Costume e Società

Cura degli anziani: servono maggiori innovazioni nelle RSA e più servizi locali per valorizzare il benessere individuale

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23 Aprile 2024

Nelle parole del presidente Mattarella, gli anziani emergono come depositari non solo di affetto intergenerazionale, ma anche di esperienze, memorie e sapienza vitale, conferendo loro un'inestimabile importanza nella trama sociale. Questo discorso si intreccia con l'attuale contesto italiano, il quale primeggia in Europa e si pone al secondo posto mondiale dopo il Giappone per numero di anziani. Gli over 65 in Italia ammontano a 14.177.000, costituendo il 24,1% della popolazione totale, con un marcato incremento di individui ultraottantenni, i quali rappresentano il 7,7% della popolazione complessiva.

Un terzo degli anziani italiani risiede nelle aree metropolitane, con Genova e Napoli che spiccano rispettivamente con il 28% e il 22% di popolazione anziana. Di questo 35% di anziani metropolitani, quasi la metà (45%) abita nei comuni capoluogo, mentre il restante si distribuisce tra la prima e la seconda cintura urbana, oltre alle periferie più remote. Nel corso di tre decenni, il numero di centenari è aumentato di cinque volte, passando da 3,4 a 15,2 per 10.000 anziani. Questi dati non sono mere statistiche, bensì indicano una necessità crescente di ridisegnare i servizi urbani per adeguarli alla presenza di una popolazione statisticamente più vulnerabile dal punto di vista sociale e sanitario.

Il crescente numero di anziani pone importanti sfide riguardo alla necessità di garantire il loro benessere e l'assistenza. Il recentemente approvato Decreto Legislativo 29/2024 rappresenta un passo significativo, considerando l'intero ciclo di vita degli anziani e promuovendo il loro coinvolgimento attivo nella società. Tuttavia, rimangono aperte questioni quali la discriminazione legata all'età e l'isolamento sociale, soprattutto tra gli anziani più vulnerabili dal punto di vista economico e di salute.

L'aggiunta di un sussidio economico (850 euro mensili) per l'assistenza domiciliare a partire dal 2025 rappresenta un primo passo, anche se insufficiente senza adeguate strutture di supporto. La Legge Delega 33 del 21 marzo 2023 aveva anticipato la necessità di sviluppare un sistema di welfare integrato dedicato all'assistenza degli anziani non autosufficienti.

La copertura delle strutture residenziali rimane insufficiente, con un tasso di occupazione medio del 78% e una copertura del fabbisogno all'1,9%. Per raggiungere l'obiettivo ideale del 5%, sarebbe necessario incrementare l'offerta di circa 600.000 posti letto entro il 2035. Gli investimenti nel settore stanno aumentando, come dimostrato dall'accordo tra Intesa Sanpaolo e il gruppo Zaffiro.

È essenziale sviluppare un sistema di servizi centrato sulla persona anziana, valorizzando le loro risorse e garantendo continuità nell'assistenza. Le RSA devono essere ripensate per garantire la qualità della vita degli ospiti e rispondere ai nuovi bisogni, inserendole in un modello complessivo di assistenza integrata e continuativa.


Nelle parole del presidente Mattarella, gli anziani emergono come depositari non solo di affetto intergenerazionale, ma anche di esperienze, memorie e sapienza vitale, conferendo loro un'inestimabile importanza nella trama sociale. Questo discorso si intreccia con l'attuale contesto italiano, il quale primeggia in Europa e si pone al secondo posto mondiale dopo il Giappone per numero di anziani. Gli over 65 in Italia ammontano a 14.177.000, costituendo il 24,1% della popolazione totale, con un marcato incremento di individui ultraottantenni, i quali rappresentano il 7,7% della popolazione complessiva.

Un terzo degli anziani italiani risiede nelle aree metropolitane, con Genova e Napoli che spiccano rispettivamente con il 28% e il 22% di popolazione anziana. Di questo 35% di anziani metropolitani, quasi la metà (45%) abita nei comuni capoluogo, mentre il restante si distribuisce tra la prima e la seconda cintura urbana, oltre alle periferie più remote. Nel corso di tre decenni, il numero di centenari è aumentato di cinque volte, passando da 3,4 a 15,2 per 10.000 anziani. Questi dati non sono mere statistiche, bensì indicano una necessità crescente di ridisegnare i servizi urbani per adeguarli alla presenza di una popolazione statisticamente più vulnerabile dal punto di vista sociale e sanitario.

Il crescente numero di anziani pone importanti sfide riguardo alla necessità di garantire il loro benessere e l'assistenza. Il recentemente approvato Decreto Legislativo 29/2024 rappresenta un passo significativo, considerando l'intero ciclo di vita degli anziani e promuovendo il loro coinvolgimento attivo nella società. Tuttavia, rimangono aperte questioni quali la discriminazione legata all'età e l'isolamento sociale, soprattutto tra gli anziani più vulnerabili dal punto di vista economico e di salute.

L'aggiunta di un sussidio economico (850 euro mensili) per l'assistenza domiciliare a partire dal 2025 rappresenta un primo passo, anche se insufficiente senza adeguate strutture di supporto. La Legge Delega 33 del 21 marzo 2023 aveva anticipato la necessità di sviluppare un sistema di welfare integrato dedicato all'assistenza degli anziani non autosufficienti.

La copertura delle strutture residenziali rimane insufficiente, con un tasso di occupazione medio del 78% e una copertura del fabbisogno all'1,9%. Per raggiungere l'obiettivo ideale del 5%, sarebbe necessario incrementare l'offerta di circa 600.000 posti letto entro il 2035. Gli investimenti nel settore stanno aumentando, come dimostrato dall'accordo tra Intesa Sanpaolo e il gruppo Zaffiro.

È essenziale sviluppare un sistema di servizi centrato sulla persona anziana, valorizzando le loro risorse e garantendo continuità nell'assistenza. Le RSA devono essere ripensate per garantire la qualità della vita degli ospiti e rispondere ai nuovi bisogni, inserendole in un modello complessivo di assistenza integrata e continuativa.

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