






Mese mondiale dell'Alzheimer: in Italia le persone con demenza sono oltre 1,4 milioni


Settembre è il Mese Mondiale dell'Alzheimer e in Italia, la Federazione Alzheimer Italia fa eco, nel Paese, all'appello che Alzheimer's Disease International (Adi), suo partner internazionale, ha lanciato all'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), alle organizzazioni di sanità pubblica e ai governi, affinché possano attuare immediatamente misure che garantiscano un corretto supporto post-diagnostico a tutte le persone affette da demenza. L'appello è urgente, soprattutto alla luce dei nuovi dati con le stime della diffusione della malattia.
La Federazione richiama l'attenzione su un'indagine lanciata dall'Institute of Health Metrics and Evaluation dell'Università di Washington e pubblicata sulla rivista Lancet, in cui si afferma che in Italia il numero di persone affette da demenza supera il milione di malati, con 1.487.368 casi. Questo numero, avverte la Federazione, tende ad aumentare del 56% entro il 2050. Preoccupano i numeri, che però, secondo gli esperti, sottovalutano la vera dimensione del problema.
L'Italia segue il trend globale dell'aumento del numero di casi: attualmente sono 55 milioni le persone con demenza nel mondo, con una previsione che salirà a 139 milioni nel 2050. La Federazione ricorda inoltre che ogni 3 secondi una persona sviluppa la demenza nel mondo.
Il Mese Mondiale Alzheimer è una campagna annuale che cerca di aumentare la consapevolezza e combattere lo stigma che circonda le persone con demenza. Nel 2022 il tema della campagna è “Conosci la demenza, conosci l'Alzheimer” e si concentra sull'importanza di pubblicizzare la malattia, con particolare attenzione alla necessità di supportare le persone affette da demenza e al trattamento post-diagnosi.
“L’Italia è stata uno dei primi paesi ad avere un Piano nazionale sulle demenze, che ha però ricevuto i primi fondi soltanto nel 2021”, spiega la presidente di Federazione Alzheimer Italia, Gabriella Porro. “È stata anche definita la ripartizione di questi fondi tra le Regioni, ma tutto questo non basta: ancora oggi in Italia assistiamo a grandi disparità tra Regioni per quanto riguarda i servizi offerti. È importante che la politica ne prenda atto: è necessario accelerare i lavori per la creazione dei piani demenza regionali e rendere questi piani sostenibili attraverso un potenziamento dei finanziamenti destinati al Piano nazionale demenze, purtroppo ancora insufficienti. Solo così si potranno garantire a tutte le persone con demenza pari diritti e opportunità di accedere a servizi di assistenza e supporto post diagnostico”.
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