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Come richiedere la detrazione fiscale per le spese di casa di riposo e RSA nel modello 730 del 2023

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9 Maggio 2023

Come previsto dall'articolo 15 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi, le spese sostenute per l'assistenza personale nel corso del 2022 danno diritto allo sconto IRPEF del 19%. Per beneficiare della detrazione della retta per la casa di riposo e RSA 2023, il modello 730 deve essere trasmesso entro la scadenza del prossimo 2 ottobre.

Per i soggetti disabili, l'agevolazione si trasforma in una deduzione, in cui le spese sostenute possono essere escluse dal reddito complessivo su cui effettuare il calcolo dell'importo dovuto. La detrazione spetta solo per la spesa che riguarda i servizi strettamente connessi all'assistenza, mentre gli importi relativi ad altre prestazioni rese sono esclusi.

La detrazione o la deduzione spetta in base alle condizioni di salute della persona che beneficia delle cure della casa di riposo. Per i soggetti non autosufficienti, anche non fiscalmente a carico, è prevista la detrazione del 19% con il limite di spese fino a 2.100 euro e con un reddito non superiore a 40.000 euro. Per i soggetti disabili, è prevista una deduzione dei costi.

Dal 2020, i pagamenti in contanti non danno diritto alla riduzione dell'imposta per tutti gli sconti IRPEF accessibili tramite il modello 730, ad eccezione di alcune spese come l'acquisto di medicinali, dispositivi medici, prestazioni sanitarie rese dalle strutture pubbliche e prestazioni sanitarie rese da strutture private accreditate al Servizio sanitario nazionale.

Detrazione della retta per casa di riposo e RSA nel modello 730/2023: le spese sostenute per i familiari non a carico possono essere dedotte


Per beneficiare della detrazione IRPEF del 19%, è necessario che la persona assistita non sia autosufficiente a causa di patologie, e la condizione di non autosufficienza deve risultare da una certificazione medica. Inoltre, la detrazione è accessibile se le prestazioni sono rese da addetti all’assistenza personale, casa di cura o di riposo, cooperativa di servizi, o agenzia interinale.

È possibile beneficiare della detrazione del 19% per la retta della casa di riposo che riguarda il contribuente stesso che presenta la dichiarazione dei redditi, un familiare a carico o un familiare non a carico. Tuttavia, la detrazione deve essere calcolata su un ammontare di spesa non superiore a 2.100 euro, e il reddito complessivo del contribuente che ne usufruisce non deve superare i 40.000 euro, considerando anche il reddito dei fabbricati locati assoggettato al regime della cedolare secca.

Inoltre, per poter beneficiare della detrazione, è necessario essere in possesso della documentazione che evidenzi gli estremi anagrafici e il codice fiscale di chi effettua il pagamento e di chi presta l’assistenza. Devono essere certificati in maniera distinta i corrispettivi riferiti all’assistenza rispetto a quelli riferibili ad altre prestazioni fornite dall’istituto ospitante. E se la spesa è sostenuta in favore di un familiare, nella ricevuta vanno indicati anche gli estremi anagrafici e il codice fiscale di quest’ultimo.

Il limite di 2.100 euro si riferisce al singolo contribuente a prescindere dal numero delle persone cui si riferisce l’assistenza. Ciò significa che se un contribuente ha sostenuto spese per sé e per un familiare, l’importo da indicare non può superare comunque i 2.100 euro. Se più familiari hanno sostenuto spese per assistere lo stesso familiare, il limite massimo di 2.100 euro deve essere ripartito tra i contribuenti che hanno sostenuto la spesa.

Detrazione per casa di riposo per disabili nel modello 730/2023: quali costi della retta danno diritto all’agevolazione


Un’agevolazione fiscale è prevista per coloro che pagano la retta per la casa di riposo per garantire l’assistenza a soggetti disabili. In questo caso, è possibile beneficiare di una detrazione. Le spese sostenute per l’assistenza vengono sottratte dal reddito complessivo, il quale si riduce e successivamente si calcola l’imposta dovuta.

La detrazione è prevista per coloro che necessitano di assistenza e che hanno una minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva, che causa difficoltà di apprendimento, relazione o integrazione lavorativa e determina un processo di svantaggio sociale o di emarginazione.

Il riconoscimento dello stato di disabilità deve essere effettuato dalla Commissione medica, istituita ai sensi dell’articolo 4 della Legge n. 104 del 1992, oppure da altre commissioni mediche pubbliche che hanno l’incarico di certificare l’invalidità civile, di lavoro o di guerra. Come per la detrazione, le somme si possono detrarre se sono state sostenute per i seguenti familiari, anche se non risultano fiscalmente a carico:

- coniuge;
- generi e nuore;
- figli, compresi quelli adottivi;
- suoceri e suocere;
- discendenti dei figli;
- fratelli e sorelle (anche unilaterali);
- genitori (compresi quelli adottivi);
- nonni e nonne.

L’agevolazione fiscale si applica all’importo a cui si riferiscono le spese mediche e paramediche di assistenza specifica indicate nella “SEZIONE II - Spese e oneri” per i quali spetta la detrazione dal reddito complessivo del modello 730/2023, in particolare nel rigo E25 “Spese mediche e di assistenza specifica per le persone con disabilità”.

Si ricorda che l’agevolazione fiscale non si applica all’intero importo della retta pagata, ma solo alla quota che riguarda le spese mediche e paramediche di assistenza specifica, la quale deve essere documentata separatamente.

