Salute e benessere

“Si-Robotics”: il nuovo modello di Intelligenza Artificiale per la cura del Parkinson

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11 Febbraio 2022

Il morbo di Parkinson, considerato uno dei più gravi e complessi disturbi neurodegenerativi esistenti, risulta ad oggi essere una patologia priva di cure mediche universalmente riconosciute e certificate: la necessità di individuare farmaci adatti a contrastarne l’aggressività ha condotto nel corso del tempo medici e ricercatori ad effettuare un numero sempre più consistente di studi scientifici, indirizzati a rintracciare nella medicina e nella tecnologia una possibile via d’uscita. Nella speranza di giungere al più presto ad interessanti traguardi, un’importante proposta è stata presentata dalla Società pugliese “Exprivia”, con la creazione di un Robot capace di accompagnare i pazienti affetti dal morbo in una terapia multidisciplinare attraverso la danza irlandese.

Mediante il progresso della scienza e della tecnologia, infatti, la medicina ha potuto esplorare nuovi orizzonti, scoprendo soluzioni potenzialmente idonee per il trattamento del Parkinson: il progetto, finanziato dal Miur e basato su una piattaforma di Intelligenza Artificiale con sensori di rilevamento di parametri vitali e cognitivi, ha condotto allo sviluppo di un Robot denominato Si-Robotics, che coinvolge gli anziani in un insieme di attività ricreative e di esercizio fisico. La piattaforma di IA, realizzata dalla Società pugliese “Exprivia”, è ora in sperimentazione all'Irccs Inrca di Ancona: come ha recentemente affermato Giovanni Melone, Delivery Manager Innovation Lab di Exprivia e Coordinatore del progetto Si-Robotics, “Exprivia ha messo a disposizione una piattaforma di Intelligenza Artificiale a supporto di un approccio multidisciplinare, basato sulla danza, per la cura del Parkinson. Un sistema tecnologico che consente di demedicalizzare le terapie, portando la cura in un contesto ludico".

Si-Robotics, grazie a moderni software digitali, costituisce un nuovo potenziale strumento terapeutico: sui ritmi della danza irlandese, il paziente ha la possibilità di esercitare le proprie abilità e capacità motorie, imparando sia a gestire i movimenti complessi che a modificarne le funzionalità. Attraverso un’attività coinvolgente e divertente, infatti, viene progressivamente generato un impatto positivo sul benessere dell’individuo, incentivandone umore e allegria. Il Robot, basandosi sull’utilizzo di innovativi sensori, è in grado di raccogliere in tempo reale dati fisici ed emotivi di chi interagisce nella danza, offrendo agli specialisti l’opportunità di raccogliere preziose informazioni, oltre che di personalizzare e adattare l'esercizio fisico alle diverse esigenze e necessità. 

Questa proposta multidisciplinare, che ha raccolto grande approvazione sia dai pazienti che dal personale sanitario, ha inoltre ottenuto il consenso positivo degli esperti, che hanno riconosciuto nel percorso di rieducazione psicofisica una valida terapia. Il Dott. Giovanni Riccardi, Direttore del reparto di Medicina Riabilitativa dell'istituto di ricerca di Ancona e responsabile dello svolgimento dei test, ha di fatto riscontrato il successo dell’iniziativa tra gli anziani: "I nostri pazienti si sono divertiti durante gli esercizi, e il sistema ci ha permesso di lavorare sul miglioramento dei movimenti, raccogliendo dati per una valutazione più accurata e funzionale, con enormi benefici emotivi". Questa scoperta, che si aggiunge alle altre fino ad ora raggiunte, concede ad oggi la possibilità di guardare al futuro con maggiore fiducia ed ottimismo, nel tentativo di poter compiere sempre più significativi e ragguardevoli passi in avanti per il trattamento delle malattie neurodegenerative. 


Il morbo di Parkinson, considerato uno dei più gravi e complessi disturbi neurodegenerativi esistenti, risulta ad oggi essere una patologia priva di cure mediche universalmente riconosciute e certificate: la necessità di individuare farmaci adatti a contrastarne l’aggressività ha condotto nel corso del tempo medici e ricercatori ad effettuare un numero sempre più consistente di studi scientifici, indirizzati a rintracciare nella medicina e nella tecnologia una possibile via d’uscita. Nella speranza di giungere al più presto ad interessanti traguardi, un’importante proposta è stata presentata dalla Società pugliese “Exprivia”, con la creazione di un Robot capace di accompagnare i pazienti affetti dal morbo in una terapia multidisciplinare attraverso la danza irlandese.

Mediante il progresso della scienza e della tecnologia, infatti, la medicina ha potuto esplorare nuovi orizzonti, scoprendo soluzioni potenzialmente idonee per il trattamento del Parkinson: il progetto, finanziato dal Miur e basato su una piattaforma di Intelligenza Artificiale con sensori di rilevamento di parametri vitali e cognitivi, ha condotto allo sviluppo di un Robot denominato Si-Robotics, che coinvolge gli anziani in un insieme di attività ricreative e di esercizio fisico. La piattaforma di IA, realizzata dalla Società pugliese “Exprivia”, è ora in sperimentazione all'Irccs Inrca di Ancona: come ha recentemente affermato Giovanni Melone, Delivery Manager Innovation Lab di Exprivia e Coordinatore del progetto Si-Robotics, “Exprivia ha messo a disposizione una piattaforma di Intelligenza Artificiale a supporto di un approccio multidisciplinare, basato sulla danza, per la cura del Parkinson. Un sistema tecnologico che consente di demedicalizzare le terapie, portando la cura in un contesto ludico".

Si-Robotics, grazie a moderni software digitali, costituisce un nuovo potenziale strumento terapeutico: sui ritmi della danza irlandese, il paziente ha la possibilità di esercitare le proprie abilità e capacità motorie, imparando sia a gestire i movimenti complessi che a modificarne le funzionalità. Attraverso un’attività coinvolgente e divertente, infatti, viene progressivamente generato un impatto positivo sul benessere dell’individuo, incentivandone umore e allegria. Il Robot, basandosi sull’utilizzo di innovativi sensori, è in grado di raccogliere in tempo reale dati fisici ed emotivi di chi interagisce nella danza, offrendo agli specialisti l’opportunità di raccogliere preziose informazioni, oltre che di personalizzare e adattare l'esercizio fisico alle diverse esigenze e necessità. 

Questa proposta multidisciplinare, che ha raccolto grande approvazione sia dai pazienti che dal personale sanitario, ha inoltre ottenuto il consenso positivo degli esperti, che hanno riconosciuto nel percorso di rieducazione psicofisica una valida terapia. Il Dott. Giovanni Riccardi, Direttore del reparto di Medicina Riabilitativa dell'istituto di ricerca di Ancona e responsabile dello svolgimento dei test, ha di fatto riscontrato il successo dell’iniziativa tra gli anziani: "I nostri pazienti si sono divertiti durante gli esercizi, e il sistema ci ha permesso di lavorare sul miglioramento dei movimenti, raccogliendo dati per una valutazione più accurata e funzionale, con enormi benefici emotivi". Questa scoperta, che si aggiunge alle altre fino ad ora raggiunte, concede ad oggi la possibilità di guardare al futuro con maggiore fiducia ed ottimismo, nel tentativo di poter compiere sempre più significativi e ragguardevoli passi in avanti per il trattamento delle malattie neurodegenerative. 

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