Salute e benessere

Alzheimer e depressione: un nuovo studio dell’Emory University Center sul legame tra le due malattie

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29 Marzo 2022

La depressione, invalidante disturbo psichico caratterizzato dall’alterazione dell’umore, e il morbo di Alzheimer, malattia neurodegenerativa contraddistinta dalla perdita della memoria e delle facoltà intellettive, potrebbero essere accumunate da un’origine genetica comune. Quelle che all’apparenza sembrano essere due patologie distinte e differenziate, con sintomi ed effetti divergenti, sono invece per alcuni ricercatori tra loro correlate, accumunate da un profondo legame che le unisce: infatti, un recente studio effettuato da un gruppo di scienziati americani dell’Emory University Center for Neurodegenerative Disease, ha analizzato il particolare rapporto che sussiste tra la depressione e l’Alzheimer, individuando un importante nesso di causalità che inevitabilmente le collega.

La ricerca, pubblicata online sul giornale scientifico “Biological Psychiatry”, ha permesso di scoprire la causa che congiunge i due diversi disturbi: come affermato dalla scienziata Aliza Wingo, “abbiamo rilevato una correlazione genetica significativa tra depressione e Alzheimer, suggerendo che hanno una base genetica condivisa. Inoltre, abbiamo scoperto che la depressione aveva un ruolo causale nell’Alzheimer attraverso la randomizzazione mendeliana, e questa relazione causale è probabilmente guidata, in parte, dalle 53 trascrizioni cerebrali e proteine identificate in questo studio, ma non abbiamo trovato prove di un ruolo causale dell’Alzheimer sulla depressione”. Gli studiosi, per effettuare questa indagine, sono partiti da un precedente lavoro pubblicato sul “Lancet”, riguardante il legame tra pandemia e depressione: infatti, l’emergenza sanitaria causata dalla diffusione del Corona Virus ha aumentato dal 2020 l’insorgere del disturbo depressivo nell’uomo del 27,6%, con 53,2 milioni nuove diagnosi e 3.152 casi ogni cento mila abitanti nel mondo. La ricerca, che ha presupposto nei soggetti affetti da depressione la comparsa di disturbi gravi nel medio o lungo periodo, ipotizza una correlazione genetica tra quest’ultima e l’Alzheimer, dove una cura tempestiva della prima ridurrebbe il rischio di incorrere nella seconda con l’avanzare dell’età.

I ricercatori, nonostante i meccanismi alla base di questa associazione risultino essere tutt’ora poco chiari, hanno voluto indagare sui fattori genetici alla base del rapporto: utilizzando i dati dei recenti studi di associazione “genome-wide” (GWAS), che comprendono attualmente un’analisi della depressione nel 2019 in 807.553 individui e uno studio sull’AD in 455.258 persone, tutte di origine europea, sono giunti a teorizzare che il rapporto tra le due patologie non è biunivoco, cioè non sono state trovate prove sufficienti per dimostrare e per concludere che l’Alzheimer possa causare la depressione. Gli scienziati, approfondendo la questione relativa al trattamento della depressione come strumento di prevenzione per l’insorgere di forme di demenza, hanno quindi confermato l’identificazione e la scoperta dei geni responsabili della relazione tra le malattie, ma il bisogno di effettuare nel corso del tempo studi più approfonditi e mirati. La futura analisi dei geni, ipotetici bersagli terapeutici sia per la depressione che per il rischio di demenza, permetterà di guardare al futuro con maggiore fiducia e ottimismo, nella speranza di individuare quanto prima nuove cure e più efficaci terapie.

La depressione, invalidante disturbo psichico caratterizzato dall’alterazione dell’umore, e il morbo di Alzheimer, malattia neurodegenerativa contraddistinta dalla perdita della memoria e delle facoltà intellettive, potrebbero essere accumunate da un’origine genetica comune. Quelle che all’apparenza sembrano essere due patologie distinte e differenziate, con sintomi ed effetti divergenti, sono invece per alcuni ricercatori tra loro correlate, accumunate da un profondo legame che le unisce: infatti, un recente studio effettuato da un gruppo di scienziati americani dell’Emory University Center for Neurodegenerative Disease, ha analizzato il particolare rapporto che sussiste tra la depressione e l’Alzheimer, individuando un importante nesso di causalità che inevitabilmente le collega.

La ricerca, pubblicata online sul giornale scientifico “Biological Psychiatry”, ha permesso di scoprire la causa che congiunge i due diversi disturbi: come affermato dalla scienziata Aliza Wingo, “abbiamo rilevato una correlazione genetica significativa tra depressione e Alzheimer, suggerendo che hanno una base genetica condivisa. Inoltre, abbiamo scoperto che la depressione aveva un ruolo causale nell’Alzheimer attraverso la randomizzazione mendeliana, e questa relazione causale è probabilmente guidata, in parte, dalle 53 trascrizioni cerebrali e proteine identificate in questo studio, ma non abbiamo trovato prove di un ruolo causale dell’Alzheimer sulla depressione”. Gli studiosi, per effettuare questa indagine, sono partiti da un precedente lavoro pubblicato sul “Lancet”, riguardante il legame tra pandemia e depressione: infatti, l’emergenza sanitaria causata dalla diffusione del Corona Virus ha aumentato dal 2020 l’insorgere del disturbo depressivo nell’uomo del 27,6%, con 53,2 milioni nuove diagnosi e 3.152 casi ogni cento mila abitanti nel mondo. La ricerca, che ha presupposto nei soggetti affetti da depressione la comparsa di disturbi gravi nel medio o lungo periodo, ipotizza una correlazione genetica tra quest’ultima e l’Alzheimer, dove una cura tempestiva della prima ridurrebbe il rischio di incorrere nella seconda con l’avanzare dell’età.

I ricercatori, nonostante i meccanismi alla base di questa associazione risultino essere tutt’ora poco chiari, hanno voluto indagare sui fattori genetici alla base del rapporto: utilizzando i dati dei recenti studi di associazione “genome-wide” (GWAS), che comprendono attualmente un’analisi della depressione nel 2019 in 807.553 individui e uno studio sull’AD in 455.258 persone, tutte di origine europea, sono giunti a teorizzare che il rapporto tra le due patologie non è biunivoco, cioè non sono state trovate prove sufficienti per dimostrare e per concludere che l’Alzheimer possa causare la depressione. Gli scienziati, approfondendo la questione relativa al trattamento della depressione come strumento di prevenzione per l’insorgere di forme di demenza, hanno quindi confermato l’identificazione e la scoperta dei geni responsabili della relazione tra le malattie, ma il bisogno di effettuare nel corso del tempo studi più approfonditi e mirati. La futura analisi dei geni, ipotetici bersagli terapeutici sia per la depressione che per il rischio di demenza, permetterà di guardare al futuro con maggiore fiducia e ottimismo, nella speranza di individuare quanto prima nuove cure e più efficaci terapie.

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