Il primo intervento della mattinata è stato quello del
Dott. Walter Ricciardi, Professore Ordinario di Igiene all’Università Cattolica Sacro Cuore e Presidente della
World Federation of Public Health Association.
Ricciardi ha introdotto il tema della
value based healthcare che va a contrapporsi ad un sistema di valutazione finora legato più ai volumi che ai risultati.
E’ stata poi la volta di
Neil Bacon, che nel 1998 ha fondato
doctors.net.uk, uno dei primi portali a raggruppare
Dottori, Geriatri e altri specialisti di tutto il Regno Unito. Adesso è CEO di
ICHOM, una Fondazione che si occupa di
misurare i risultati nella Sanità, un bisogno riconosciuto sia dai pazienti, che dagli erogatori di servizi, passando per i Governi e i contribuenti.
Lavorare per migliorare il valore è la vera soluzione per riformare il sistema della Sanità, passando come già anticipato dai volumi al valore affinchè le persone possano scegliere i providers in base ai risultati obbiettivi.
Dopo Bacon è stata la volta di
Furio Gramatica,
Direttore Sviluppo Innovazione,
Fondazione don Gnocchi, che ha mostrato i risultati di alcune sperimentazioni in grado di migliorare l’intero ciclo di servizi grazie a strumenti digitali, utilizzando metodi data driven. Stesso discorso per
Roberto Scalamogna di
Roche che ha raccontato i risultati nella diagnostica avanzata, e nella Medicina di Precisione, basati su trattamenti targettizati e sempre meno invasivi come nel caso della biopsia attraverso prelievo sanguigno e non attraverso prelievi di tessuto.
Francesca Filippucci,
Head of Digital Evolution & Change Management Europe, Canada & Partner Markets di
Biogen ha mostrato gli ottimi risultati ottenuti attraverso una app per la condivisione di informazioni sulla
Sclerosi Multipla chiamata
Cleo, oltre che sui pericolo della diagnosi fai da te.
Gianpaolo Baranzoni, Senior Regulatory advisor di
Engineering ha poi raccontato i vantaggi derivanti dalla possibilità di un controllo dei farmaci in ogni passaggio della filiera, ma con particolare attenzione all’ultimo miglio inteso come il momento in cui è l’utente/cliente ad entrare in possesso della confezione di un medicinale. Una filiera perfetta deve essere in grado di permettere all’utente finale di poter sempre effettuare l’ultimo controllo.
Nella seconda parte di giornata dopo un intervallo offerto da
Advenias, software house per strutture sanitarie, si è parlato di
Strategia e Organizzazione della Value Based Healthcare, con un intervento più specifico sul metodo, uno sguardo alle pratiche internazionali e di come small e big data possono essere di supporto alla ricerca, della prevenzione e della
Medicina di Precisione.
Un evento ricco di contenuti interessanti che continuerà nelle giornate dell’10 e 11 Ottobre al Palazzo delle Stelline di Milano.
La quinta edizione del
Digital Health Summit a
Milano è stata aperta nella giornata del 9 Ottobre dai padroni di casa Annamaria Di Ruscio Amministratore Delegato di
Net Consulting Cube, il Presidente di
Ggroup Paolo Macrì e il Presidente di
Aisis Giuliano Pozza.
Il primo intervento della mattinata è stato quello del
Dott. Walter Ricciardi, Professore Ordinario di Igiene all’Università Cattolica Sacro Cuore e Presidente della
World Federation of Public Health Association.
Ricciardi ha introdotto il tema della
value based healthcare che va a contrapporsi ad un sistema di valutazione finora legato più ai volumi che ai risultati.
E’ stata poi la volta di
Neil Bacon, che nel 1998 ha fondato
doctors.net.uk, uno dei primi portali a raggruppare
Dottori, Geriatri e altri specialisti di tutto il Regno Unito. Adesso è CEO di
ICHOM, una Fondazione che si occupa di
misurare i risultati nella Sanità, un bisogno riconosciuto sia dai pazienti, che dagli erogatori di servizi, passando per i Governi e i contribuenti.
Lavorare per migliorare il valore è la vera soluzione per riformare il sistema della Sanità, passando come già anticipato dai volumi al valore affinchè le persone possano scegliere i providers in base ai risultati obbiettivi.
Dopo Bacon è stata la volta di
Furio Gramatica,
Direttore Sviluppo Innovazione,
Fondazione don Gnocchi, che ha mostrato i risultati di alcune sperimentazioni in grado di migliorare l’intero ciclo di servizi grazie a strumenti digitali, utilizzando metodi data driven. Stesso discorso per
Roberto Scalamogna di
Roche che ha raccontato i risultati nella diagnostica avanzata, e nella Medicina di Precisione, basati su trattamenti targettizati e sempre meno invasivi come nel caso della biopsia attraverso prelievo sanguigno e non attraverso prelievi di tessuto.
Francesca Filippucci,
Head of Digital Evolution & Change Management Europe, Canada & Partner Markets di
Biogen ha mostrato gli ottimi risultati ottenuti attraverso una app per la condivisione di informazioni sulla
Sclerosi Multipla chiamata
Cleo, oltre che sui pericolo della diagnosi fai da te.
Gianpaolo Baranzoni, Senior Regulatory advisor di
Engineering ha poi raccontato i vantaggi derivanti dalla possibilità di un controllo dei farmaci in ogni passaggio della filiera, ma con particolare attenzione all’ultimo miglio inteso come il momento in cui è l’utente/cliente ad entrare in possesso della confezione di un medicinale. Una filiera perfetta deve essere in grado di permettere all’utente finale di poter sempre effettuare l’ultimo controllo.
Nella seconda parte di giornata dopo un intervallo offerto da
Advenias, software house per strutture sanitarie, si è parlato di
Strategia e Organizzazione della Value Based Healthcare, con un intervento più specifico sul metodo, uno sguardo alle pratiche internazionali e di come small e big data possono essere di supporto alla ricerca, della prevenzione e della
Medicina di Precisione.
Un evento ricco di contenuti interessanti che continuerà nelle giornate dell’10 e 11 Ottobre al Palazzo delle Stelline di Milano.