






Aumento dei costi: indagine Uneba denuncia perdita per il 79% delle RSA non profit


Le numerose sfide che le RSA hanno attraversato negli ultimi anni sembrano non avere fine. Dopo gli anni critici della pandemia, dal 2020 al 2021, è arrivata la guerra, provocando un notevole aumento del costo dell'energia, con un conseguente aumento dei costi per le RSA e mettendo a repentaglio la sostenibilità del servizio di cura per gli anziani più fragili. Le previsioni per questa seconda parte dell'anno sono ancora peggiori. Lo conferma l’indagine “Indagine sui costi dei servizi residenziali per le persone fragili: come sono cambiati dal 2021 al 2022?”, realizzato dall'associazione Uneba e presentato all'inizio di ottobre dal curatore, il presidente di Uneba Milano, Virginio Marchesi.
Secondo l’indagine, il 79% delle 111 RSA Uneba sparse nelle 11 regioni coinvolte nell'indagine ha subito perdite nel primo semestre di quest'anno, con una perdita media di 10,9 euro al giorno a ospite. In difficoltà anche le altre RSA, che evitano il passivo grazie ai proventi di altre fonti.
Se prevediamo una perdita di 10,9 euro al giorno per persona sull'intero sistema RSA del Paese, che ospita almeno 250.000 anziani non autosufficienti, arriveremo a una perdita di 2,72 milioni di euro al giorno per tutte le RSA. Sono 85 milioni al mese e più di un miliardo di euro di perdite in un anno. Se si considerano solo i posti letto gestiti dalle non profit, si arriva a mezzo miliardo di euro.
Nel confronto del primo semestre 2022 con quello del 2021, nelle 111 RSA analizzate, si registra un aumento del 29% dei costi generali, del 3% dei costi sanitari e del 6,1% dei costi alberghieri. Tutto indica che la seconda metà dell'anno porterà un aumento ancora maggiore dei costi e non solo per utilità ed energia. Sono aumentati anche i costi del personale, a causa della carenza di infermieri e operatori sociosanitari, oltre all'aumento dei costi dei prodotti in generale.
Si stima che in Lombardia ci sarà una perdita di 315 milioni di euro nel 2022 per il settore sociosanitario ed è sempre più reale il rischio di compromettere la cura degli anziani più vulnerabili. È quindi indispensabile un più forte sostegno pubblico al settore, in quanto le disposizioni dell'attuale formulazione del decreto Aiuti Ter non sono sufficienti.
“Le commissioni Giuridica e Fiscale di Uneba stanno preparando delle proposte di emendamenti al Decreto legge Aiuti Ter, che presenteremo alle commissioni parlamentari. Metteremo così alla prova le dichiarazioni di grande disponibilità raccolte dai partiti nelle scorse settimane. Interventi sono necessari: è a rischio la sopravvivenza delle strutture”, ha dichiarato il presidente di Uneba Franco Massi.
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