Costume e Società

Sette operatori sanitari denunciati per maltrattamento di anziani in una RSA

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20 Luglio 2022

Un caso di maltrattamenti nei confronti di anziani non autosufficienti è stato scoperto dai Carabinieri del Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Udine nella RSA Sereni Orizzonti di Aiello del Friuli. Sette misure cautelari nei confronti degli accusati sono state poste in essere dai militari, coadiuvati nella fase esecutiva dai colleghi del Nas di Treviso e dai competenti Comandi provinciali. I provvedimenti sono stati emessi dal Gip del Tribunale di Udine su richiesta della Procura della Repubblica.

L'indagine sugli abusi è stata avviata dal Nas nel 2021, dopo alcune segnalazioni di comportamenti strani nei confronti di diversi anziani presenti nella residenza. Tra le misure cautelari c'erano due divieti di avvicinamento alla persona offesa e contestuale divieto di esercitare la professione, quattro arresti domiciliari e un divieto di esercitare la professione sanitaria. 

Le indagini condotte dai militari hanno permesso di documentare innumerevoli episodi di maltrattamenti, minacce e insulti rivolti ad alcuni ospiti della struttura, anziani indifesi perché non autosufficienti. Le prove raccolte dal personale del Nas de Udine sono state sufficienti per consentire al Gip del Tribunale di Udine di emettere le misure cautelari richiesti dalla Procura della Repubblica. 

Tutti gli accusati sono operatori operanti nella struttura per anziani e che, nel periodo indagato, hanno compiuto atti ritenuti delittuosi nei confronti degli anziani, quali offese e minacce. La condotta dei sette sarà ora valutata dai giudici, i quali terranno anche conto del fatto che i maltrattamenti sono stati rivolti a persone molto anziane e, quindi, indifese.

A nome della struttura parla il legale rappresentante della RSA Sereni Orizzonti: “Ci teniamo a chiarire che le indagini, come anche riportato dall’ordinanza, hanno preso avvio dalla dirigenza della nostra azienda e attraverso la direttrice della residenza Diana Sokolovskaia 
i fatti sono stati denunciati alle autorità”.

“Condanniamo fermamente le azioni degli operatori indagati”, sottolinea Mario Modolo, direttore del gruppo Sereni Orizzonti. “Se le accuse rispondono al vero si tratta di atteggiamenti inaccettabili che la nostra azienda respinge fermamente. Svolgiamo un’opera di formazione costante degli operatori proprio per prevenire atteggiamenti inappropriati e verifichiamo rigorosamente il possesso di tutti i titoli abilitanti, ma il comportamento dei singoli è talvolta imprevedibile”.

“Per questo motivo abbiamo ritenuto di denunciare immediatamente i fatti appena ne siamo venuti a conoscenza. Abbiamo più volte ipotizzato di dotare le nostre strutture di telecamere, ma di fatto questo non è consentito per ragioni di privacy dei lavoratori. Dunque non sarebbe per noi possibile provvedere a licenziamenti preventivi non essendo in possesso di prove oggettive. Vogliamo fornire ogni supporto necessario alla magistratura ed abbiamo avviato le procedure interne per il licenziamento degli operatori coinvolti che hanno gravemente danneggiato gli anziani ma anche l’azienda stessa”.


Un caso di maltrattamenti nei confronti di anziani non autosufficienti è stato scoperto dai Carabinieri del Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Udine nella RSA Sereni Orizzonti di Aiello del Friuli. Sette misure cautelari nei confronti degli accusati sono state poste in essere dai militari, coadiuvati nella fase esecutiva dai colleghi del Nas di Treviso e dai competenti Comandi provinciali. I provvedimenti sono stati emessi dal Gip del Tribunale di Udine su richiesta della Procura della Repubblica.

L'indagine sugli abusi è stata avviata dal Nas nel 2021, dopo alcune segnalazioni di comportamenti strani nei confronti di diversi anziani presenti nella residenza. Tra le misure cautelari c'erano due divieti di avvicinamento alla persona offesa e contestuale divieto di esercitare la professione, quattro arresti domiciliari e un divieto di esercitare la professione sanitaria. 

Le indagini condotte dai militari hanno permesso di documentare innumerevoli episodi di maltrattamenti, minacce e insulti rivolti ad alcuni ospiti della struttura, anziani indifesi perché non autosufficienti. Le prove raccolte dal personale del Nas de Udine sono state sufficienti per consentire al Gip del Tribunale di Udine di emettere le misure cautelari richiesti dalla Procura della Repubblica. 

Tutti gli accusati sono operatori operanti nella struttura per anziani e che, nel periodo indagato, hanno compiuto atti ritenuti delittuosi nei confronti degli anziani, quali offese e minacce. La condotta dei sette sarà ora valutata dai giudici, i quali terranno anche conto del fatto che i maltrattamenti sono stati rivolti a persone molto anziane e, quindi, indifese.

A nome della struttura parla il legale rappresentante della RSA Sereni Orizzonti: “Ci teniamo a chiarire che le indagini, come anche riportato dall’ordinanza, hanno preso avvio dalla dirigenza della nostra azienda e attraverso la direttrice della residenza Diana Sokolovskaia 
i fatti sono stati denunciati alle autorità”.

“Condanniamo fermamente le azioni degli operatori indagati”, sottolinea Mario Modolo, direttore del gruppo Sereni Orizzonti. “Se le accuse rispondono al vero si tratta di atteggiamenti inaccettabili che la nostra azienda respinge fermamente. Svolgiamo un’opera di formazione costante degli operatori proprio per prevenire atteggiamenti inappropriati e verifichiamo rigorosamente il possesso di tutti i titoli abilitanti, ma il comportamento dei singoli è talvolta imprevedibile”.

“Per questo motivo abbiamo ritenuto di denunciare immediatamente i fatti appena ne siamo venuti a conoscenza. Abbiamo più volte ipotizzato di dotare le nostre strutture di telecamere, ma di fatto questo non è consentito per ragioni di privacy dei lavoratori. Dunque non sarebbe per noi possibile provvedere a licenziamenti preventivi non essendo in possesso di prove oggettive. Vogliamo fornire ogni supporto necessario alla magistratura ed abbiamo avviato le procedure interne per il licenziamento degli operatori coinvolti che hanno gravemente danneggiato gli anziani ma anche l’azienda stessa”.