Convegni ed eventi

Progetto Teseo: Un modello di cura per gli anziani Fragili e affetti da demenza

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25 Ottobre 2024

“Il modello valoriale del progetto ci invita a prendersi cura delle persone anziane, non considerandole solo come pazienti. Vogliamo rispondere alle esigenze determinate dalla malattia o dalle condizioni di fragilità, con l'obiettivo di essere di aiuto alle persone e alle famiglie nella difficile ricerca di nuovi equilibri di vita. Certamente, dobbiamo svolgere bene i nostri compiti professionali, ma essi sono solo uno strumento, non il fine ultimo della nostra missione comune”.

Così ha dichiarato Fabrizio Giunco, medico geriatra e responsabile del Dipartimento Cronicità della Fondazione Don Gnocchi, durante la presentazione del progetto "Teseo. Fragilità e demenze in una comunità che cura". Questo progetto è uno dei 17 vincitori del bando "Welfare in ageing", promosso dalla Fondazione Cariplo per rispondere alle necessità degli anziani e delle loro famiglie, con un budget complessivo di 8,5 milioni di euro. La presentazione è avvenuta presso il Centro IRCCS S. Maria Nascente, della Fondazione Don Gnocchi a Milano.

La demenza è una malattia cronica e progressiva, con sintomi difficili da interpretare – ha aggiunto Giunco, delineando una situazione in cui le famiglie faticano ad orientarsi e in cui è sempre più necessario unire bisogni e risorse per una comunità accogliente e amichevole. La diagnosi è spesso tardiva e il percorso diagnostico può essere incompleto e disconnesso, mentre le famiglie si sforzano di trovare soluzioni coerenti con tutte le loro esigenze. Il sistema è frammentato, poco accessibile e presenta una netta separazione tra risposte sanitarie e sociali. La malattia può durare anche 10-15 anni, durante i quali le famiglie spesso diventano ‘case manager di sé stesse’. La ricerca di soluzioni può essere ancora più difficile o addirittura impossibile per le persone sole o socialmente vulnerabili”.

Da qui gli obiettivi del progetto, che mira a creare per il territorio della città di Milano un modello di intervento sostenibile e replicabile, basato su azioni integrate, adeguato alle nuove esigenze della popolazione anziana a rischio di fragilità, e complementare alle risorse della comunità e a quelle istituzionali.

“Una centrale operativa unica con software altamente specializzati – ha aggiunto Alessia Gallucci, psicoterapeuta e ricercatrice responsabile dell'Unità di Ricerca dell'Istituto Palazzolo-Don Gnocchi di Milano – ci consentirà di adottare modelli organizzativi, protocolli operativi e procedure condivise utili a superare le separazioni tra interventi sanitari e sociali. Il tutto al fine di individuare tempestivamente i bisogni, progettare risposte altamente personalizzabili, prevenire duplicazioni o utilizzi non appropriati”.

Trasversale – come in tutti i progetti finanziati dal bando Cariplo – è lo sforzo di coinvolgere e attivare la comunità, con interventi strutturati, percorsi di formazione e aggiornamento, processi di orientamento, attività di networking tra operatori dei servizi clinici, di prossimità e socioassistenziali, supporto alle assistenti familiari, coinvolgimento dei medici di medicina generale, progettazione di campagne informative, valorizzazione delle reti di volontariato...

Il progetto prevede sei azioni, grazie alla preziosa collaborazione dei partner di progetto: Caritas Ambrosiana, che metterà a disposizione i volontari delle Caritas parrocchiali e dei 122 Centri di Ascolto attivi a Milano e che costituiscono una rete capillare di intercettazione dei bisogni e di predisposizione di risposte concrete; la cooperativa Sociosfera Onlus, che metterà a disposizione l'esperienza del proprio Centro Studi e le relazioni con il sistema del Consorzio Farsi Prossimo e con i Servizi sociali del Comune, oltre ai propri servizi di prossimità e domiciliarità già attivi in alcune zone della città; Associazione per la Ricerca Sociale, che opera con istituti di ricerca e università e che progetterà il piano di monitoraggio e valutazione; Airalzh, associazione che promuove su scala nazionale la ricerca sulla malattia di Alzheimer, che selezionerà i documenti al centro delle attività di sensibilizzazione e formazione e che guiderà il piano di comunicazione.

“Le proposte arrivate – conclude Giovanni Azzone, presidente della Fondazione Cariplo – hanno portato alla luce iniziative diverse, ma tutte capaci di connettere in modo trasversale i soggetti del territorio e del sistema locale. Grazie a questi progetti vogliamo sostenere una risposta di comunità a un problema che riguarda un numero sempre più ampio di persone e di famiglie che si trovano a fronteggiare carichi di cura nuovi e complessi”.


