Salute e benessere

L'esposizione all'aria inquinata aumenterebbe il rischio di demenza e altre malattie degenerative

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17 Agosto 2022

L'esposizione alle emissioni inquinanti può causare danni cerebrali irreversibili e influenza direttamente l'insorgenza di malattie neurodegenerative legate all'età, come la demenza senile e l'Alzheimer. È quanto afferma una pubblicazione retrospettiva realizzata dal governo britannico che analizza e confronta una settantina di studi che cercano di comprendere meglio la correlazione tra inquinamento e demenza.

Il rapporto prodotto dal team di ricercatori britannici è lungo quasi 300 pagine e supporta la concreta probabilità che nelle persone anziane l'esposizione all'aria inquinata aumenti il rischio di sviluppare demenza e accelera il declino cognitivo. Per giungere a questa conclusione, i ricercatori hanno consultato dozzine di studi incentrati sugli effetti causati sul cervello umano dall'esposizione all'inquinamento.

La spiegazione, secondo gli scienziati, sta nel fatto che le sostanze inquinanti presenti nell'aria entrano nel nostro corpo quando respiriamo e si diffondono attraverso il sistema circolatorio, influenzando ulteriormente il flusso di sangue al cervello.

E non si ferma qui: l'inalazione di emissioni inquinanti ha effetti devastanti sul nostro corpo oltre che sulle capacità cerebrali. Le sostanze che entrano nel corpo hanno anche la capacità di danneggiare i vasi sanguigni, rendendoli più stretti e più rigidi. Le conseguenze a lungo termine comportano un aumento del rischio di coaguli, aritmie cardiache e persino infarti o ictus.

“Le prove epidemiologiche esaminate in modo abbastanza coerente riportano associazioni tra esposizione cronica all’inquinamento atmosferico e ridotta cognizione globale e compromissione delle capacità di percezione visiva dello spazio, nonché declino cognitivo e aumento del rischio di demenza” spiegano i responsabili dello studio.

Altri risultati di ricerca riguardanti la comparsa di altre patologie legate all'attenzione, al linguaggio, alla memoria e alle funzioni motorie derivanti dall'esposizione a sostanze inquinanti non sono stati conclusivi, il che porterà gli scienziati a continuare la ricerca in questo senso.

L'esposizione alle emissioni inquinanti può causare danni cerebrali irreversibili e influenza direttamente l'insorgenza di malattie neurodegenerative legate all'età, come la demenza senile e l'Alzheimer. È quanto afferma una pubblicazione retrospettiva realizzata dal governo britannico che analizza e confronta una settantina di studi che cercano di comprendere meglio la correlazione tra inquinamento e demenza.

Il rapporto prodotto dal team di ricercatori britannici è lungo quasi 300 pagine e supporta la concreta probabilità che nelle persone anziane l'esposizione all'aria inquinata aumenti il rischio di sviluppare demenza e accelera il declino cognitivo. Per giungere a questa conclusione, i ricercatori hanno consultato dozzine di studi incentrati sugli effetti causati sul cervello umano dall'esposizione all'inquinamento.

La spiegazione, secondo gli scienziati, sta nel fatto che le sostanze inquinanti presenti nell'aria entrano nel nostro corpo quando respiriamo e si diffondono attraverso il sistema circolatorio, influenzando ulteriormente il flusso di sangue al cervello.

E non si ferma qui: l'inalazione di emissioni inquinanti ha effetti devastanti sul nostro corpo oltre che sulle capacità cerebrali. Le sostanze che entrano nel corpo hanno anche la capacità di danneggiare i vasi sanguigni, rendendoli più stretti e più rigidi. Le conseguenze a lungo termine comportano un aumento del rischio di coaguli, aritmie cardiache e persino infarti o ictus.

“Le prove epidemiologiche esaminate in modo abbastanza coerente riportano associazioni tra esposizione cronica all’inquinamento atmosferico e ridotta cognizione globale e compromissione delle capacità di percezione visiva dello spazio, nonché declino cognitivo e aumento del rischio di demenza” spiegano i responsabili dello studio.

Altri risultati di ricerca riguardanti la comparsa di altre patologie legate all'attenzione, al linguaggio, alla memoria e alle funzioni motorie derivanti dall'esposizione a sostanze inquinanti non sono stati conclusivi, il che porterà gli scienziati a continuare la ricerca in questo senso.

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