Case di Riposo e Orfanotrofi: nasce in Canada un nuovo progetto di residenza intergenerazionale

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16 Dicembre 2021

Il tempo all’interno delle Case di riposo è strutturato al giorno d’oggi in modo da garantire agli ospiti tranquillità e armonia, grazie al lavoro di équipe professionali in grado di offrire tanto le dovute cure quanto una serie di attività stimolanti ed interessanti. Il coinvolgimento e la partecipazione degli anziani in progetti di carattere sociale e culturale permettono loro di includere nella propria quotidianità momenti di allegria, ricevendo intrattenimento e compagnia con iniziative dalla grande rilevanza sociale. 

Sulle orme della vita nelle Residenze per anziani, anche negli Orfanotrofi, la quotidianità dei più piccoli viene affidata ad una squadra capace di offrire supporto ed assistenza psicologica, che cerca costantemente di arricchire le giornate dei bambini con attività ludiche, ricreative, e di svago. Case di riposo ed Orfanotrofi, sebbene caratterizzate da una vasta offerta di servizi e figure professionali esperte, sono nella mentalità comune spesso associati tra loro per la condizione di abbandono in cui vivono i propri ospiti, per circostanze e storie diverse. L’isolamento dal contesto familiare, l’allontanamento dai propri cari e la distanza dalle proprie origini, accomuna i protagonisti di queste realtà, i quali a volte lottano contro un profondo senso di solitudine e di nostalgia.

Un importante progetto, che ha visto la propria realizzazione in Canada, ha avuto il merito di unire questi due differenti scenari: l’esperimento, riguardante l’unione di una Casa di riposo e di un Orfanotrofio, è stato progettato per osservare possibili effetti positivi e benefici tra gli ospiti delle strutture, individuando in due realtà opposte ma simili, elementi di vicinanza. Nel 1991, a Seattle, era stata avviata un’analoga iniziativa: nella Casa di riposo per anziani a Providence Mount St.Vincent, infatti, un gruppo di bambini veniva regolarmente portato in visita agli anziani, che attraverso cure, affetto e calore umano avevano potuto esprimere e condividere emozioni e sentimenti. Questo progetto, che divenne presto un documentario, raggiunse un certo successo: il regista Evan Briggs, infatti, sottolineò come prima della visita dei bambini, gli anziani erano spesso tristi e inerti; subito dopo il loro arrivo, invece, gli ospiti della residenza avevano velocemente ritrovato il sorriso, sprigionando una forte vitalità e un grande senso di felicità.

Un esperimento affine venne ulteriormente ricreato anche in Inghilterra, con la “Nightingale House”, la prima Casa di riposo con ospiti di diverse generazioni: l’insieme di tutte queste proposte sociali ha permesso nel tempo di rivalutare l’importanza di queste realtà, osservando l’esigenza umana del contatto e della vicinanza, e la necessità per ciascun individuo di ricevere stimoli continui, accrescendo il proprio senso di considerazione verso il prossimo. Grazie a queste iniziative, gli anziani e i bambini hanno potuto così sperimentare l’amore più profondo: come dimostrano anche studi scientifici, la gioia di poter donare attenzioni ed affetto limita nell’essere umano ansia e stress, riducendo il livello di preoccupazione e permettendo una crescita del senso di attaccamento e fiducia.


Il tempo all’interno delle Case di riposo è strutturato al giorno d’oggi in modo da garantire agli ospiti tranquillità e armonia, grazie al lavoro di équipe professionali in grado di offrire tanto le dovute cure quanto una serie di attività stimolanti ed interessanti. Il coinvolgimento e la partecipazione degli anziani in progetti di carattere sociale e culturale permettono loro di includere nella propria quotidianità momenti di allegria, ricevendo intrattenimento e compagnia con iniziative dalla grande rilevanza sociale. 

Sulle orme della vita nelle Residenze per anziani, anche negli Orfanotrofi, la quotidianità dei più piccoli viene affidata ad una squadra capace di offrire supporto ed assistenza psicologica, che cerca costantemente di arricchire le giornate dei bambini con attività ludiche, ricreative, e di svago. Case di riposo ed Orfanotrofi, sebbene caratterizzate da una vasta offerta di servizi e figure professionali esperte, sono nella mentalità comune spesso associati tra loro per la condizione di abbandono in cui vivono i propri ospiti, per circostanze e storie diverse. L’isolamento dal contesto familiare, l’allontanamento dai propri cari e la distanza dalle proprie origini, accomuna i protagonisti di queste realtà, i quali a volte lottano contro un profondo senso di solitudine e di nostalgia.

Un importante progetto, che ha visto la propria realizzazione in Canada, ha avuto il merito di unire questi due differenti scenari: l’esperimento, riguardante l’unione di una Casa di riposo e di un Orfanotrofio, è stato progettato per osservare possibili effetti positivi e benefici tra gli ospiti delle strutture, individuando in due realtà opposte ma simili, elementi di vicinanza. Nel 1991, a Seattle, era stata avviata un’analoga iniziativa: nella Casa di riposo per anziani a Providence Mount St.Vincent, infatti, un gruppo di bambini veniva regolarmente portato in visita agli anziani, che attraverso cure, affetto e calore umano avevano potuto esprimere e condividere emozioni e sentimenti. Questo progetto, che divenne presto un documentario, raggiunse un certo successo: il regista Evan Briggs, infatti, sottolineò come prima della visita dei bambini, gli anziani erano spesso tristi e inerti; subito dopo il loro arrivo, invece, gli ospiti della residenza avevano velocemente ritrovato il sorriso, sprigionando una forte vitalità e un grande senso di felicità.

Un esperimento affine venne ulteriormente ricreato anche in Inghilterra, con la “Nightingale House”, la prima Casa di riposo con ospiti di diverse generazioni: l’insieme di tutte queste proposte sociali ha permesso nel tempo di rivalutare l’importanza di queste realtà, osservando l’esigenza umana del contatto e della vicinanza, e la necessità per ciascun individuo di ricevere stimoli continui, accrescendo il proprio senso di considerazione verso il prossimo. Grazie a queste iniziative, gli anziani e i bambini hanno potuto così sperimentare l’amore più profondo: come dimostrano anche studi scientifici, la gioia di poter donare attenzioni ed affetto limita nell’essere umano ansia e stress, riducendo il livello di preoccupazione e permettendo una crescita del senso di attaccamento e fiducia.

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