Salute e benessere

Morbo di Parkinson: la nuova tecnica di “stimolazione del midollo spinale” che permetterà ai malati di tornare a camminare

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1 Marzo 2022

I rilevanti progressi effettuati dalla tecnologia e dalla scienza hanno consentito l’affermazione di nuovi modelli di Intelligenza Artificiale all’interno del panorama scientifico mondiale: infatti, grazie alla riuscita di innovative sperimentazioni, numerose malattie neurodegenerative potrebbero essere vicine ad un punto di svolta. Secondo recenti studi, l’intelligenza Artificiale, intesa come abilità di una macchina nel mostrare capacità umane, potrebbe oggi costituire un efficace strumento per il trattamento e la cura di uno dei più gravi disturbi, il morbo di Parkinson. Quest’ultimo, che colpisce prevalentemente la popolazione anziana causando rigidità muscolare, tremore e difficoltà motorie, risulta attualmente essere privo di terapie farmacologiche efficaci: il Politecnico di Losanna, grazie al lavoro di un eccellente gruppo di ricerca e alla partecipazione dell’italiano Silvestro Micera, ha progettato un nuovo trattamento sperimentale, volto a migliorare le condizioni psico-fisiche dei malati attraverso la “tecnica della stimolazione del midollo spinale”.

La tecnica, caratterizzata dall’innesto nel midollo spinale di elettrodi in grado di inviare ai muscoli delle gambe e del tronco stimoli elettrici, offrirebbe la possibilità di controllare e gestire i movimenti complessi: gli impulsi, generati esternamente da un computer, garantirebbero infatti una parziale ripresa delle capacità motorie, permettendo ai pazienti di tornare a camminare, nuotare o pedalare. Padroneggiando il proprio corpo, infatti, i tre volontari che hanno aderito all’esperimento hanno potuto riassaporare un ritorno alla “normalità”, caratterizzato da maggiore indipendenza, autonomia e libertà: come ha affermato anche l'italiano Michel Roccati, da quattro anni costretto sulla sedia a rotelle per le conseguenze di un tragico incidente stradale, “i primi passi sono stati qualcosa di incredibile, un sogno che si avverava. Ora sono in grado di salire e scendere le scale". Grégoire Courtine, che ha sviluppato il sistema di IA con il collega Jocelyne Bloch, ne ha in breve illustrato le funzionalità: “i nostri algoritmi di stimolazione si basano ancora sull'imitazione della natura, e i nostri nuovi elettro cateteri impiantati morbidi sono progettati per essere posizionati sotto le vertebre, direttamente sul midollo spinale. Possono modulare i neuroni che regolano specifici gruppi muscolari. Tutti e tre i pazienti sono stati in grado di stare in piedi, camminare, pedalare, nuotare e controllare i movimenti del busto in un solo giorno, dopo che i loro impianti sono stati attivati. I pazienti possono selezionare l'attività desiderata sul tablet e i protocolli corrispondenti vengono trasmessi al pacemaker nell'addome".   

I risultati raggiunti sembrano essere incoraggianti, e permettono quindi di guardare al futuro con più fiducia ed ottimismo: quella che fino a qualche anno fa era solo una speranza, sembra oggi essere diventata una realtà futuribile, con traguardi di enorme portata per la medicina stessa. Al fine di accrescere la risonanza della ricerca, sono state nel tempo promosse nuove applicazioni scientifiche, volte a garantire ulteriori scoperte: per esempio, gli studiosi del Centro di ricerca “NeuroRestore”, stanno effettuando uno studio chiamato Stimo (STImulation Movement Overground), che mira a ripristinare le funzioni motorie nelle persone con lesione cronica del midollo spinale. Come affermano gli esperti, "il nostro programma di ricerca mira ad alleviare i deficit dell'andatura e dell'equilibrio nelle persone con malattia di Parkinson. Per raggiungere questo obiettivo, stiamo decodificando la dinamica del cervello e dei circuiti spinali durante l'esecuzione del movimento. Combiniamo il monitoraggio wireless ad alta risoluzione del movimento di tutto il corpo in condizioni ecologiche con la registrazione di più regioni del cervello al fine di mappare gli stati neurali e motori durante lo svolgimento delle attività della vita quotidiana”. 

