Costume e Società

“Cremona Beside Caregivers”: un’indagine a supporto di chi assiste gli anziani non autosufficienti

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21 Ottobre 2024

In Italia, attualmente, il numero di cittadini coinvolti nella presa in carico di anziani e fragili ha subito una crescita esponenziale: i caregiver familiari, ovvero coloro che occupano un ruolo informale di cura, supporto e vicinanza verso persone non autosufficienti, costituiscono ormai una componente fondamentale del welfare del paese, con compiti quotidiani di assoluta rilevanza per il benessere di molti malati. Ma oggi, all’interno della società, come sono distribuiti risorse, servizi e spazi dedicati all’assistenza? Nel tentativo di rispondere adeguatamente a questo quesito, effettuando una ricognizione concreta delle risorse oltre che degli spazi di possibile collaborazione, è stata eseguita a Cremona un’importante attività di mappatura degli stakeholders, i cui risultati hanno evidenziato un notevole e progressivo invecchiamento della popolazione locale.

Il progetto “Cremona Beside Caregivers”, ovvero l’accurata indagine sull’assistenza agli anziani focalizzata sui caregiver, è stato svolto dall’Università Cattolica di Cremona in partnership con il Politecnico di Milano, il Comune e la Camera di Commercio di Cremona: l’indagine, iniziata a giugno 2021 grazie a un finanziamento della Fondazione Comunitaria della Provincia di Cremona, è stata contraddistinta da un’attenta azione di ricerca verso innovative opportunità assistenziali, in grado di soddisfare le nuove esigenze della comunità, sempre più anziana e bisognosa di sostegno. I dati, relativi ad una prima fase di studio, hanno quindi permesso di riscontrare alcuni dati di partenza: come sostenuto da Rita Bichi, Ordinario di Sociologia all’Università Cattolica, “una parte preliminare del lavoro è stata svolta attraverso un’analisi sociodemografica, che in dettaglio ha comportato lo svolgimento di un’indagine statistica della popolazione del territorio cremonese, con focus sugli anziani e i loro caregivers, e l’individuazione degli aspetti critici e di potenziale sviluppo su cui agire”. Tramite l’analisi di alcuni database Istat, infatti, è emerso che la popolazione anziana residente a Cremona è aumentata con costanza nell’ultimo decennio, ed è ad oggi al di sopra della media italiana. Inoltre, per il 2030, è prevista una rilevante contrazione della popolazione totale, con un ulteriore aumento della percentuale di persone Over 65.

Come affermato da Cristina Masella e Eleonora Gheduzzi, rispettivamente Ordinario di Ingegneria Gestionale e ricercatrice presso il Politecnico di Milano, “per comprendere l’attuale offerta di sevizi dedicati agli anziani e ai loro caregivers abbiamo svolto, attraverso desk analysis e interviste, una mappatura attenta rivolta al territorio cremonese, che tra l’altro ci è servita per accendere relazioni con le realtà istituzionali, quali l’Ats, le Asst, Cremona Solidale e altri enti, ma anche per individuare altri attori più “informali” ma molto importanti quali le associazioni di volontariato che integrano il lavoro delle istituzioni. La mappatura dei servizi e l’interazione con gli stakeholder formali e informali del territorio ci ha permesso di comprendere meglio il funzionamento della rete di assistenza attiva sul territorio di Cremona. Attraverso l’analisi, sono emersi alcuni interessanti punti di forza e i bisogni che sono stati utilizzati per indirizzare l’ideazione di nuove progettualità a favore del caregiver”. 

Guendalina Graffigna, Ordinario di Psicologia dei consumi e responsabile scientifica del progetto Cremona Beside Caregivers, ha illustrato il compito svolto dall’Università Cattolica di Cremona, ovvero l’esplorazione dei bisogni e delle aspettative di tutti i soggetti interessati alla tematica dell’assistenza agli anziani: “in realtà tra i tre dipartimenti coinvolti, psicologia, sociologia e ingegneria gestionale, tra l’altro appartenenti a due diversi Atenei, c’è stata piena condivisione del lavoro, con un impegno da parte di molti ricercatori che da subito hanno creato squadra. Detto questo, e come Centro di ricerca EngageMinds HUB, abbiamo operato, attraverso interviste in profondità, per comprendere i bisogni coperti e quelli scoperti, oltre alle aspettative degli stakeholders in riferimento al loro contesto di azione. Il lavoro proseguirà nei prossimi mesi: certo non possiamo attenderci risultati immediati e risolutivi; ma il nostro impegno e la nostra ambizione per il futuro rimangono elevati”.

