Costume e Società

Lombardia: fondi per la videosorveglianza nelle case di riposo

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3 Febbraio 2017
Regione Lombardia mette a disposizione incentivi per le 678 case di riposo presenti sul territorio per dotarsi di sistemi di videosorveglianza. 



Le denunce di abusi a danno degli anziani ospiti denunciati alle autorità hanno portato il consiglio regionale all’approvazione di un disegno di legge, che sarà presentato in Consiglio regionale il 21 febbraio per il via libera. Il progetto prevede lo stanziamento di 3 milioni di euro per il triennio 2017, 2018 e 2019 che saranno diretti alle Case di riposo, Case Famiglia, RSA (Residenze Sanitarie Assistenziali) e RSD (Residenze Sanitarie per Disabili) che decideranno di introdurre le telecamere all’interno delle loro strutture. 



NewsCorrelate Entro 90 giorni dall’approvazione ufficiale del decreto la Giunta Regionale dovrà indicare i criteri per l’accesso ai fondi e le modalità per effettuare la richiesta. Le strutture per anziani e disabili dovranno necessariamente richiedere l’autorizzazione ai sindacati interni e decidere preventivamente dove posizionare le videocamere, limitando la scelta ai luoghi comuni. 



A tutela della privacy la visione delle immagini, che saranno criptate, sarà possibile soltanto previa richiesta all’autorità giudiziaria in caso di reato. Le strutture che seguiranno le indicazioni della Regione e attueranno il programma proposto vedranno il loro nome sul sito della Giunta regionale. 
Regione Lombardia mette a disposizione incentivi per le 678 case di riposo presenti sul territorio per dotarsi di sistemi di videosorveglianza. 



Le denunce di abusi a danno degli anziani ospiti denunciati alle autorità hanno portato il consiglio regionale all’approvazione di un disegno di legge, che sarà presentato in Consiglio regionale il 21 febbraio per il via libera. Il progetto prevede lo stanziamento di 3 milioni di euro per il triennio 2017, 2018 e 2019 che saranno diretti alle Case di riposo, Case Famiglia, RSA (Residenze Sanitarie Assistenziali) e RSD (Residenze Sanitarie per Disabili) che decideranno di introdurre le telecamere all’interno delle loro strutture. 



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A tutela della privacy la visione delle immagini, che saranno criptate, sarà possibile soltanto previa richiesta all’autorità giudiziaria in caso di reato. Le strutture che seguiranno le indicazioni della Regione e attueranno il programma proposto vedranno il loro nome sul sito della Giunta regionale.