Costume e Società

RSA sempre più care a Milano e sempre più posti per i “solventi”

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20 Giugno 2019
All’inizio di giugno 2019 il dipartimento Welfare Fnp Cisl Lombardia ha pubblicato il report ‘Non Autosufficienza e RSA 2018’ che prende in esame lo scenario offerto dalle 688 strutture residenziali per anziani presenti in Lombardia e altre forme di assistenza rivolte agli anziani non autosufficienti. Il report si basa sui dati forniti da Regione Lombardia, dalle ATS e dalle strutture stesse all’interno delle proprie Carte dei Servizi.
Sebbene i costi delle rette e dei servizi possano variare da provincia a provincia, l’indagine mette in luce come le residenze che accolgono anziani non autosufficienti (RSA) siano costose e presentino delle liste d’attesa molto lunghe. Il costo delle rette nella regione varia in media tra  60.34 e  69,60 euro, ma può essere anche molto più elevato, come nella provincia di Milano, in cui il costo medio va da 73.69 a 92.85 euro.
Dal 2017 al 2018 sono inoltre diminuiti i posti letto a contratto (da 58.804 a 57.700), per i quali è prevista una compartecipazione pubblica delle spese, mentre è aumentato il numero di posti letto ‘in solvenza’, cioè quelli per cui la retta è a totale carico dell’assistito e dei suoi familiari, che sono passati da 4.183 a 5.350.
L’offerta dei servizi si presenta dunque frammentata ma la domanda di assistenza è in continua e drammatica crescita. Le persone over 65 in condizione di non autosufficienza in Lombardia sono infatti 367mila, pari al 3,65% del totale della popolazione, e questa cifra è destinata a crescere negli anni a venire.
Il segretario generale Fnp Cisl Lombardia Emilio Didoné afferma: “serve una legge quadro sulla non autosufficienza, perché la popolazione invecchia e il numero delle persone non autosufficienti aumentano anno per anno, perché ci saranno meno figli ad accudire i genitori che avranno stipendi e pensioni più basse. Occorre aumentare la quota coperta dal Fondo Sanitario Regionale con una tassa di scopo. Tutti diventeremo più vecchi e più cronici, tutti abbiamo il diritto di vivere e morire dignitosamente”.
All’inizio di giugno 2019 il dipartimento Welfare Fnp Cisl Lombardia ha pubblicato il report ‘Non Autosufficienza e RSA 2018’ che prende in esame lo scenario offerto dalle 688 strutture residenziali per anziani presenti in Lombardia e altre forme di assistenza rivolte agli anziani non autosufficienti. Il report si basa sui dati forniti da Regione Lombardia, dalle ATS e dalle strutture stesse all’interno delle proprie Carte dei Servizi.
Sebbene i costi delle rette e dei servizi possano variare da provincia a provincia, l’indagine mette in luce come le residenze che accolgono anziani non autosufficienti (RSA) siano costose e presentino delle liste d’attesa molto lunghe. Il costo delle rette nella regione varia in media tra  60.34 e  69,60 euro, ma può essere anche molto più elevato, come nella provincia di Milano, in cui il costo medio va da 73.69 a 92.85 euro.
Dal 2017 al 2018 sono inoltre diminuiti i posti letto a contratto (da 58.804 a 57.700), per i quali è prevista una compartecipazione pubblica delle spese, mentre è aumentato il numero di posti letto ‘in solvenza’, cioè quelli per cui la retta è a totale carico dell’assistito e dei suoi familiari, che sono passati da 4.183 a 5.350.
L’offerta dei servizi si presenta dunque frammentata ma la domanda di assistenza è in continua e drammatica crescita. Le persone over 65 in condizione di non autosufficienza in Lombardia sono infatti 367mila, pari al 3,65% del totale della popolazione, e questa cifra è destinata a crescere negli anni a venire.
Il segretario generale Fnp Cisl Lombardia Emilio Didoné afferma: “serve una legge quadro sulla non autosufficienza, perché la popolazione invecchia e il numero delle persone non autosufficienti aumentano anno per anno, perché ci saranno meno figli ad accudire i genitori che avranno stipendi e pensioni più basse. Occorre aumentare la quota coperta dal Fondo Sanitario Regionale con una tassa di scopo. Tutti diventeremo più vecchi e più cronici, tutti abbiamo il diritto di vivere e morire dignitosamente”.