Salute e benessere

Nuovo sistema di video analisi potrebbe rilevare in anticipo il Parkinson

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13 Luglio 2022

Un nuovo sistema di video analisi in grado di diagnosticare precocemente il Parkinson  è appena stato creato in una collaborazione tra ENEA e il Policlinico Tor Vergata di Roma. Il sistema consente inoltre di personalizzare la terapia farmacologica mirata. Il focus dello studio è stato sulle capacità motorie ridotte, come disturbi dell'equilibrio, della postura e dell'andatura. Dati importanti sulla precocità della diagnosi sono stati ottenuti analizzando questi fattori, arrivando, inoltre, a svolgere lo studio dell'evoluzione della malattia, un modo più efficace per avviare una valida terapia.

“La comunità scientifica da tempo cerca di individuare nuove misure che consentano di quantificare in modo obiettivo, standardizzato e coerente le abilità motorie e non motorie del paziente in osservazione - spiega Andrea Zanella, responsabile ENEA del progetto, ricercatore del Laboratorio di Robotica e intelligenza artificiale. “Il sistema di video analisi che abbiamo sviluppato adotta moderne tecniche di deep learning cioè tecniche di intelligenza artificiale per rilevare la postura di una persona a partire da immagini riprese dalla telecamera”. 

Il nuovo sistema di videoanalisi è in grado di rilevare in 3D la posizione delle articolazioni della persona in esame. Inoltre, il sistema rileva le caratteristiche dei movimenti del corpo dell'individuo, calcolando i parametri cinematici dei punti osservati e delle articolazioni che li uniscono. Questo nuovo aspetto può quindi determinare la vera condizione di un paziente con un alto grado di accuratezza. Inoltre, è ancora possibile vedere l'andamento della malattia senza compromettere le normali attività, cioè all'inizio del Parkinson, quando il paziente ha solo sintomi lievi, e anche durante la terapia farmacologica.

Il morbo di Parkinson è la seconda sindrome neurodegenerativa, dopo l'Alzheimer. Ogni anno, secondo le statistiche, 12 persone su 100.000 sono colpite dalla malattia nei paesi più industrializzati. Sono circa 1,2 milioni le persone colpite in Europa e 6,3 milioni nel mondo.

È difficile avere una diagnosi sicura e precoce basata solo sui sintomi iniziali. Poiché il decorso della malattia può variare da individuo a individuo, il controllo del suo sviluppo e della risposta ai farmaci può diventare difficile. Per ora, il Parkinson non ha cura e non c'è modo di prevenirlo. Tuttavia, una diagnosi precoce è importante affinché il trattamento abbia maggiori possibilità di successo.

Un nuovo sistema di video analisi in grado di diagnosticare precocemente il Parkinson  è appena stato creato in una collaborazione tra ENEA e il Policlinico Tor Vergata di Roma. Il sistema consente inoltre di personalizzare la terapia farmacologica mirata. Il focus dello studio è stato sulle capacità motorie ridotte, come disturbi dell'equilibrio, della postura e dell'andatura. Dati importanti sulla precocità della diagnosi sono stati ottenuti analizzando questi fattori, arrivando, inoltre, a svolgere lo studio dell'evoluzione della malattia, un modo più efficace per avviare una valida terapia.

“La comunità scientifica da tempo cerca di individuare nuove misure che consentano di quantificare in modo obiettivo, standardizzato e coerente le abilità motorie e non motorie del paziente in osservazione - spiega Andrea Zanella, responsabile ENEA del progetto, ricercatore del Laboratorio di Robotica e intelligenza artificiale. “Il sistema di video analisi che abbiamo sviluppato adotta moderne tecniche di deep learning cioè tecniche di intelligenza artificiale per rilevare la postura di una persona a partire da immagini riprese dalla telecamera”. 

Il nuovo sistema di videoanalisi è in grado di rilevare in 3D la posizione delle articolazioni della persona in esame. Inoltre, il sistema rileva le caratteristiche dei movimenti del corpo dell'individuo, calcolando i parametri cinematici dei punti osservati e delle articolazioni che li uniscono. Questo nuovo aspetto può quindi determinare la vera condizione di un paziente con un alto grado di accuratezza. Inoltre, è ancora possibile vedere l'andamento della malattia senza compromettere le normali attività, cioè all'inizio del Parkinson, quando il paziente ha solo sintomi lievi, e anche durante la terapia farmacologica.

Il morbo di Parkinson è la seconda sindrome neurodegenerativa, dopo l'Alzheimer. Ogni anno, secondo le statistiche, 12 persone su 100.000 sono colpite dalla malattia nei paesi più industrializzati. Sono circa 1,2 milioni le persone colpite in Europa e 6,3 milioni nel mondo.

È difficile avere una diagnosi sicura e precoce basata solo sui sintomi iniziali. Poiché il decorso della malattia può variare da individuo a individuo, il controllo del suo sviluppo e della risposta ai farmaci può diventare difficile. Per ora, il Parkinson non ha cura e non c'è modo di prevenirlo. Tuttavia, una diagnosi precoce è importante affinché il trattamento abbia maggiori possibilità di successo.

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