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“PerdutaMente”: il nuovo film dell’attore e regista Paolo Ruffini sul dramma dell’Alzheimer

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2 Marzo 2022

Il morbo di Alzheimer, nella nostra società, rappresenta una patologia neurodegenerativa fortemente invalidante, che è in grado di condizionare non solo l’esistenza dei soggetti che ne sono affetti, ma anche quella dei numerosi caregiver che quotidianamente se ne prendono cura. Nello stretto rapporto che si instaura tra malato e caregiver è però possibile riscontrare una delle più pure ed incondizionate forme di amore, dove la profonda dedizione di parenti e familiari verso i propri cari dimostra come questo disturbo possa effettivamente trasformare sia la qualità delle relazioni che il fragile equilibrio dell’ambiente domestico. L’emergenza dell’Alzheimer come “malattia familiare”, divenuta nel tempo una tematica sociale di grande rilevanza, ha di recente costituito il plot di una nuova pellicola cinematografica, in arrivo nelle sale a partire da marzo 2022. La trama di “PerdutaMente”, nuovo film di Paolo Ruffini il cui trailer è ora disponibile online al seguente link , è infatti incentrata sul tema della demenza, con l’emozionante racconto della patologia attraverso le storie di vita dei protagonisti.

Il documentario, prodotto da Paolo Ruffini e Ivana De Biase, distribuito da Luce Cinecittà, rappresenta un vero e proprio viaggio di conoscenza tra i malati e i familiari colpiti dal dramma dell’Alzheimer. Come afferma il regista, “non è il film più bello che ho fatto, è il film più bello che ho visto. Perché alla fine è un’esperienza, un viaggio. Questo film è un’avventura. Per tanti anni ho fatto film per quando c’è bisogno di staccare la spina, ora invece per quando c’è bisogno di attaccarla, di pensare a delle cose un pochino più serie. In un periodo storico in cui siamo in pandemia, mi sembrava interessante approfondire anche altro. Si parla sempre di morte, mai di vita”. Il film, che ha l’obiettivo di sottolineare come si possa sopravvivere alla malattia in un continuo percorso di crescita e di riscoperta, è stato trasmesso nelle sale cinematografiche italiane in occasione della festa di S. Valentino, come illuminante esempio di affetto, rispetto e generosità. Durante la realizzazione della pellicola, durata all’incirca 20 mesi, il cast ha avuto l’occasione di entrare in contatto con una realtà sconosciuta e troppo spesso taciuta, che necessita di maggiore attenzione e considerazione per essere trattata come emergenza sociale: “l’Alzheimer è una malattia familiare, ce l’hanno un milione di persone ma ne colpisce 6 o 7 milioni. Colpisce chi è malato, ma anche chi c’è intorno. A volte se ne va prima chi accudisce di chi è malato”.

Dopo l'uscita evento dei giorni scorsi, che ha riscosso in poche date grande successo, il film prodotto per Vera Film insieme a Well See, in collaborazione con la Fondazione Polli Stoppani e con il contributo di Roberto Cavalli, approderà in un primo momento sulla piattaforma di Sky, per poi tornare nei cinema a marzo e giungere anche in televisione sui canali Rai. La produzione, che non costituisce un documentario scientifico ma un film d’amore dedicato a tutti coloro che vivono giornalmente la complessità della malattia, rappresenta un entusiasmante opportunità per incrementare la propria consapevolezza circa il tema della demenza: quest’ultimo, di particolare impatto sociale, toccherà in modo leggero ma profondo l’animo degli spettatori, coinvolgendo un pubblico ampio e variegato, e descrivendo loro la semplice quotidianità dei malati. Attraverso un viaggio in giro per l’Italia, Ruffini andrà alla ricerca di coinvolgenti incontri, esperienze e confronti, indagando la realtà di un fenomeno dilagante come l’Alzheimer, che coinvolge direttamente e indirettamente, milioni di persone.

Il morbo di Alzheimer, nella nostra società, rappresenta una patologia neurodegenerativa fortemente invalidante, che è in grado di condizionare non solo l’esistenza dei soggetti che ne sono affetti, ma anche quella dei numerosi caregiver che quotidianamente se ne prendono cura. Nello stretto rapporto che si instaura tra malato e caregiver è però possibile riscontrare una delle più pure ed incondizionate forme di amore, dove la profonda dedizione di parenti e familiari verso i propri cari dimostra come questo disturbo possa effettivamente trasformare sia la qualità delle relazioni che il fragile equilibrio dell’ambiente domestico. L’emergenza dell’Alzheimer come “malattia familiare”, divenuta nel tempo una tematica sociale di grande rilevanza, ha di recente costituito il plot di una nuova pellicola cinematografica, in arrivo nelle sale a partire da marzo 2022. La trama di “PerdutaMente”, nuovo film di Paolo Ruffini il cui trailer è ora disponibile online al seguente link , è infatti incentrata sul tema della demenza, con l’emozionante racconto della patologia attraverso le storie di vita dei protagonisti.

Il documentario, prodotto da Paolo Ruffini e Ivana De Biase, distribuito da Luce Cinecittà, rappresenta un vero e proprio viaggio di conoscenza tra i malati e i familiari colpiti dal dramma dell’Alzheimer. Come afferma il regista, “non è il film più bello che ho fatto, è il film più bello che ho visto. Perché alla fine è un’esperienza, un viaggio. Questo film è un’avventura. Per tanti anni ho fatto film per quando c’è bisogno di staccare la spina, ora invece per quando c’è bisogno di attaccarla, di pensare a delle cose un pochino più serie. In un periodo storico in cui siamo in pandemia, mi sembrava interessante approfondire anche altro. Si parla sempre di morte, mai di vita”. Il film, che ha l’obiettivo di sottolineare come si possa sopravvivere alla malattia in un continuo percorso di crescita e di riscoperta, è stato trasmesso nelle sale cinematografiche italiane in occasione della festa di S. Valentino, come illuminante esempio di affetto, rispetto e generosità. Durante la realizzazione della pellicola, durata all’incirca 20 mesi, il cast ha avuto l’occasione di entrare in contatto con una realtà sconosciuta e troppo spesso taciuta, che necessita di maggiore attenzione e considerazione per essere trattata come emergenza sociale: “l’Alzheimer è una malattia familiare, ce l’hanno un milione di persone ma ne colpisce 6 o 7 milioni. Colpisce chi è malato, ma anche chi c’è intorno. A volte se ne va prima chi accudisce di chi è malato”.

Dopo l'uscita evento dei giorni scorsi, che ha riscosso in poche date grande successo, il film prodotto per Vera Film insieme a Well See, in collaborazione con la Fondazione Polli Stoppani e con il contributo di Roberto Cavalli, approderà in un primo momento sulla piattaforma di Sky, per poi tornare nei cinema a marzo e giungere anche in televisione sui canali Rai. La produzione, che non costituisce un documentario scientifico ma un film d’amore dedicato a tutti coloro che vivono giornalmente la complessità della malattia, rappresenta un entusiasmante opportunità per incrementare la propria consapevolezza circa il tema della demenza: quest’ultimo, di particolare impatto sociale, toccherà in modo leggero ma profondo l’animo degli spettatori, coinvolgendo un pubblico ampio e variegato, e descrivendo loro la semplice quotidianità dei malati. Attraverso un viaggio in giro per l’Italia, Ruffini andrà alla ricerca di coinvolgenti incontri, esperienze e confronti, indagando la realtà di un fenomeno dilagante come l’Alzheimer, che coinvolge direttamente e indirettamente, milioni di persone.

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