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Apnee ostruttive del sonno: dalla Terapia a Pressione Positiva, una speranza contro l'Alzheimer

14 ottobre 2024

Un nuovo studio statunitense, pubblicato sulla rivista scientifica online Sleep, rileva che gli anziani che hanno ricevuto un trattamento di pressione positiva delle vie aeree (PAP) prescritta per l'apnea ostruttiva del sonno (OSA) potrebbero avere meno probabilità di sviluppare il morbo di Alzheimer e altri tipi di demenza. I ricercatori dei Michigan Medicine's Sleep Disorders Centers hanno analizzato le richieste di oltre 50.000 beneficiari di Medicare di età pari o superiore a 65 anni, a cui era stata diagnosticata l'OSA. In questo studio rappresentativo a livello nazionale, hanno esaminato se le persone che hanno utilizzato la terapia con pressione positiva delle vie aeree avessero meno probabilità di ricevere una nuova diagnosi di demenza o decadimento cognitivo lieve nei successivi 3 anni, rispetto alle persone che non avevano ricevuto suddetto trattamento. 

"Abbiamo trovato un'associazione significativa tra l'uso della pressione positiva delle vie aeree e il minor rischio di Alzheimer e altri tipi di demenza in tre anni, suggerendo che la pressione positiva delle vie aeree può essere protettiva contro il rischio di demenza nelle persone con OSA", ha affermato il co-autore dello studio Galit Levi Dunietz, assistente professore di neurologia ed epidemiologo del sonno. I risultati sottolineano l'impatto del sonno sulla funzione cognitiva. 

"Se esiste un percorso causale tra il trattamento dell'OSA e il rischio di demenza, come suggeriscono i nostri risultati, la diagnosi e il trattamento efficace dell'OSA potrebbero svolgere un ruolo chiave nella salute cognitiva degli anziani", afferma il ricercatore principale dello studio Tiffany J. Braley, professore associato di neurologia. 

L'apnea ostruttiva del sonno è una condizione in cui le vie aeree superiori collassano ripetutamente durante la notte, impedendo la normale respirazione durante il sonno. L'OSA è associata a una varietà di altre condizioni neurologiche e cardiovascolari e sono molti gli anziani ad alto rischio di OSA: si pensi che sono circa un miliardo le persone che nel mondo sono affette da apnee ostruttive del sonno, di cui 44,3 milioni i pazienti in Europa e circa 6 milioni in Italia. Si tratta quindi di una patologia molto diffusa ma sotto diagnosticata, e di conseguenza sotto trattata. Tuttavia, grazie a questo recente studio, sapendo che il suo trattamento può essere un'arma in più contro l'Alzheimer e le altre demenze, la speranza è che il nostro sistema sanitario concentri di più i suoi sforzi nel debellare l'OSA. L'articolo completo pubblicato da Sleep, è  consultabile integralmente al seguente link.

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