Convegni ed eventi

Bologna: terzo forum sulla Non Autosufficienza

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6 Novembre 2011
Il terzo 'Forum sulla non autosufficienza’ avrà luogo il 9 e 10 Novembre in un momento di trasformazione intensa dell’intero settore dell'assistenza sociosanitaria: frazioni sempre maggiori della popolazione sono a rischio di perdita dell’autosufficienza a causa della concomitante presenza di patologie croniche, quali malattie neurodegenerative (circa il 25% degli ultra80enni è affetto da demenza) e cardiovascolari, spesso associate a problemi muscolo-scheletrici, respiratori e metabolici.

Famiglie e anziani ‘fai da te’: il sistema al collasso
NewsCorrelate Nonostante la loro netta e crescente trasformazione, le famiglie italiane restano oggi le principali responsabili della gestione degli anziani, sia quando se ne fanno carico direttamente, sia quando delegano l’assistenza a personale domestico o “di prossimità” che vive sotto lo stesso tetto (badanti), con livelli di professionalità limitati o comunque non formalizzati rispetto alle norme del mercato del lavoro e del sistema d’istruzione italiano. Tale scelta garantisce costi di assistenza contenuti, nonché forme di personalizzazione e continuità del “prendersi cura” socialmente apprezzate, ma la situazione appare ampiamente problematica sia per i costi finanziari e psicosociali sostenuti sia, soprattutto, perché il lavoro di cura viene svolto in termini separati dal contesto dei servizi sociali e sanitari e senza alcuna competenza esplicita da parte dei vari “care-giver” coinvolti. Questo sistema, in prospettiva, non è sostenibile.

Assistenza e integrazione: l’unica via percorribile
Fondamentale è la progettazione e realizzazione di formule di integrazione fra settore ospedaliero e settore territoriale in una “rete curante” massimamente unitaria, interagente e complementare. Già nel Progetto Obiettivo Anziani (POA), contenuto nel Piano Sanitario Nazionale 1994-1996, si identificava un modello di rete dei servizi. In quest’ottica, i servizi di assistenza domiciliare si attivano sulla base di criteri guida, quali: - gestire l’anziano nel suo ambiente di vita, supportando anche la famiglia e fornendo soluzioni alternative quando il supporto familiare non è presente, viene meno o non è sufficiente; - assicurare continuità assistenziale mediante “dimissioni programmate” dall’ospedale.

I ‘veri’ bisogni dell’anziano e la ‘giusta’ consistenza dei servizi
Per ottenere risultati efficaci ed efficienti, è necessario considerare che gli anziani hanno bisogno di risposte molto flessibili e differenziate in un percorso assistenziale individualizzato, che tenga conto della loro diversità e specificità. Questo deve coinvolgere non solo le famiglie, ma anche le organizzazioni di volontariato, le cooperative sociali, gli enti con finalità religiosa, le libere associazioni; soggetti che devono concorrere, in forma autonoma e collaborativa, alla realizzazione di un più compiuto sistema di servizi alla persona, nella logica di una comunità solidale, che produce le condizioni per il proprio sviluppo. Per quanto riguarda i servizi, la loro consistenza nel territorio dovrebbe comunque essere decisamente aumentata, in modo da arrivare a valori simili a quelli della media di quei Paesi europei dove l’assistenza all’anziano è di più alta qualità. Si dovrebbe cioè passare, per l’ADI, dallo 0.5% (centro-sud) - 3% (nord) attuale ad almeno il 5-6% di tutti gli ultra65enni.

