






Come si legge il braille: storia e importanza di un codice inclusivo


Non si vede bene che con il cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi. Così scrive Antoine de Saint-Exupéry ne Il Piccolo Principe, parole che risuonano con profonda verità quando riflettiamo sulla storia del braille, un ponte tra il mondo del visibile e quello del tatto. Questo codice pensato per persone non vedenti o ipovedenti, sviluppato da Louis Braille nel 19° secolo, rappresenta non solo una conquista tecnologica, ma un baluardo di speranza per chi vede il mondo attraverso canali sensoriali alternativi. In questo articolo, esploreremo la storia, i meccanismi e le tecniche per comprendere come funziona e come si legge il braille.
Che cos'è il braille: definizione e origini
Il braille è fondamentale per l'accessibilità e l'autonomia delle persone non vedenti: un metodo di lettura e scrittura che noi spesso diamo per scontato, ma la cui invenzione è stata semplicemente rivoluzionaria..Rispondendo alla domanda su che cos'è il braille, possiamo dire che è un sistema di scrittura tattile, che permette la lettura tramite delle celle composte da sei punti in rilievo, organizzate in due colonne di tre punti cadauna. L'idea di Braille fu quella di fornire un metodo efficiente e discreto che consentisse una lettura veloce con il solo uso del tatto.
Louis Braille storia
Louis Braille nacque nel 1809 in un villaggio francese. A tre anni, un incidente con un punteruolo nella bottega del padre lo rese cieco. Nonostante ciò, Louis era determinato a studiare e, a dieci anni, fu ammesso a una scuola per ciechi a Parigi, dove poté constatare sulla sua pelle che i metodi di lettura per non vedenti erano poco pratici. Giovanissimo, venne a conoscenza di un codice militare basato su punti e linee in rilievo, ideato per leggere al buio: Louis lo perfezionò e a soli 15 anni creò il codice Braille, un sistema semplice e versatile basato su sei punti in rilievo.
Questo sistema, oggi usato in tutto il mondo, ha rivoluzionato la vita delle persone cieche, consentendo loro di leggere, scrivere e studiare con maggiore indipendenza.
È evidente come la storia del braille sia una testimonianza di resilienza e genio umano. Un rivoluzionario strumento di educazione e inclusione sociale, che ha tutt’oggi un ruolo fondamentale nella rottura delle barriere comunicative per migliaia di persone.
La struttura del braille: composizione e lettura
Comprendere la composizione e di quanti punti si compone il codice braille è fondamentale per chi inizia a esplorare questo sistema di scrittura tattile. Il braille è strutturato attorno a celle di sei punti rilievi, disposti in due colonne di tre punti ciascuna. Questa matrice può generare sessantaquattro diverse configurazioni, permettendo di rappresentare lettere, numeri, simboli di punteggiatura e alcuni codici speciali.
Relativamente a come leggere il braille, il processo coinvolge sia il tocco sia la memoria tattile. Gli utenti scorrono le dita sul testo in braille, rilevando i punti rialzati e interpretandoli per "leggere" le informazioni trasmesse. I lettori principianti generalmente utilizzano entrambe le mani per orientarsi e memorizzare i vari simboli; i lettori più esperti tendono a utilizzare principalmente una mano, spesso la destra, per ottimizzare la velocità e l'efficacia della lettura. Strumenti tecnologici, come le tastiere braille o i lettori di schermo, offrono un accesso più immediato a documenti e contenuti digitali in braille, espandendo significativamente le possibilità di utilizzo del codice.
Come si legge il braille e gli strumenti di supporto
Cosa sono i lettori di schermo e le tastiere braille e come possono aiutare all’uso? Vediamo nel dettaglio cosa sono queste tecnologie assistive fondamentali.
- Lettori di schermo. Si tratta di dispositivi che trasformano il testo visualizzato sul monitor in parole pronunciate o in braille tattile. Sono indispensabili per chi non vede poiché permettono un'interazione autonoma con il computer, leggendo ad alta voce ciò che appare sullo schermo o convertendolo in braille tramite display tattili.
- Tastiere braille. Queste speciali tastiere permettono agli utenti di inserire testo utilizzando i sei punti del braille. Questo testo può essere poi convertito in formati leggibili da chi non utilizza il braille, come il testo stampato o la sintesi vocale. Si tratta di dispositivi essenziali non solo per la comunicazione personale, ma anche per l'uso professionale, poiché garantiscono l'inclusività nel posto di lavoro.
Questi tipi di tecnologie possono smussare le barriere e facilitare una piena inclusione sociale e lavorativa di persone disabili visive, ragion per cui vengono organizzati diversi corsi di formazione professionale al loro utilizzo. Grazie ad esse infatti, la capacità di ipovedenti e non vedenti di navigare su internet, creare documenti e comunicare viene notevolmente amplificata, garantendogli eguali diritti rispetto agli altri lavoratori.
Conclusione
Abbiamo viaggiato attraverso la storia del braille, comprendendo non soltanto cos'è, ma anche come si legge il braille, una competenza fondamentale che offre indipendenza e arricchimento personale a chi vive l'esperienza della non vedenza o dell'ipovisione. Il braille non è quindi un semplice codice di lettura e scrittura, ma un baluardo contro l'esclusione e un catalizzatore per l'inclusione, nato quando ancora non si parlava di barriere architettoniche. Il braille sostiene l'articolo 21 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani: ognuno ha il diritto di partecipare alla vita culturale della comunità.
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