Costume e Società

ANASTE Emilia-Romagna: a rischio l’assistenza nelle residenze per anziani e disabili

alt_text
20 Aprile 2022

A causa della profonda crisi economica e politica verificatasi nella società negli ultimi anni, Governo e Istituzioni hanno adottato misure spesso drastiche, che hanno avuto importanti ricadute sulla tenuta del welfare del Paese e sull’andamento del settore sanitario, con tagli a fondi e finanziamenti di assoluto rilievo. Attraverso l’emanazione di inadeguate misure economiche, infatti, è stata compromessa, in tutto il territorio nazionale, la corretta erogazione di risorse e servizi, che ha causato non solo difficoltà nella gestione e presa in carico degli individui più fragili, ma che ha anche messo a rischio il lavoro del personale sanitario e la continuità dell’assistenza nelle diverse strutture per anziani e disabili dell’Emilia-Romagna. In questo clima di forte incertezza, che necessita quindi di interventi più rapidi e mirati, si inserisce il grido di allarme di Gianluigi Pirazzoli, Presidente regionale ANASTE: lo scorso 29 marzo, mediante l’invio di una lettera al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro della Salute, è stata urgentemente richiesta la definizione di nuovi stanziamenti tramite il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, nel tentativo di risollevare la situazione finanziaria e organizzativa di molte realtà assistenziali.

Gianluigi Pirazzoli, nella veste di Presidente della Fondazione Sant’Anna e Santa Caterina, ma anche di vicepresidente nazionale dell’Associazione rappresentativa delle strutture per la terza età, ha espresso la sua preoccupazione per questa considerevole emergenza sociale: “mi sento di poter rappresentare un grave problema che sta riscontrando il maggior numero di strutture residenziali e semiresidenziali appartenenti all’ANASTE Emilia-Romagna. Le nostre tariffe sono ferme da più di dieci anni, come abbiamo riportato nel documento sottoscritto collegialmente, mentre è inarrestabile l’aumento dei costi per via della pandemia e adesso anche a causa della guerra. Se persisterà l’attuale “inerzia” del sistema regolatorio pubblico sugli adeguamenti tariffari, i nostri operatori del settore non saranno più in grado di erogare la continuità assistenziale agli anziani e disabili, ai quali è necessario garantire trattamenti dignitosi e qualificati. Ci troviamo attualmente nell’impossibilità di coprire i correnti costi di gestione e di procedere ai rinnovi contrattuali. Come per i contratti della Sanità Pubblica occorre dare adeguata copertura ai contratti di lavoro del personale che lavora per il SSN nel settore sociosanitario ed extraospedaliero. Vorrei precisare che la pandemia ci ha mostrato come il nostro settore sia essenziale per il Welfare del Paese e che quest’ultimo non potrebbe farcela a reggersi senza il supporto delle strutture sociosanitarie. Ci auguriamo che il nostro appello venga raccolto e che il governo possa dare risposte concrete e rapide”.

L’appello lanciato dall’Associazione ANASTE, che comprende al suo interno le oltre 14 sigle del settore socio-sanitario e socio-assistenziale in rappresentanza della pressoché totalità delle imprese attive nel Paese, invoca la tempestiva convocazione di un tavolo tecnico: l’intervento congiunto di Governo e Regione, e il conseguente sviluppo di specifiche misure nel “PNRR”, potrebbero infatti contribuire alla risoluzione di molteplici difficoltà, relative principalmente ai problemi strutturali, economici ed organizzativi dell’intero sistema dell’assistenza a lungo termine. Attraverso la creazione di appropriate indicazioni operative, quindi, si potrebbe raggiungere con più facilità una situazione di equilibrio, in grado di assicurare efficienza e continuità assistenziale ad un’utenza eterogenea e bisognosa di sostegno. 

A causa della profonda crisi economica e politica verificatasi nella società negli ultimi anni, Governo e Istituzioni hanno adottato misure spesso drastiche, che hanno avuto importanti ricadute sulla tenuta del welfare del Paese e sull’andamento del settore sanitario, con tagli a fondi e finanziamenti di assoluto rilievo. Attraverso l’emanazione di inadeguate misure economiche, infatti, è stata compromessa, in tutto il territorio nazionale, la corretta erogazione di risorse e servizi, che ha causato non solo difficoltà nella gestione e presa in carico degli individui più fragili, ma che ha anche messo a rischio il lavoro del personale sanitario e la continuità dell’assistenza nelle diverse strutture per anziani e disabili dell’Emilia-Romagna. In questo clima di forte incertezza, che necessita quindi di interventi più rapidi e mirati, si inserisce il grido di allarme di Gianluigi Pirazzoli, Presidente regionale ANASTE: lo scorso 29 marzo, mediante l’invio di una lettera al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro della Salute, è stata urgentemente richiesta la definizione di nuovi stanziamenti tramite il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, nel tentativo di risollevare la situazione finanziaria e organizzativa di molte realtà assistenziali.

Gianluigi Pirazzoli, nella veste di Presidente della Fondazione Sant’Anna e Santa Caterina, ma anche di vicepresidente nazionale dell’Associazione rappresentativa delle strutture per la terza età, ha espresso la sua preoccupazione per questa considerevole emergenza sociale: “mi sento di poter rappresentare un grave problema che sta riscontrando il maggior numero di strutture residenziali e semiresidenziali appartenenti all’ANASTE Emilia-Romagna. Le nostre tariffe sono ferme da più di dieci anni, come abbiamo riportato nel documento sottoscritto collegialmente, mentre è inarrestabile l’aumento dei costi per via della pandemia e adesso anche a causa della guerra. Se persisterà l’attuale “inerzia” del sistema regolatorio pubblico sugli adeguamenti tariffari, i nostri operatori del settore non saranno più in grado di erogare la continuità assistenziale agli anziani e disabili, ai quali è necessario garantire trattamenti dignitosi e qualificati. Ci troviamo attualmente nell’impossibilità di coprire i correnti costi di gestione e di procedere ai rinnovi contrattuali. Come per i contratti della Sanità Pubblica occorre dare adeguata copertura ai contratti di lavoro del personale che lavora per il SSN nel settore sociosanitario ed extraospedaliero. Vorrei precisare che la pandemia ci ha mostrato come il nostro settore sia essenziale per il Welfare del Paese e che quest’ultimo non potrebbe farcela a reggersi senza il supporto delle strutture sociosanitarie. Ci auguriamo che il nostro appello venga raccolto e che il governo possa dare risposte concrete e rapide”.

L’appello lanciato dall’Associazione ANASTE, che comprende al suo interno le oltre 14 sigle del settore socio-sanitario e socio-assistenziale in rappresentanza della pressoché totalità delle imprese attive nel Paese, invoca la tempestiva convocazione di un tavolo tecnico: l’intervento congiunto di Governo e Regione, e il conseguente sviluppo di specifiche misure nel “PNRR”, potrebbero infatti contribuire alla risoluzione di molteplici difficoltà, relative principalmente ai problemi strutturali, economici ed organizzativi dell’intero sistema dell’assistenza a lungo termine. Attraverso la creazione di appropriate indicazioni operative, quindi, si potrebbe raggiungere con più facilità una situazione di equilibrio, in grado di assicurare efficienza e continuità assistenziale ad un’utenza eterogenea e bisognosa di sostegno.