Convegni ed eventi

Morbo di Parkinson: la nuova terapia teatrale dell’Associazione Isontina “La Farfalla” di Gorizia

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9 Marzo 2022

Il teatro, nella nostra società, costituisce un importante luogo ricreativo e di intrattenimento, capace di unire e concretizzare in sé diverse discipline artistiche: di recente, però, esso è divenuto anche un ambiente idoneo ad ospitare e sostenere i percorsi riabilitativi e terapeutici di molte persone malate, dove tramite la creazione di corsi di recitazione, danza o musica, è stato possibile incentivarne il benessere e la serenità. Nel tentativo di offrire una nuova opportunità di crescita personale, a Gorizia ha preso il via un entusiasmante progetto di terapia teatrale, rivolto a tutti quei soggetti affetti da una delle più gravi e complesse patologie neurodegenerative, il morbo di Parkinson.

Promuovendo il teatro come strumento di terapia, gli utenti dell’Associazione Isontina “La Farfalla” sono infatti divenuti gli interpreti di una nuova rappresentazione teatrale intitolata “Corro più di te”, che andrà in scena in diverse città della regione. Grazie al finanziamento da parte di quest’ultima, gli otto partecipanti che hanno aderito all’iniziativa sono stati coinvolti in uno speciale laboratorio di teatro sociale curato dall’Associazione e compagnia teatrale “Fierascena”, andando oltre i limiti imposti dalla malattia ed esplorando una nuova realtà. Mettendosi alla prova, raccontando le loro storie personali ed esprimendo le proprie sensazioni, i protagonisti sono riusciti a costruire uno spettacolo delicato, allegro, dolce e diretto: l’opera, caratterizzata dalle emozionanti narrazioni dei protagonisti, ha avuto il merito di descrivere attraverso un linguaggio semplice e toccante la quotidianità e la convivenza con la patologia, con una particolare attenzione verso le emozioni, i dolori e i percorsi di rinascita e di ripresa. Le performance, frutto di una serie di incontri di teatro sociale realizzati dallo scorso ottobre dall’attrice e regista Elisa Menon, hanno contribuito a favorire il benessere fisico ed emotivo dei partecipanti, incoraggiando una maggiore socialità ed espressione creativa. Come afferma la regista, “è significativo anche il modo in cui quest’avventura è iniziata. Sono stati gli stessi utenti a proporsi. In particolare, uno di loro, Mauro, mi ha contattata dopo aver saputo di altri progetti che avevamo portato avanti, e mi ha espresso tutta la sua e la loro voglia di partecipare ad un’esperienza simile. E dopo averla vissuta io ho detto loro che sono una delle cose più belle che ho mai visto”.

La teatro-terapia, che utilizza quindi il teatro come tecnica di trattamento psicologico con l'obiettivo di prendere consapevolezza di sé stessi, imparando a esprimersi ed a comunicare con maggiore efficacia, ha riscosso grande successo e consenso: agli incontri hanno infatti partecipato circa quindici malati, anche se ne sono stati selezionati solo sei per andare in scena, accompagnati da altri due il cui compito è stato quello di filmare video da proiettare durante le varie esibizioni. Il laboratorio, realizzato grazie al progetto “Essenziale”, ha contribuito alla messa in scena di una serie di spettacoli: le prime teatrali sono state eseguite nel mese di febbraio presso differenti sedi della zona, come la Casa delle associazioni di via Vittorio Veneto, la Polveriera napoleonica di Palmanova, la sala parrocchiale S. Elisabetta di Fogliano Redipuglia e la parrocchia San Giuseppe di Monfalcone; nel mese di marzo le rappresentazioni toccheranno invece anche le città di Romans e Udine.


Il teatro, nella nostra società, costituisce un importante luogo ricreativo e di intrattenimento, capace di unire e concretizzare in sé diverse discipline artistiche: di recente, però, esso è divenuto anche un ambiente idoneo ad ospitare e sostenere i percorsi riabilitativi e terapeutici di molte persone malate, dove tramite la creazione di corsi di recitazione, danza o musica, è stato possibile incentivarne il benessere e la serenità. Nel tentativo di offrire una nuova opportunità di crescita personale, a Gorizia ha preso il via un entusiasmante progetto di terapia teatrale, rivolto a tutti quei soggetti affetti da una delle più gravi e complesse patologie neurodegenerative, il morbo di Parkinson.

Promuovendo il teatro come strumento di terapia, gli utenti dell’Associazione Isontina “La Farfalla” sono infatti divenuti gli interpreti di una nuova rappresentazione teatrale intitolata “Corro più di te”, che andrà in scena in diverse città della regione. Grazie al finanziamento da parte di quest’ultima, gli otto partecipanti che hanno aderito all’iniziativa sono stati coinvolti in uno speciale laboratorio di teatro sociale curato dall’Associazione e compagnia teatrale “Fierascena”, andando oltre i limiti imposti dalla malattia ed esplorando una nuova realtà. Mettendosi alla prova, raccontando le loro storie personali ed esprimendo le proprie sensazioni, i protagonisti sono riusciti a costruire uno spettacolo delicato, allegro, dolce e diretto: l’opera, caratterizzata dalle emozionanti narrazioni dei protagonisti, ha avuto il merito di descrivere attraverso un linguaggio semplice e toccante la quotidianità e la convivenza con la patologia, con una particolare attenzione verso le emozioni, i dolori e i percorsi di rinascita e di ripresa. Le performance, frutto di una serie di incontri di teatro sociale realizzati dallo scorso ottobre dall’attrice e regista Elisa Menon, hanno contribuito a favorire il benessere fisico ed emotivo dei partecipanti, incoraggiando una maggiore socialità ed espressione creativa. Come afferma la regista, “è significativo anche il modo in cui quest’avventura è iniziata. Sono stati gli stessi utenti a proporsi. In particolare, uno di loro, Mauro, mi ha contattata dopo aver saputo di altri progetti che avevamo portato avanti, e mi ha espresso tutta la sua e la loro voglia di partecipare ad un’esperienza simile. E dopo averla vissuta io ho detto loro che sono una delle cose più belle che ho mai visto”.

La teatro-terapia, che utilizza quindi il teatro come tecnica di trattamento psicologico con l'obiettivo di prendere consapevolezza di sé stessi, imparando a esprimersi ed a comunicare con maggiore efficacia, ha riscosso grande successo e consenso: agli incontri hanno infatti partecipato circa quindici malati, anche se ne sono stati selezionati solo sei per andare in scena, accompagnati da altri due il cui compito è stato quello di filmare video da proiettare durante le varie esibizioni. Il laboratorio, realizzato grazie al progetto “Essenziale”, ha contribuito alla messa in scena di una serie di spettacoli: le prime teatrali sono state eseguite nel mese di febbraio presso differenti sedi della zona, come la Casa delle associazioni di via Vittorio Veneto, la Polveriera napoleonica di Palmanova, la sala parrocchiale S. Elisabetta di Fogliano Redipuglia e la parrocchia San Giuseppe di Monfalcone; nel mese di marzo le rappresentazioni toccheranno invece anche le città di Romans e Udine.