






Call to action per l’Alzheimer, la ricerca deve continuare


Ieri 21 settembre si è celebrata come ogni anno la Giornata Mondiale dell’Alzheimer e sono state numerose le iniziative messe in campo dalle associazioni locali, nel nostro paese e in tutto il mondo, per dare voce e rilievo a questa malattia che tocca da vicino moltissime famiglie.
Un appuntamento che quest’anno è stato ancora più significativo, dal momento che tra le vittime della pandemia da Covid-19 si sono contate moltissime persone affette da demenza. Nel nostro paese Federazione Alzheimer Italia si è fatta promotrice di importanti iniziative proposte dai partner internazionali AE - Alzheimer Europe e ADI - Alzheimer’s Disease International.
«L’emergenza sanitaria che ha colpito il nostro Paese, e il mondo intero, ha messo ancora più in luce l’urgenza e la necessità di tutelare i diritti dei cittadini più fragili, tra cui le persone con demenza. Oggi più che mai è necessario parlare di demenza e in occasione della Giornata Mondiale Alzheimer condividiamo le iniziative dei nostri partner internazionali, Alzheimer Europe e Alzheimer’s Disease International, perché crediamo fermamente che solo unendo le forze si possano raggiungere risultati» afferma Gabriella Savini Porro, presidente della Federazione Alzheimer Italia.
In primo luogo, la federazione ha aderito alla call to action lanciata da Alzheimer Europe, per sollecitare da parte dei governi una risposta urgente alle difficoltà in cui si sono trovate le istituzioni che svolgono ricerche sulla diagnosi e sulla prevenzione della demenza. A causa delle restrizioni fisiche imposte dalla pandemia le attività di molti laboratori sono state infatti rallentate o bloccate. Alcuni progetti sono stati sospesi e molte delle risorse disponibili sono state dirottate sulla ricerca per il Covid-19. Per questo si fa sempre più urgente la richiesta di un supporto economico necessario per proseguire gli studi.
La seconda importante iniziativa è stata la presentazione del nuovo Rapporto Mondiale Alzheimer 2020 da parte di Alzheimer’s International Disease, che quest’anno si intitola “Design, Dignità, Demenza; design dedicato agli ambienti costruiti per le persone con demenza”. Si tratta di una imponente indagine sul design di interni dei luoghi concepiti per l’accoglienza e la cura delle persone affette da demenza. L’appello ai governi è quello di riconoscere la demenza come disabilità, in modo tale da poter applicare alle abitazioni e alle strutture di accoglienza delle linee guida e dei principi progettuali finalizzati al benessere dei pazienti con demenza, così come già avviene per i pazienti con disabilità fisica.
Fondamentale è stato infine il contributo delle associazioni locali che fanno parte della Federazione Alzheimer Italia, che si sono attivate sul territorio attraverso iniziative informative e di sensibilizzazione sul tema della demenza. Quest’anno molte delle iniziative – webinar, convegni, laboratori - si sono svolte sul web, nel rispetto delle regole vigenti a causa dell’emergenza sanitaria, ma non sono mancate alcune attività in presenza, come mostre fotografiche e camminate inclusive.
fonte: vita.it
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