Salute e benessere

Socialità, letture, attività fisica e alimentazione: le chiavi per una mente longeva

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15 Gennaio 2024

A 101 anni, Rita Levi Montalcini, neurobiologa premio Nobel per la medicina, offre un esempio straordinario di chiarezza di pensiero, dimostrando una mente eccezionale. La sua lucidità, tuttavia, si riflette non solo in personalità di spicco come la sua, ma anche in molti SuperAgers "comuni", una categoria di anziani che hanno superato gli ottant'anni, evidenziando la possibilità di preservare la giovinezza del cervello anche in età avanzata.

"Il cervello ha la capacità di riarrangiare i contatti tra neurone e neurone fino all'ultimo istante di vita. E fino ad allora, è in grado di imparare nuove cose. Avere un cervello giovane anche in tarda età è alla portata di tutti, purché si inizi a prendersene cura da giovani", spiega il professor Alessandro Padovani, Direttore Clinica Neurologica Università di Brescia e nuovo Presidente della Società Italiana di Neurologia.

Per Padovani, la perdita di neuroni in età avanzata è un mito. Invece, si osserva un restringimento e una diminuzione delle connessioni, mediamente 10 mila per ogni neurone, responsabili della capacità di rispondere agli input della vita. Questo non vuol dire che un cervello anziano sia meno performante: rispetto a un cervello giovane multitasking, quello anziano ha imparato a selezionare meglio le risposte avvalendosi dell'esperienza pregressa.

La chiave per mantenere un cervello giovane è l'allenamento costante, compensando il calo delle capacità cognitive che inizia attorno ai 30 anni. La ricetta della longevità cerebrale è multifattoriale: "La qualità dello stile di vita è l'elemento trascinante di un cervello in salute: l'alimentazione ha un ruolo fondamentale".

Il sonno di qualità, soprattutto per le donne, è un altro fattore essenziale. "Ogni igiene del sonno nelle persone che dormono meno di 6 ore è fortemente correlata a uno stato di salute anche mentale", afferma Padovani. Anche le relazioni sociali giocano un ruolo cruciale: la socializzazione incrementata, anche attraverso i social media, rappresenta uno stimolo straordinario per il cervello.

La diversità delle attività mentali e intellettuali è essenziale. "Una vita ricca di interessi e attiva dal punto di vista intellettuale contribuisce a mantenere una mente flessibile". L'esercizio fisico, non solo in palestra ma anche con una passeggiata, favorisce la moltiplicazione delle connessioni neurali.

La longevità cerebrale non riguarda solo la quantità di anni vissuti, ma la qualità della vita mentale durante l'invecchiamento. Mantenere attiva la mente, coltivare interessi e investire in formazione continua sono le chiavi per una longevità cerebrale accessibile a tutti. Ogni giorno offre l'opportunità di preservare la vitalità mentale, creando una riserva cognitiva che rende il cervello elastico e in salute.


A 101 anni, Rita Levi Montalcini, neurobiologa premio Nobel per la medicina, offre un esempio straordinario di chiarezza di pensiero, dimostrando una mente eccezionale. La sua lucidità, tuttavia, si riflette non solo in personalità di spicco come la sua, ma anche in molti SuperAgers "comuni", una categoria di anziani che hanno superato gli ottant'anni, evidenziando la possibilità di preservare la giovinezza del cervello anche in età avanzata.

"Il cervello ha la capacità di riarrangiare i contatti tra neurone e neurone fino all'ultimo istante di vita. E fino ad allora, è in grado di imparare nuove cose. Avere un cervello giovane anche in tarda età è alla portata di tutti, purché si inizi a prendersene cura da giovani", spiega il professor Alessandro Padovani, Direttore Clinica Neurologica Università di Brescia e nuovo Presidente della Società Italiana di Neurologia.

Per Padovani, la perdita di neuroni in età avanzata è un mito. Invece, si osserva un restringimento e una diminuzione delle connessioni, mediamente 10 mila per ogni neurone, responsabili della capacità di rispondere agli input della vita. Questo non vuol dire che un cervello anziano sia meno performante: rispetto a un cervello giovane multitasking, quello anziano ha imparato a selezionare meglio le risposte avvalendosi dell'esperienza pregressa.

La chiave per mantenere un cervello giovane è l'allenamento costante, compensando il calo delle capacità cognitive che inizia attorno ai 30 anni. La ricetta della longevità cerebrale è multifattoriale: "La qualità dello stile di vita è l'elemento trascinante di un cervello in salute: l'alimentazione ha un ruolo fondamentale".

Il sonno di qualità, soprattutto per le donne, è un altro fattore essenziale. "Ogni igiene del sonno nelle persone che dormono meno di 6 ore è fortemente correlata a uno stato di salute anche mentale", afferma Padovani. Anche le relazioni sociali giocano un ruolo cruciale: la socializzazione incrementata, anche attraverso i social media, rappresenta uno stimolo straordinario per il cervello.

La diversità delle attività mentali e intellettuali è essenziale. "Una vita ricca di interessi e attiva dal punto di vista intellettuale contribuisce a mantenere una mente flessibile". L'esercizio fisico, non solo in palestra ma anche con una passeggiata, favorisce la moltiplicazione delle connessioni neurali.

La longevità cerebrale non riguarda solo la quantità di anni vissuti, ma la qualità della vita mentale durante l'invecchiamento. Mantenere attiva la mente, coltivare interessi e investire in formazione continua sono le chiavi per una longevità cerebrale accessibile a tutti. Ogni giorno offre l'opportunità di preservare la vitalità mentale, creando una riserva cognitiva che rende il cervello elastico e in salute.

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