Il ‘Forum sulla non autosufficienza’ rilascia, come costume, informazioni e conoscenze specifiche sui fenomeni sottesi e sulla rete dei servizi resi al domicilio o residenziali del paziente disponibili nelle diverse “Italie”.
In contemporanea un’area dedicata agli sponsor mostrerà le più innovative tecnologie, prodotti e strumentazioni disponibili per l’assistenza, e costituirà il naturale completamento dell’evento.

per maggiori informazioni visitate il sito internet dell'evento www.nonautosufficienza.it
Il terzo 'Forum sulla non autosufficienza’ avrà luogo il 9 e 10 Novembre in un momento di trasformazione intensa dell’intero settore dell'assistenza sociosanitaria: frazioni sempre maggiori della popolazione sono a rischio di perdita dell’autosufficienza a causa della concomitante presenza di patologie croniche, quali malattie neurodegenerative (circa il 25% degli ultra80enni è affetto da demenza) e cardiovascolari, spesso associate a problemi muscolo-scheletrici, respiratori e metabolici.

Famiglie e anziani ‘fai da te’: il sistema al collasso
NewsCorrelate Nonostante la loro netta e crescente trasformazione, le famiglie italiane restano oggi le principali responsabili della gestione degli anziani, sia quando se ne fanno carico direttamente, sia quando delegano l’assistenza a personale domestico o “di prossimità” che vive sotto lo stesso tetto (badanti), con livelli di professionalità limitati o comunque non formalizzati rispetto alle norme del mercato del lavoro e del sistema d’istruzione italiano. Tale scelta garantisce costi di assistenza contenuti, nonché forme di personalizzazione e continuità del “prendersi cura” socialmente apprezzate, ma la situazione appare ampiamente problematica sia per i costi finanziari e psicosociali sostenuti sia, soprattutto, perché il lavoro di cura viene svolto in termini separati dal contesto dei servizi sociali e sanitari e senza alcuna competenza esplicita da parte dei vari “care-giver” coinvolti. Questo sistema, in prospettiva, non è sostenibile.

Assistenza e integrazione: l’unica via percorribile
Fondamentale è la progettazione e realizzazione di formule di integrazione fra settore ospedaliero e settore territoriale in una “rete curante” massimamente unitaria, interagente e complementare. Già nel Progetto Obiettivo Anziani (POA), contenuto nel Piano Sanitario Nazionale 1994-1996, si identificava un modello di rete dei servizi. In quest’ottica, i servizi di assistenza domiciliare si attivano sulla base di criteri guida, quali: - gestire l’anziano nel suo ambiente di vita, supportando anche la famiglia e fornendo soluzioni alternative quando il supporto familiare non è presente, viene meno o non è sufficiente; - assicurare continuità assistenziale mediante “dimissioni programmate” dall’ospedale.

I ‘veri’ bisogni dell’anziano e la ‘giusta’ consistenza dei servizi
Per ottenere risultati efficaci ed efficienti, è necessario considerare che gli anziani hanno bisogno di risposte molto flessibili e differenziate in un percorso assistenziale individualizzato, che tenga conto della loro diversità e specificità. Questo deve coinvolgere non solo le famiglie, ma anche le organizzazioni di volontariato, le cooperative sociali, gli enti con finalità religiosa, le libere associazioni; soggetti che devono concorrere, in forma autonoma e collaborativa, alla realizzazione di un più compiuto sistema di servizi alla persona, nella logica di una comunità solidale, che produce le condizioni per il proprio sviluppo. Per quanto riguarda i servizi, la loro consistenza nel territorio dovrebbe comunque essere decisamente aumentata, in modo da arrivare a valori simili a quelli della media di quei Paesi europei dove l’assistenza all’anziano è di più alta qualità. Si dovrebbe cioè passare, per l’ADI, dallo 0.5% (centro-sud) - 3% (nord) attuale ad almeno il 5-6% di tutti gli ultra65enni.

Il ‘Forum sulla non autosufficienza’ rilascia, come costume, informazioni e conoscenze specifiche sui fenomeni sottesi e sulla rete dei servizi resi al domicilio o residenziali del paziente disponibili nelle diverse “Italie”.
In contemporanea un’area dedicata agli sponsor mostrerà le più innovative tecnologie, prodotti e strumentazioni disponibili per l’assistenza, e costituirà il naturale completamento dell’evento.

per maggiori informazioni visitate il sito internet dell'evento www.nonautosufficienza.it

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