“Il modello valoriale del progetto ci invita a prendersi cura delle persone anziane, non considerandole solo come pazienti. Vogliamo rispondere alle esigenze determinate dalla malattia o dalle condizioni di fragilità, con l'obiettivo di essere di aiuto alle persone e alle famiglie nella difficile ricerca di nuovi equilibri di vita. Certamente, dobbiamo svolgere bene i nostri compiti professionali, ma essi sono solo uno strumento, non il fine ultimo della nostra missione comune”.

Così ha dichiarato Fabrizio Giunco, medico geriatra e responsabile del Dipartimento Cronicità della Fondazione Don Gnocchi, durante la presentazione del progetto "Teseo. Fragilità e demenze in una comunità che cura". Questo progetto è uno dei 17 vincitori del bando "Welfare in ageing", promosso dalla Fondazione Cariplo per rispondere alle necessità degli anziani e delle loro famiglie, con un budget complessivo di 8,5 milioni di euro. La presentazione è avvenuta presso il Centro IRCCS S. Maria Nascente, della Fondazione Don Gnocchi a Milano.

La demenza è una malattia cronica e progressiva, con sintomi difficili da interpretare – ha aggiunto Giunco, delineando una situazione in cui le famiglie faticano ad orientarsi e in cui è sempre più necessario unire bisogni e risorse per una comunità accogliente e amichevole. La diagnosi è spesso tardiva e il percorso diagnostico può essere incompleto e disconnesso, mentre le famiglie si sforzano di trovare soluzioni coerenti con tutte le loro esigenze. Il sistema è frammentato, poco accessibile e presenta una netta separazione tra risposte sanitarie e sociali. La malattia può durare anche 10-15 anni, durante i quali le famiglie spesso diventano ‘case manager di sé stesse’. La ricerca di soluzioni può essere ancora più difficile o addirittura impossibile per le persone sole o socialmente vulnerabili”.

Da qui gli obiettivi del progetto, che mira a creare per il territorio della città di Milano un modello di intervento sostenibile e replicabile, basato su azioni integrate, adeguato alle nuove esigenze della popolazione anziana a rischio di fragilità, e complementare alle risorse della comunità e a quelle istituzionali.

“Una centrale operativa unica con software altamente specializzati – ha aggiunto Alessia Gallucci, psicoterapeuta e ricercatrice responsabile dell'Unità di Ricerca dell'Istituto Palazzolo-Don Gnocchi di Milano – ci consentirà di adottare modelli organizzativi, protocolli operativi e procedure condivise utili a superare le separazioni tra interventi sanitari e sociali. Il tutto al fine di individuare tempestivamente i bisogni, progettare risposte altamente personalizzabili, prevenire duplicazioni o utilizzi non appropriati”.

Trasversale – come in tutti i progetti finanziati dal bando Cariplo – è lo sforzo di coinvolgere e attivare la comunità, con interventi strutturati, percorsi di formazione e aggiornamento, processi di orientamento, attività di networking tra operatori dei servizi clinici, di prossimità e socioassistenziali, supporto alle assistenti familiari, coinvolgimento dei medici di medicina generale, progettazione di campagne informative, valorizzazione delle reti di volontariato...

Il progetto prevede sei azioni, grazie alla preziosa collaborazione dei partner di progetto: Caritas Ambrosiana, che metterà a disposizione i volontari delle Caritas parrocchiali e dei 122 Centri di Ascolto attivi a Milano e che costituiscono una rete capillare di intercettazione dei bisogni e di predisposizione di risposte concrete; la cooperativa Sociosfera Onlus, che metterà a disposizione l'esperienza del proprio Centro Studi e le relazioni con il sistema del Consorzio Farsi Prossimo e con i Servizi sociali del Comune, oltre ai propri servizi di prossimità e domiciliarità già attivi in alcune zone della città; Associazione per la Ricerca Sociale, che opera con istituti di ricerca e università e che progetterà il piano di monitoraggio e valutazione; Airalzh, associazione che promuove su scala nazionale la ricerca sulla malattia di Alzheimer, che selezionerà i documenti al centro delle attività di sensibilizzazione e formazione e che guiderà il piano di comunicazione.

“Le proposte arrivate – conclude Giovanni Azzone, presidente della Fondazione Cariplo – hanno portato alla luce iniziative diverse, ma tutte capaci di connettere in modo trasversale i soggetti del territorio e del sistema locale. Grazie a questi progetti vogliamo sostenere una risposta di comunità a un problema che riguarda un numero sempre più ampio di persone e di famiglie che si trovano a fronteggiare carichi di cura nuovi e complessi”.

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