Innovazione tecnologica nella RSA: i robot “empatici” in aiuto degli anziani

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17 Novembre 2021

L’enorme rivoluzione tecnologia e digitale verificatasi negli ultimi decenni ha favorito la creazione di nuovi strumenti, capaci di sostituire l’uomo nelle sue funzioni basilari: grazie allo sviluppo di originali mezzi di comunicazione, l’essere umano ha visto la nascita di un suo sostituto, il robot!
La robotica, disciplina ingegneristica che si occupa di sviluppare metodi e sistemi in grado di riprodurre l’azione umana, ha subìto nel tempo un forte incremento, conducendo alla scoperta di elementi che hanno potuto contribuire a ricerche in diversi campi di studio, dalla medicina alla meccanica, dalla scienza alla tecnologia. Uno dei più importanti risultati ottenuti grazie all’evoluzione tecnologica, è il “care robot”, presentato su palco del Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano la scorsa settimana in occasione dell’evento Il Tempo della Salute.
Ideato per mezzo del Consorzio Internazionale coordinato dal Dipartimento di Informatica e Robotica dell’Università di Genova, il “care robot” è stato definito dal professore A. Sgorbissa e dai ricercatori C. Recchiuto e L. Grassi, come un robot sociale utilizzato per l’assistenza a individui fragili, dotati di deficit cognitivi o mobilità limitata. I robot sociali sono stati progettati al fine di garantire soccorso ed aiuto a persone non autosufficienti, sostituendo per quanto possibile l’uomo nel tenere compagnia e facilitando azioni elementari di prima necessità.
Tenendo conto dei bisogni di cui la persona necessita, il “care robot” si prefigura l’obiettivo di ridurre il carico dell’azione umana, aiutando anche operatori sanitari e personale se inserito in contesti clinici, quali case di riposo e strutture ospedaliere: ricorrendo all’intelligenza artificiale ed elettronica, i robot sono potenti mezzi in grado di assicurare efficienza e sicurezza, come hanno dimostrato diversi studi effettuati in ambito medico. Essi potrebbero assumere funzioni differenti a seconda delle esigenze: aiuterebbero il personale a sistemare le camere ospedaliere, diverrebbero televisioni o telefoni nei momenti di svago, oppure semplici strumenti di compagnia per tutti gli ospiti più bisognosi di affetto ed attenzione. 
Un importante esperimento è stato realizzato dal team genovese in collaborazione con l’Università di Bedfordshire e dell’azienda di servizi sanitari Advinia Healthcare: suddividendo gli anziani ospiti di una casa di riposo britannica in due gruppi, gli studiosi hanno rilevato che nel gruppo che ha ricevuto l’assistenza dei robot è stato possibile osservare un miglioramento della salute mentale, una riduzione del senso di solitudine, e una percezione più ottimistica e positiva della vita. Il compito principale dei robot, come sottolineano gli esperti, è quello di affiancare l’uomo nelle sue molteplici azioni quotidiane, facendo sì che la stretta collaborazione tra uomo e macchina possa condurre ad un futuro dove coesistano in egual misura gesta umane e robotiche. 
Tutt’oggi, i pareri riguardanti l’evoluzione digitale e tecnologica sono diversi: l’idea di sostituire l’uomo in alcuni ruoli crea contrasti tra la popolazione, la quale, seppur compiaciuta dagli enormi passi in avanti che la scienza ha effettuato, resta perplessa o preoccupata in vista di un possibile cambiamento. Nonostante i timori e le paure, la tecnologia e la digitalizzazione rappresentano le protagoniste del presente e del futuro: grazie alle nuove avanguardie sarà possibile migliorare il nostro stile di vita, auspicando un futuro ricco di novità elettrizzanti e grandiose scoperte.


L’enorme rivoluzione tecnologia e digitale verificatasi negli ultimi decenni ha favorito la creazione di nuovi strumenti, capaci di sostituire l’uomo nelle sue funzioni basilari: grazie allo sviluppo di originali mezzi di comunicazione, l’essere umano ha visto la nascita di un suo sostituto, il robot!
La robotica, disciplina ingegneristica che si occupa di sviluppare metodi e sistemi in grado di riprodurre l’azione umana, ha subìto nel tempo un forte incremento, conducendo alla scoperta di elementi che hanno potuto contribuire a ricerche in diversi campi di studio, dalla medicina alla meccanica, dalla scienza alla tecnologia. Uno dei più importanti risultati ottenuti grazie all’evoluzione tecnologica, è il “care robot”, presentato su palco del Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano la scorsa settimana in occasione dell’evento Il Tempo della Salute.
Ideato per mezzo del Consorzio Internazionale coordinato dal Dipartimento di Informatica e Robotica dell’Università di Genova, il “care robot” è stato definito dal professore A. Sgorbissa e dai ricercatori C. Recchiuto e L. Grassi, come un robot sociale utilizzato per l’assistenza a individui fragili, dotati di deficit cognitivi o mobilità limitata. I robot sociali sono stati progettati al fine di garantire soccorso ed aiuto a persone non autosufficienti, sostituendo per quanto possibile l’uomo nel tenere compagnia e facilitando azioni elementari di prima necessità.
Tenendo conto dei bisogni di cui la persona necessita, il “care robot” si prefigura l’obiettivo di ridurre il carico dell’azione umana, aiutando anche operatori sanitari e personale se inserito in contesti clinici, quali case di riposo e strutture ospedaliere: ricorrendo all’intelligenza artificiale ed elettronica, i robot sono potenti mezzi in grado di assicurare efficienza e sicurezza, come hanno dimostrato diversi studi effettuati in ambito medico. Essi potrebbero assumere funzioni differenti a seconda delle esigenze: aiuterebbero il personale a sistemare le camere ospedaliere, diverrebbero televisioni o telefoni nei momenti di svago, oppure semplici strumenti di compagnia per tutti gli ospiti più bisognosi di affetto ed attenzione. 
Un importante esperimento è stato realizzato dal team genovese in collaborazione con l’Università di Bedfordshire e dell’azienda di servizi sanitari Advinia Healthcare: suddividendo gli anziani ospiti di una casa di riposo britannica in due gruppi, gli studiosi hanno rilevato che nel gruppo che ha ricevuto l’assistenza dei robot è stato possibile osservare un miglioramento della salute mentale, una riduzione del senso di solitudine, e una percezione più ottimistica e positiva della vita. Il compito principale dei robot, come sottolineano gli esperti, è quello di affiancare l’uomo nelle sue molteplici azioni quotidiane, facendo sì che la stretta collaborazione tra uomo e macchina possa condurre ad un futuro dove coesistano in egual misura gesta umane e robotiche. 
Tutt’oggi, i pareri riguardanti l’evoluzione digitale e tecnologica sono diversi: l’idea di sostituire l’uomo in alcuni ruoli crea contrasti tra la popolazione, la quale, seppur compiaciuta dagli enormi passi in avanti che la scienza ha effettuato, resta perplessa o preoccupata in vista di un possibile cambiamento. Nonostante i timori e le paure, la tecnologia e la digitalizzazione rappresentano le protagoniste del presente e del futuro: grazie alle nuove avanguardie sarà possibile migliorare il nostro stile di vita, auspicando un futuro ricco di novità elettrizzanti e grandiose scoperte.