Salute e benessere

E-MemoryCare: proposta di supporto non farmacologico per pazienti con demenza e declino cognitivo e i loro caregivers

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20 Dicembre 2023

Più di 2,5 milioni di persone soffrono di demenza, di cui oltre 1,5 milioni affrontano deficit cognitivi. Le famiglie e i pazienti cercano risposte e, soprattutto, attenzione, secondo un sondaggio condotto dal Centro Studi di Senior Italia FederAnziani su oltre 2.080 partecipanti, di cui il 40% uomini e il 60% donne.

E-MemoryCare è una nuova metodologia non farmacologica che si propone di contrastare il deterioramento delle facoltà cognitive e preservare il benessere psicofisico degli anziani. Attraverso una piattaforma innovativa, il paziente ha accesso a una serie di esercizi mirati per potenziare diverse aree del cervello e contrastare l'insorgere e il progredire della demenza. 

L'iniziativa è promossa da Senior Italia FederAnziani, in collaborazione con ASI - Associazioni Sportive Sociali Italiane e Vitattiva. L'attività si intensifica ora con uno screening gratuito di 5.000 pazienti presso i Centri Medici Santagostino Psiche di Milano e altri 5.000 a Roma e provincia nei Centri Diagnostici del Gruppo Artemisia Lab. L'obiettivo complessivo è coinvolgere 10.000 persone per identificare eventuali patologie. Questa iniziativa unica vuole essere un supporto certificato per famiglie e caregiver, garantendo risparmi per il Servizio Sanitario Nazionale.

Lo studio rivela che il 60% degli intervistati ha già affrontato casi di demenza tra parenti e amici, con un impatto psicofisico devastante per il 61% dei partecipanti. Anche l'impatto economico è risultato significativo per il 61% della popolazione. Il 71% delle famiglie dichiara di avere molta paura di dover gestire sia gli aspetti economici che psicologici di un caro affetto da demenza. Oltre l'85% della popolazione è favorevole a esami preventivi sia per la demenza che per il declino cognitivo. In caso di esito positivo agli esami, il 72% dei partecipanti si rivolgerebbe a un neurologo, il 40% a associazioni di supporto, il 31% al medico di famiglia, il 22% allo psicologo e il 18% prenderebbe in considerazione un assistente domiciliare. La ricerca rivela anche che il 70% è consapevole che non esistono farmaci per invertire la malattia, il 60% non è a conoscenza di approcci non farmacologici, ma il 64% li adotterebbe purché accessibili. Infine, l'87% delle famiglie ritiene importante il supporto psicologico nel caso di familiari affetti da demenza o deficit cognitivo.

Il professor Alessandro Padovani, presidente della Società Italiana di Neurologia e direttore della Clinica Neurologica dell'Università di Brescia, spiega che la demenza è una condizione che colpisce la sfera cognitiva e che E-MemoryCare agisce stimolando diverse aree del cervello, ritardando il declino. Padovani sottolinea che la demenza e le patologie mentali sono ancora stigmatizzate e sottovalutate dalla società, enfatizzando la necessità di progetti e campagne informative per aiutare pazienti e famiglie a affrontare questi problemi.

E-MemoryCare è una piattaforma digitale personalizzata per rispondere alle specifiche esigenze di ciascuna persona. Disponibile per pazienti e operatori sanitari, consente la raccolta di informazioni e una diagnosi personalizzata. Per la prima volta, le famiglie possono seguire i progressi dei propri cari e comunicare con il team medico. "Il kit fornito include un tablet con il software necessario per il suo funzionamento. La terapia è adattata alla vita e alle conoscenze del paziente, che siano da loro stessi o dai familiari", afferma Marianna Messina, responsabile del progetto Senior Italia, leader del team E-MemoryCare e ideatrice del metodo.
Il professor Claudio Mencacci, presidente della Società di Psichiatria Geriatrica, sottolinea che ogni persona ha un limite di attenzione, ed è importante che le sessioni di stimolazione non superino tale limite. Per ottenere i migliori risultati, è cruciale abituarsi a svolgere le attività regolarmente, idealmente almeno due volte a settimana. Anche in caso di grave declino cognitivo, una forma di relazione "Io-Tu", ovvero di vicinanza e condivisione, potrebbe essere ancora possibile.

E-MemoryCare gode del supporto di un comitato scientifico composto da psicologi, psichiatri, neurologi, nutrizionisti, fisioterapisti, cardiologi, neuropsicologi ed economisti. Ha il patrocinio di SIN, CNOP, SINPF, FIMMG, SUMAI ASSOPROF e FNOPI.


