






Musicoterapia: uno studio rivela che il Pop anni Ottanta è il miglior antistress


Il fatto che l'ascolto di musica possa avere effetti rilevanti sul nostro organismo è assodato da parecchio nella comunità scientifica: del resto, ne è testimonianza l'importanza della musicoterapia, come approccio non farmacologico per i pazienti affetti da Alzheimer o altre demenze, già ampiamente sperimentato e utilizzato in tante Case di Riposo e RSA.
Tuttavia, per quanto riguarda gli effetti sul corpo umano, un genere musicale non vale l'altro, almeno secondo un recente studio realizzato in Turchia.
Il pop degli anni Ottanta è il miglior genere musicale per ridurre la pressione sanguigna, grazie alla sua "nostalgia positiva", ha scoperto lo studio. I ricercatori turchi hanno dapprima selezionato una coorte eterogenea e variegata: 1.540 volontari di tutte le fasce d'età, dai 18enni appena maggiorenni ai soggetti più "anziani" di 65 anni. I volontari sono stati collegati ai monitor della pressione sanguigna e della frequenza cardiaca e, contemporaneamente, hanno ascoltato una varietà di musica su Spotify. Un totale di 11 playlist, che andavano dal pop degli anni Ottanta alla musica classica, passando per la colonna sonora della serie Netflix "Bridgerton", alla techno e i classici dell'heavy metal,e dell'R&B anni '90.
La playlist ricca di brani di leggende degli anni Ottanta (Wham!, Pet Shop Boys e Duran Duran tra gli altri) è stata più efficace nel ridurre la pressione sanguigna - un indicatore di bassa ansia - rispetto agli altri 10 generi: con il pop degli anni Ottanta, nel 96% dei volontari la frequenza cardiaca si è ridotta in media del 36%. A ridurre la pressione sanguigna sono state anche liste di riproduzioni contenenti Kylie Minogue e Rihanna, e, sorprendentemente, anche il "rock duro" dei Black Sabbath.
Viceversa, è risultato dallo studio che la techno, la dubstep e il rock degli anni Settanta sono i più propensi ad aumentare la pressione sanguigna: la musica classica, spesso pubblicizzata per le sue qualità rilassanti, ha avuto invece effetti tutto sommato ridotti.
La ricerca è stata condotta da Vera Clinic, un'azienda turca di trapianti di capelli, che voleva esaminare la connessione tra musica, stress e perdita di capelli. "I risultati possono sembrare sorprendenti alla prima analisi, ma dal punto di vista medico hanno molto senso", ha spiegato il medico di Vera Clinic Ömer Avlanmış. "I successi pop degli anni '80 potrebbero indurre una nostalgia positiva per molte persone, e il suo sound allegro e da festa può indurre il rilascio di endorfine e serotonina nel cervello, aumentando i sentimenti di felicità e calma. La musica arrabbiata come il metal, per converso, può indurre gli ascoltatori a elaborare i loro sentimenti e di conseguenza portare a un maggiore benessere", ha chiosato Avlanmış.
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