Come previsto dall'articolo 15 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi, le spese sostenute per l'assistenza personale nel corso del 2022 danno diritto allo sconto IRPEF del 19%. Per beneficiare della detrazione della retta per la casa di riposo e RSA 2023, il modello 730 deve essere trasmesso entro la scadenza del prossimo 2 ottobre.

Per i soggetti disabili, l'agevolazione si trasforma in una deduzione, in cui le spese sostenute possono essere escluse dal reddito complessivo su cui effettuare il calcolo dell'importo dovuto. La detrazione spetta solo per la spesa che riguarda i servizi strettamente connessi all'assistenza, mentre gli importi relativi ad altre prestazioni rese sono esclusi.

La detrazione o la deduzione spetta in base alle condizioni di salute della persona che beneficia delle cure della casa di riposo. Per i soggetti non autosufficienti, anche non fiscalmente a carico, è prevista la detrazione del 19% con il limite di spese fino a 2.100 euro e con un reddito non superiore a 40.000 euro. Per i soggetti disabili, è prevista una deduzione dei costi.

Dal 2020, i pagamenti in contanti non danno diritto alla riduzione dell'imposta per tutti gli sconti IRPEF accessibili tramite il modello 730, ad eccezione di alcune spese come l'acquisto di medicinali, dispositivi medici, prestazioni sanitarie rese dalle strutture pubbliche e prestazioni sanitarie rese da strutture private accreditate al Servizio sanitario nazionale.

Detrazione della retta per casa di riposo e RSA nel modello 730/2023: le spese sostenute per i familiari non a carico possono essere dedotte


Per beneficiare della detrazione IRPEF del 19%, è necessario che la persona assistita non sia autosufficiente a causa di patologie, e la condizione di non autosufficienza deve risultare da una certificazione medica. Inoltre, la detrazione è accessibile se le prestazioni sono rese da addetti all’assistenza personale, casa di cura o di riposo, cooperativa di servizi, o agenzia interinale.

È possibile beneficiare della detrazione del 19% per la retta della casa di riposo che riguarda il contribuente stesso che presenta la dichiarazione dei redditi, un familiare a carico o un familiare non a carico. Tuttavia, la detrazione deve essere calcolata su un ammontare di spesa non superiore a 2.100 euro, e il reddito complessivo del contribuente che ne usufruisce non deve superare i 40.000 euro, considerando anche il reddito dei fabbricati locati assoggettato al regime della cedolare secca.

Inoltre, per poter beneficiare della detrazione, è necessario essere in possesso della documentazione che evidenzi gli estremi anagrafici e il codice fiscale di chi effettua il pagamento e di chi presta l’assistenza. Devono essere certificati in maniera distinta i corrispettivi riferiti all’assistenza rispetto a quelli riferibili ad altre prestazioni fornite dall’istituto ospitante. E se la spesa è sostenuta in favore di un familiare, nella ricevuta vanno indicati anche gli estremi anagrafici e il codice fiscale di quest’ultimo.

Il limite di 2.100 euro si riferisce al singolo contribuente a prescindere dal numero delle persone cui si riferisce l’assistenza. Ciò significa che se un contribuente ha sostenuto spese per sé e per un familiare, l’importo da indicare non può superare comunque i 2.100 euro. Se più familiari hanno sostenuto spese per assistere lo stesso familiare, il limite massimo di 2.100 euro deve essere ripartito tra i contribuenti che hanno sostenuto la spesa.

Detrazione per casa di riposo per disabili nel modello 730/2023: quali costi della retta danno diritto all’agevolazione


Un’agevolazione fiscale è prevista per coloro che pagano la retta per la casa di riposo per garantire l’assistenza a soggetti disabili. In questo caso, è possibile beneficiare di una detrazione. Le spese sostenute per l’assistenza vengono sottratte dal reddito complessivo, il quale si riduce e successivamente si calcola l’imposta dovuta.

La detrazione è prevista per coloro che necessitano di assistenza e che hanno una minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva, che causa difficoltà di apprendimento, relazione o integrazione lavorativa e determina un processo di svantaggio sociale o di emarginazione.

Il riconoscimento dello stato di disabilità deve essere effettuato dalla Commissione medica, istituita ai sensi dell’articolo 4 della Legge n. 104 del 1992, oppure da altre commissioni mediche pubbliche che hanno l’incarico di certificare l’invalidità civile, di lavoro o di guerra. Come per la detrazione, le somme si possono detrarre se sono state sostenute per i seguenti familiari, anche se non risultano fiscalmente a carico:

- coniuge;
- generi e nuore;
- figli, compresi quelli adottivi;
- suoceri e suocere;
- discendenti dei figli;
- fratelli e sorelle (anche unilaterali);
- genitori (compresi quelli adottivi);
- nonni e nonne.

L’agevolazione fiscale si applica all’importo a cui si riferiscono le spese mediche e paramediche di assistenza specifica indicate nella “SEZIONE II - Spese e oneri” per i quali spetta la detrazione dal reddito complessivo del modello 730/2023, in particolare nel rigo E25 “Spese mediche e di assistenza specifica per le persone con disabilità”.

Si ricorda che l’agevolazione fiscale non si applica all’intero importo della retta pagata, ma solo alla quota che riguarda le spese mediche e paramediche di assistenza specifica, la quale deve essere documentata separatamente.

Case di riposo, rsa e case famiglia