Più di 2,5 milioni di persone soffrono di demenza, di cui oltre 1,5 milioni affrontano deficit cognitivi. Le famiglie e i pazienti cercano risposte e, soprattutto, attenzione, secondo un sondaggio condotto dal Centro Studi di Senior Italia FederAnziani su oltre 2.080 partecipanti, di cui il 40% uomini e il 60% donne.

E-MemoryCare è una nuova metodologia non farmacologica che si propone di contrastare il deterioramento delle facoltà cognitive e preservare il benessere psicofisico degli anziani. Attraverso una piattaforma innovativa, il paziente ha accesso a una serie di esercizi mirati per potenziare diverse aree del cervello e contrastare l'insorgere e il progredire della demenza. 

L'iniziativa è promossa da Senior Italia FederAnziani, in collaborazione con ASI - Associazioni Sportive Sociali Italiane e Vitattiva. L'attività si intensifica ora con uno screening gratuito di 5.000 pazienti presso i Centri Medici Santagostino Psiche di Milano e altri 5.000 a Roma e provincia nei Centri Diagnostici del Gruppo Artemisia Lab. L'obiettivo complessivo è coinvolgere 10.000 persone per identificare eventuali patologie. Questa iniziativa unica vuole essere un supporto certificato per famiglie e caregiver, garantendo risparmi per il Servizio Sanitario Nazionale.

Lo studio rivela che il 60% degli intervistati ha già affrontato casi di demenza tra parenti e amici, con un impatto psicofisico devastante per il 61% dei partecipanti. Anche l'impatto economico è risultato significativo per il 61% della popolazione. Il 71% delle famiglie dichiara di avere molta paura di dover gestire sia gli aspetti economici che psicologici di un caro affetto da demenza. Oltre l'85% della popolazione è favorevole a esami preventivi sia per la demenza che per il declino cognitivo. In caso di esito positivo agli esami, il 72% dei partecipanti si rivolgerebbe a un neurologo, il 40% a associazioni di supporto, il 31% al medico di famiglia, il 22% allo psicologo e il 18% prenderebbe in considerazione un assistente domiciliare. La ricerca rivela anche che il 70% è consapevole che non esistono farmaci per invertire la malattia, il 60% non è a conoscenza di approcci non farmacologici, ma il 64% li adotterebbe purché accessibili. Infine, l'87% delle famiglie ritiene importante il supporto psicologico nel caso di familiari affetti da demenza o deficit cognitivo.

Il professor Alessandro Padovani, presidente della Società Italiana di Neurologia e direttore della Clinica Neurologica dell'Università di Brescia, spiega che la demenza è una condizione che colpisce la sfera cognitiva e che E-MemoryCare agisce stimolando diverse aree del cervello, ritardando il declino. Padovani sottolinea che la demenza e le patologie mentali sono ancora stigmatizzate e sottovalutate dalla società, enfatizzando la necessità di progetti e campagne informative per aiutare pazienti e famiglie a affrontare questi problemi.

E-MemoryCare è una piattaforma digitale personalizzata per rispondere alle specifiche esigenze di ciascuna persona. Disponibile per pazienti e operatori sanitari, consente la raccolta di informazioni e una diagnosi personalizzata. Per la prima volta, le famiglie possono seguire i progressi dei propri cari e comunicare con il team medico. "Il kit fornito include un tablet con il software necessario per il suo funzionamento. La terapia è adattata alla vita e alle conoscenze del paziente, che siano da loro stessi o dai familiari", afferma Marianna Messina, responsabile del progetto Senior Italia, leader del team E-MemoryCare e ideatrice del metodo.
Il professor Claudio Mencacci, presidente della Società di Psichiatria Geriatrica, sottolinea che ogni persona ha un limite di attenzione, ed è importante che le sessioni di stimolazione non superino tale limite. Per ottenere i migliori risultati, è cruciale abituarsi a svolgere le attività regolarmente, idealmente almeno due volte a settimana. Anche in caso di grave declino cognitivo, una forma di relazione "Io-Tu", ovvero di vicinanza e condivisione, potrebbe essere ancora possibile.

E-MemoryCare gode del supporto di un comitato scientifico composto da psicologi, psichiatri, neurologi, nutrizionisti, fisioterapisti, cardiologi, neuropsicologi ed economisti. Ha il patrocinio di SIN, CNOP, SINPF, FIMMG, SUMAI ASSOPROF e FNOPI.

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