Salute e benessere

Gemelli introduce ambulatorio vaccinale dedicato con algoritmo di Intelligenza Artificiale per individuare anziani

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4 Aprile 2024

L'aumento delle persone fragili non è solo una questione demografica - gli over 65 rappresentano ormai il 25% della popolazione italiana - ma è anche dovuto alla presenza di una serie di patologie, come tumori e diabete, che rendono queste persone più vulnerabili a varie complicanze, comprese quelle infettive, molte delle quali possono essere prevenute con i vaccini. Per garantire una migliore protezione a questa popolazione anziana e fragile, è necessario adottare un approccio proattivo e gli ospedali possono svolgere un ruolo cruciale in questo contesto. 

Il Policlinico Gemelli di Roma, in linea con il Piano nazionale per la prevenzione vaccinale 2023-2025, a partire da aprile avvierà un'offerta vaccinale 'proattiva' per anziani e fragili presso un ambulatorio ospedaliero. Per identificare i pazienti fragili tra coloro che transitano in ospedale, il Gemelli ha sviluppato un algoritmo di intelligenza artificiale nell'ambito del progetto nazionale Dare (DigitAi lifelong pRevEntion), al fine di offrire loro le strategie di prevenzione vaccinale più appropriate.

"Al Gemelli - spiega Patrizia Laurenti, direttore Uoc di Igiene ospedaliera della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs e docente di Igiene all'Università Cattolica, campus di Roma - su 90mila pazienti dimessi l'anno, circa la metà è composta da soggetti potenzialmente fragili (pazienti oncologici, diabetici, immunodepressi, trapiantati). Per tutti loro potrebbe essere programmata una protezione vaccinale per malattie quali influenza, Covid-19, polmonite da pneumococco, Herpes zoster e, prossimamente, virus respiratorio sinciziale. Fondamentale l'alleanza con i clinici e gli specialisti che assistono questi pazienti perché ci aiutino a individuare, rispetto al loro percorso diagnostico-terapeutico-assistenziale, il momento migliore per offrire questa copertura vaccinale".

"La possibilità di offrire queste vaccinazioni in un setting ospedaliero - prosegue la specialista - è davvero un'opportunità grande che dobbiamo cogliere, perché porterebbe vantaggi non solo per i pazienti, ma anche per le strutture ospedaliere, con un efficientamento della loro organizzazione (più rapido turn over dei posti letto) e per l'abbattimento del rischio di ri-ospedalizzazione per complicanze legate alle malattie infettive prevenibili da vaccino. Vantaggi che si estendono all'intera società e al contrasto dell'antibiotico-resistenza".

Per individuare i pazienti fragili, sarà utilizzato un algoritmo di intelligenza artificiale sviluppato dall'Ict del Gemelli e applicato ai registri sanitari elettronici dell'ospedale. I pazienti identificati come a rischio di fragilità saranno contattati per ricevere un'offerta attiva di vaccinazione presso l'ambulatorio vaccinale ospedaliero o presso i centri vaccinali di riferimento della Asl Roma 1 che partecipano al progetto.

Laurenti conclude sottolineando che l'obiettivo è quello di mettersi al servizio della prevenzione, con l'intento di trasformare questa iniziativa pilota in un'attività strutturata a beneficio di tutti i pazienti del Gemelli.


L'aumento delle persone fragili non è solo una questione demografica - gli over 65 rappresentano ormai il 25% della popolazione italiana - ma è anche dovuto alla presenza di una serie di patologie, come tumori e diabete, che rendono queste persone più vulnerabili a varie complicanze, comprese quelle infettive, molte delle quali possono essere prevenute con i vaccini. Per garantire una migliore protezione a questa popolazione anziana e fragile, è necessario adottare un approccio proattivo e gli ospedali possono svolgere un ruolo cruciale in questo contesto. 

Il Policlinico Gemelli di Roma, in linea con il Piano nazionale per la prevenzione vaccinale 2023-2025, a partire da aprile avvierà un'offerta vaccinale 'proattiva' per anziani e fragili presso un ambulatorio ospedaliero. Per identificare i pazienti fragili tra coloro che transitano in ospedale, il Gemelli ha sviluppato un algoritmo di intelligenza artificiale nell'ambito del progetto nazionale Dare (DigitAi lifelong pRevEntion), al fine di offrire loro le strategie di prevenzione vaccinale più appropriate.

"Al Gemelli - spiega Patrizia Laurenti, direttore Uoc di Igiene ospedaliera della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs e docente di Igiene all'Università Cattolica, campus di Roma - su 90mila pazienti dimessi l'anno, circa la metà è composta da soggetti potenzialmente fragili (pazienti oncologici, diabetici, immunodepressi, trapiantati). Per tutti loro potrebbe essere programmata una protezione vaccinale per malattie quali influenza, Covid-19, polmonite da pneumococco, Herpes zoster e, prossimamente, virus respiratorio sinciziale. Fondamentale l'alleanza con i clinici e gli specialisti che assistono questi pazienti perché ci aiutino a individuare, rispetto al loro percorso diagnostico-terapeutico-assistenziale, il momento migliore per offrire questa copertura vaccinale".

"La possibilità di offrire queste vaccinazioni in un setting ospedaliero - prosegue la specialista - è davvero un'opportunità grande che dobbiamo cogliere, perché porterebbe vantaggi non solo per i pazienti, ma anche per le strutture ospedaliere, con un efficientamento della loro organizzazione (più rapido turn over dei posti letto) e per l'abbattimento del rischio di ri-ospedalizzazione per complicanze legate alle malattie infettive prevenibili da vaccino. Vantaggi che si estendono all'intera società e al contrasto dell'antibiotico-resistenza".

Per individuare i pazienti fragili, sarà utilizzato un algoritmo di intelligenza artificiale sviluppato dall'Ict del Gemelli e applicato ai registri sanitari elettronici dell'ospedale. I pazienti identificati come a rischio di fragilità saranno contattati per ricevere un'offerta attiva di vaccinazione presso l'ambulatorio vaccinale ospedaliero o presso i centri vaccinali di riferimento della Asl Roma 1 che partecipano al progetto.

Laurenti conclude sottolineando che l'obiettivo è quello di mettersi al servizio della prevenzione, con l'intento di trasformare questa iniziativa pilota in un'attività strutturata a beneficio di tutti i pazienti del Gemelli.