlo. Non ha nessun senso, perché quegli stessi operatori sanitari obbligati a tenere la mascherina alla scrivania, quando si incontrano poi al bar dell'ospedale stanno senza", ha aggiunto l’esperto.

Massimo Ciccozzi, responsabile dell'Unità di Statistica medica ed Epidemiologia della Facoltà di Medicina e Chirurgia del Campus Bio-Medico di Roma, condivide la stessa opinione: "Con i dati epidemiologici Covid che abbiamo oggi, con sintomi così leggeri della malattia, un allentamento della misura delle mascherine in ospedali e Rsa ci sta. Però per una questione di educazione sanitaria dove ci sono persone fragili, penso proprio alle Rsa, io la consiglierei, ma senza obblighi. Serve anche un atteggiamento di solidarietà verso chi sta male. Poi se uno la vuole mettere in treno o in aereo, benissimo. Lo fa per difendere se stesso e ne ha diritto", ha dichiarato all'Adnkronos.

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