






Approvato il decreto legislativo: Il futuro del welfare per la terza età delineato nella riforma per gli anziani


Il termine per l'arrivo era il 31 gennaio 2024, ed ecco che è finalmente arrivato. Parliamo del decreto legislativo che doveva dare attuazione alla legge delega 33/2023, concernente politiche sull'invecchiamento attivo, la promozione dell'autonomia, la prevenzione della fragilità, l'assistenza e la cura degli anziani, anche se non autosufficienti.
È stato approvato dal Consiglio dei ministri. Tuttavia, anziché decreti attuativi, è stato presentato uno schema unico di decreto legislativo che dovrà passare attraverso il Parlamento. Questo schema riscrive in larga parte la legge delega, apportando significative modifiche e richiedendo una serie di atti successivi per essere implementato. Resta da vedere se sarà sufficiente per l'Unione europea e soprattutto per gli anziani non autosufficienti e le loro famiglie.
In merito alle risorse, il Governo afferma che ci sono "oltre un miliardo di euro". La misura principale è la sperimentazione di una nuova prestazione universale che avverrà nel biennio 2025/2026 e comporterà un aumento del circa il 200% dell'importo dell'assegno di accompagnamento. La viceministra del Lavoro e delle Politiche Sociali, Maria Teresa Bellucci, aveva dichiarato a VITA che “il tema è la razionalizzazione dell’utilizzo delle risorse che già ci sono e come istituire modelli organizzativi che mettano insieme la gestione di quelle risorse. Il primo dovere dello Stato non è quello di andare a trovare altre risorse, ma di utilizzare in maniera efficiente e efficace quelle che ci sono”.
Tuttavia, questa è una riforma attesa da vent'anni su un tema su cui il Paese è molto indietro, coinvolgendo oltre 14 milioni di anziani, di cui 3,8 milioni non autosufficienti, e definirà il sistema dei servizi per i prossimi decenni. Nonostante potenziali risorse disponibili durante il processo parlamentare e nei successivi decreti attuativi, il fabbisogno di risorse aggiuntive è stato stimato tra i 5 e i 7 miliardi di euro all'anno per realizzare pienamente ciò che la legge 33/2023 prevedeva.
La viceministra Bellucci ha commentato: "È una grande emozione e un onore aver portato in Consiglio dei Ministri la riforma in favore della terza età, rispettando perfettamente i tempi dettati dal Pnrr. Dopo mesi di lavoro serrato, dico, senza enfasi, che questa legge ha il potenziale per costituire una 'pietra miliare', perché dà il via a un nuovo welfare per le persone anziane, più inclusivo, più semplice e soprattutto più giusto, perché pensato per i bisogni reali delle persone e delle famiglie. È il momento di dare finalmente risposte efficaci a milioni di famiglie".
I quattro pilastri della riforma sono una nuova governance del sistema, una nuova domiciliarità, una nuova residenzialità e una riforma dell'indennità di accompagnamento. Il decreto legislativo attua questi pilastri in vari modi, ma presenta anche alcune divergenze rispetto alla legge delega.
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