I rilevanti progressi effettuati dalla tecnologia e dalla scienza hanno consentito l’affermazione di nuovi modelli di Intelligenza Artificiale all’interno del panorama scientifico mondiale: infatti, grazie alla riuscita di innovative sperimentazioni, numerose malattie neurodegenerative potrebbero essere vicine ad un punto di svolta. Secondo recenti studi, l’intelligenza Artificiale, intesa come abilità di una macchina nel mostrare capacità umane, potrebbe oggi costituire un efficace strumento per il trattamento e la cura di uno dei più gravi disturbi, il morbo di Parkinson. Quest’ultimo, che colpisce prevalentemente la popolazione anziana causando rigidità muscolare, tremore e difficoltà motorie, risulta attualmente essere privo di terapie farmacologiche efficaci: il Politecnico di Losanna, grazie al lavoro di un eccellente gruppo di ricerca e alla partecipazione dell’italiano Silvestro Micera, ha progettato un nuovo trattamento sperimentale, volto a migliorare le condizioni psico-fisiche dei malati attraverso la “tecnica della stimolazione del midollo spinale”.

La tecnica, caratterizzata dall’innesto nel midollo spinale di elettrodi in grado di inviare ai muscoli delle gambe e del tronco stimoli elettrici, offrirebbe la possibilità di controllare e gestire i movimenti complessi: gli impulsi, generati esternamente da un computer, garantirebbero infatti una parziale ripresa delle capacità motorie, permettendo ai pazienti di tornare a camminare, nuotare o pedalare. Padroneggiando il proprio corpo, infatti, i tre volontari che hanno aderito all’esperimento hanno potuto riassaporare un ritorno alla “normalità”, caratterizzato da maggiore indipendenza, autonomia e libertà: come ha affermato anche l'italiano Michel Roccati, da quattro anni costretto sulla sedia a rotelle per le conseguenze di un tragico incidente stradale, “i primi passi sono stati qualcosa di incredibile, un sogno che si avverava. Ora sono in grado di salire e scendere le scale". Grégoire Courtine, che ha sviluppato il sistema di IA con il collega Jocelyne Bloch, ne ha in breve illustrato le funzionalità: “i nostri algoritmi di stimolazione si basano ancora sull'imitazione della natura, e i nostri nuovi elettro cateteri impiantati morbidi sono progettati per essere posizionati sotto le vertebre, direttamente sul midollo spinale. Possono modulare i neuroni che regolano specifici gruppi muscolari. Tutti e tre i pazienti sono stati in grado di stare in piedi, camminare, pedalare, nuotare e controllare i movimenti del busto in un solo giorno, dopo che i loro impianti sono stati attivati. I pazienti possono selezionare l'attività desiderata sul tablet e i protocolli corrispondenti vengono trasmessi al pacemaker nell'addome".   

I risultati raggiunti sembrano essere incoraggianti, e permettono quindi di guardare al futuro con più fiducia ed ottimismo: quella che fino a qualche anno fa era solo una speranza, sembra oggi essere diventata una realtà futuribile, con traguardi di enorme portata per la medicina stessa. Al fine di accrescere la risonanza della ricerca, sono state nel tempo promosse nuove applicazioni scientifiche, volte a garantire ulteriori scoperte: per esempio, gli studiosi del Centro di ricerca “NeuroRestore”, stanno effettuando uno studio chiamato Stimo (STImulation Movement Overground), che mira a ripristinare le funzioni motorie nelle persone con lesione cronica del midollo spinale. Come affermano gli esperti, "il nostro programma di ricerca mira ad alleviare i deficit dell'andatura e dell'equilibrio nelle persone con malattia di Parkinson. Per raggiungere questo obiettivo, stiamo decodificando la dinamica del cervello e dei circuiti spinali durante l'esecuzione del movimento. Combiniamo il monitoraggio wireless ad alta risoluzione del movimento di tutto il corpo in condizioni ecologiche con la registrazione di più regioni del cervello al fine di mappare gli stati neurali e motori durante lo svolgimento delle attività della vita quotidiana”. 

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