Salute e benessere

Vicinanza a spazi naturali favorisce la salute mentale e fisica degli anziani

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23 Gennaio 2024

Secondo uno studio recente condotto dal Elson S. Floyd College of Medicine della Washington State University, la disponibilità di spazi verdi e blu nelle aree urbane può influire positivamente sulla salute generale e mentale degli anziani. La ricerca, pubblicata su Health & Place e condotta da Adithya Vegaraju e Solmaz Amiri, ha coinvolto oltre 42.000 persone di età superiore ai 65 anni, residenti nelle aree urbane dello stato di Washington tra il 2011 e il 2019.

Contrariamente a quanto si possa pensare, anche piccole variazioni nella presenza di spazi verdi, come foreste, parchi, laghi e fiumi, sono state associate a un significativo miglioramento della salute mentale e fisica degli anziani. Nell'indagine, quasi il 2% degli intervistati ha mostrato segni di grave disagio psicologico, mentre il 19% ha riferito di avere una salute generale discreta o scarsa.

I risultati dello studio hanno rivelato che un incremento del 10% nella presenza di spazi forestali nella zona residenziale è stato associato a una riduzione del disagio psicologico grave. Allo stesso modo, un aumento del 10% dello spazio verde complessivo, della copertura arborea, dei corpi idrici o della lunghezza dei sentieri ha ridotto la probabilità che gli anziani dichiarassero una salute generale scarsa o discreta.

Adithya Vegaraju sottolinea l'importanza di preservare gli spazi verdi e blu nelle aree urbane, affermando che "la perdita di questi ambienti a causa della rapida urbanizzazione potrebbe avere un impatto non solo ambientale ma anche sulla salute pubblica".

La ricerca, presentata inizialmente all'American Academy of Neurology nell'aprile 2023, è una delle prime a esplorare questa relazione negli anziani negli Stati Uniti. Vegaraju e Amiri hanno ampliato le analisi, considerando diverse misure e esaminando come queste fossero correlate alla salute auto-valutata e alle differenze demografiche degli intervistati.

Solmaz Amiri, impegnata anche nell'Institute for Research and Education to Advance Community Health, evidenzia la necessità di ulteriori ricerche per comprendere appieno come l'esposizione agli spazi verdi e blu possa influenzare la salute mentale e generale degli anziani. In particolare, sta approfondendo il possibile legame tra l'esposizione alla natura e il declino cognitivo, con l'obiettivo di contribuire a ridurre le disuguaglianze sanitarie tra gli anziani di diversi contesti socioeconomici.


Secondo uno studio recente condotto dal Elson S. Floyd College of Medicine della Washington State University, la disponibilità di spazi verdi e blu nelle aree urbane può influire positivamente sulla salute generale e mentale degli anziani. La ricerca, pubblicata su Health & Place e condotta da Adithya Vegaraju e Solmaz Amiri, ha coinvolto oltre 42.000 persone di età superiore ai 65 anni, residenti nelle aree urbane dello stato di Washington tra il 2011 e il 2019.

Contrariamente a quanto si possa pensare, anche piccole variazioni nella presenza di spazi verdi, come foreste, parchi, laghi e fiumi, sono state associate a un significativo miglioramento della salute mentale e fisica degli anziani. Nell'indagine, quasi il 2% degli intervistati ha mostrato segni di grave disagio psicologico, mentre il 19% ha riferito di avere una salute generale discreta o scarsa.

I risultati dello studio hanno rivelato che un incremento del 10% nella presenza di spazi forestali nella zona residenziale è stato associato a una riduzione del disagio psicologico grave. Allo stesso modo, un aumento del 10% dello spazio verde complessivo, della copertura arborea, dei corpi idrici o della lunghezza dei sentieri ha ridotto la probabilità che gli anziani dichiarassero una salute generale scarsa o discreta.

Adithya Vegaraju sottolinea l'importanza di preservare gli spazi verdi e blu nelle aree urbane, affermando che "la perdita di questi ambienti a causa della rapida urbanizzazione potrebbe avere un impatto non solo ambientale ma anche sulla salute pubblica".

La ricerca, presentata inizialmente all'American Academy of Neurology nell'aprile 2023, è una delle prime a esplorare questa relazione negli anziani negli Stati Uniti. Vegaraju e Amiri hanno ampliato le analisi, considerando diverse misure e esaminando come queste fossero correlate alla salute auto-valutata e alle differenze demografiche degli intervistati.

Solmaz Amiri, impegnata anche nell'Institute for Research and Education to Advance Community Health, evidenzia la necessità di ulteriori ricerche per comprendere appieno come l'esposizione agli spazi verdi e blu possa influenzare la salute mentale e generale degli anziani. In particolare, sta approfondendo il possibile legame tra l'esposizione alla natura e il declino cognitivo, con l'obiettivo di contribuire a ridurre le disuguaglianze sanitarie tra gli anziani di diversi contesti socioeconomici.

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