In Italia, attualmente, il numero di cittadini coinvolti nella presa in carico di anziani e fragili ha subito una crescita esponenziale: i caregiver familiari, ovvero coloro che occupano un ruolo informale di cura, supporto e vicinanza verso persone non autosufficienti, costituiscono ormai una componente fondamentale del welfare del paese, con compiti quotidiani di assoluta rilevanza per il benessere di molti malati. Ma oggi, all’interno della società, come sono distribuiti risorse, servizi e spazi dedicati all’assistenza? Nel tentativo di rispondere adeguatamente a questo quesito, effettuando una ricognizione concreta delle risorse oltre che degli spazi di possibile collaborazione, è stata eseguita a Cremona un’importante attività di mappatura degli stakeholders, i cui risultati hanno evidenziato un notevole e progressivo invecchiamento della popolazione locale.

Il progetto “Cremona Beside Caregivers”, ovvero l’accurata indagine sull’assistenza agli anziani focalizzata sui caregiver, è stato svolto dall’Università Cattolica di Cremona in partnership con il Politecnico di Milano, il Comune e la Camera di Commercio di Cremona: l’indagine, iniziata a giugno 2021 grazie a un finanziamento della Fondazione Comunitaria della Provincia di Cremona, è stata contraddistinta da un’attenta azione di ricerca verso innovative opportunità assistenziali, in grado di soddisfare le nuove esigenze della comunità, sempre più anziana e bisognosa di sostegno. I dati, relativi ad una prima fase di studio, hanno quindi permesso di riscontrare alcuni dati di partenza: come sostenuto da Rita Bichi, Ordinario di Sociologia all’Università Cattolica, “una parte preliminare del lavoro è stata svolta attraverso un’analisi sociodemografica, che in dettaglio ha comportato lo svolgimento di un’indagine statistica della popolazione del territorio cremonese, con focus sugli anziani e i loro caregivers, e l’individuazione degli aspetti critici e di potenziale sviluppo su cui agire”. Tramite l’analisi di alcuni database Istat, infatti, è emerso che la popolazione anziana residente a Cremona è aumentata con costanza nell’ultimo decennio, ed è ad oggi al di sopra della media italiana. Inoltre, per il 2030, è prevista una rilevante contrazione della popolazione totale, con un ulteriore aumento della percentuale di persone Over 65.

Come affermato da Cristina Masella e Eleonora Gheduzzi, rispettivamente Ordinario di Ingegneria Gestionale e ricercatrice presso il Politecnico di Milano, “per comprendere l’attuale offerta di sevizi dedicati agli anziani e ai loro caregivers abbiamo svolto, attraverso desk analysis e interviste, una mappatura attenta rivolta al territorio cremonese, che tra l’altro ci è servita per accendere relazioni con le realtà istituzionali, quali l’Ats, le Asst, Cremona Solidale e altri enti, ma anche per individuare altri attori più “informali” ma molto importanti quali le associazioni di volontariato che integrano il lavoro delle istituzioni. La mappatura dei servizi e l’interazione con gli stakeholder formali e informali del territorio ci ha permesso di comprendere meglio il funzionamento della rete di assistenza attiva sul territorio di Cremona. Attraverso l’analisi, sono emersi alcuni interessanti punti di forza e i bisogni che sono stati utilizzati per indirizzare l’ideazione di nuove progettualità a favore del caregiver”. 

Guendalina Graffigna, Ordinario di Psicologia dei consumi e responsabile scientifica del progetto Cremona Beside Caregivers, ha illustrato il compito svolto dall’Università Cattolica di Cremona, ovvero l’esplorazione dei bisogni e delle aspettative di tutti i soggetti interessati alla tematica dell’assistenza agli anziani: “in realtà tra i tre dipartimenti coinvolti, psicologia, sociologia e ingegneria gestionale, tra l’altro appartenenti a due diversi Atenei, c’è stata piena condivisione del lavoro, con un impegno da parte di molti ricercatori che da subito hanno creato squadra. Detto questo, e come Centro di ricerca EngageMinds HUB, abbiamo operato, attraverso interviste in profondità, per comprendere i bisogni coperti e quelli scoperti, oltre alle aspettative degli stakeholders in riferimento al loro contesto di azione. Il lavoro proseguirà nei prossimi mesi: certo non possiamo attenderci risultati immediati e risolutivi; ma il nostro impegno e la nostra ambizione per il futuro rimangono elevati”.