Costume e Società

Indennità di accompagnamento, sostegno ai caregiver e un nuovo modello di RSA: come riformare l’assistenza agli anziani

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16 Marzo 2022

L’assistenza agli anziani, o a tutti quei soggetti affetti da forme più o meno gravi di invalidità, costituisce un tema particolarmente dibattuto all’interno della nostra società, che necessita di nuove e concrete risposte istituzionali. Per incoraggiare un efficace intervento politico volto ad assicurare sostegno non solo ai malati, ma anche ai rispettivi caregiver, è stata di recente presentata una proposta di legge dalla “Commissione interventi sociali e politiche per la non autosufficienza”, di concerto con il Ministero della Salute, al Ministro Orlando, dal nome “Norme per la promozione della dignità delle persone anziane e per la presa in carico delle persone non autosufficienti”. Le modifiche alla bozza della legge, avanzate da Senior Italia FederAnziani, si possono racchiudere in tre semplici mosse: riformare le modalità di accesso e di erogazione dell’indennità di accompagnamento, correggere la funzione delle RSA nella gestione della non autosufficienza dell’anziano, e supportare maggiormente tutti i caregiver coinvolti nella cura dei soggetti in difficoltà.

Come afferma Eleonora Selvi, portavoce Senior Italia FederAnziani, “questa proposta di legge è senz’altro un segnale positivo. Dimostra che chi governa il Paese ha preso coscienza delle conseguenze che il progressivo invecchiamento della popolazione ha sulle condizioni di salute dei cittadini, dalle malattie croniche, alle condizioni di non autosufficienza”. La bozza, suddivisa in 14 articoli, promuove la dignità delle persone anziani non autosufficienti, definendo con precisione i destinatari della norma, gli interventi da effettuare nel territorio nazionale e la necessità di adeguare rapidamente il Fondo Nazionale per la Non Autosufficienza: mediante una maggiore attenzione verso il tema dell’invecchiamento attivo e della prevenzione, la proposta mira a sviluppare e diffondere nuove forme di assistenza, rivolte a tutti i soggetti più fragili. L’indennità di accompagnamento, sostegno economico erogato agli invalidi totali, ovvero incapaci di deambulare o di compiere gli atti quotidiani della vita, risulta essere ad oggi uno strumento inadeguato: “questo strumento appare ancora troppo rigido e obsoleto rispetto ai reali bisogni delle famiglie e delle persone non autosufficienti. In altri paesi europei, come la Germania o la Spagna, tale indennità è stata già adeguatamente modificata. In Italia, un’eventuale riforma, sulla scia di quella tedesca, dovrebbe prevedere l’erogazione di un assegno proporzionato al grado di invalidità. Non è pensabile riservare il supporto economico solo agli invalidi totali. E soprattutto, non è accettabile che chi ha perso completamente la sua indipendenza possa ricevere poco più di 500 euro al mese: mettere in regola un assistente familiare costa quasi 1.500 euro al mese”. A tal proposito, a tutela delle persone anziane, la proposta di legge prevede quindi che il Governo si impegni ad emanare, entro 12 mesi dall’entrata in vigore della stessa, un decreto legislativo per migliorare le condizioni di vita individuali, e riconoscere le figure dei caregiver familiari.

Il testo, che include una riforma relativa ai percorsi di studio e di formazione delle figure professionali che assistono e che si prendono cura delle persone anziane e non autosufficienti, richiama inoltre un decisivo intervento del Governo, delle Regioni e degli Enti Locali. Quest’ultimi, sulla base dei principi esposti nella bozza di legge, hanno infatti il compito di adottare il principio della programmazione integrata per garantire l’universalità di accesso ai servizi, alle prestazioni e ai trattamenti in relazione alle necessità delle persone e degli anziani non autosufficienti; sarà premura delle Amministrazioni locali anche incoraggiare, almeno una volta all’anno, con il supporto delle ATS (l’Agenzia di Tutela della Salute) e delle Case di Comunità, eventi per la cittadinanza, e specifiche “giornate della partecipazione sociale”. La legge, che potrà essere in futuro integrata o modificata, tratta anche l’ipotetico sviluppo di forme innovative di coabitazione solidale domiciliare: per evitare circostanze di solitudine e di isolamento risulta infatti necessario progettare nuove soluzioni abitative, in grado di garantire non solo partecipazione ed inclusione sociale, ma anche benessere e sostegno.

L’assistenza agli anziani, o a tutti quei soggetti affetti da forme più o meno gravi di invalidità, costituisce un tema particolarmente dibattuto all’interno della nostra società, che necessita di nuove e concrete risposte istituzionali. Per incoraggiare un efficace intervento politico volto ad assicurare sostegno non solo ai malati, ma anche ai rispettivi caregiver, è stata di recente presentata una proposta di legge dalla “Commissione interventi sociali e politiche per la non autosufficienza”, di concerto con il Ministero della Salute, al Ministro Orlando, dal nome “Norme per la promozione della dignità delle persone anziane e per la presa in carico delle persone non autosufficienti”. Le modifiche alla bozza della legge, avanzate da Senior Italia FederAnziani, si possono racchiudere in tre semplici mosse: riformare le modalità di accesso e di erogazione dell’indennità di accompagnamento, correggere la funzione delle RSA nella gestione della non autosufficienza dell’anziano, e supportare maggiormente tutti i caregiver coinvolti nella cura dei soggetti in difficoltà.

Come afferma Eleonora Selvi, portavoce Senior Italia FederAnziani, “questa proposta di legge è senz’altro un segnale positivo. Dimostra che chi governa il Paese ha preso coscienza delle conseguenze che il progressivo invecchiamento della popolazione ha sulle condizioni di salute dei cittadini, dalle malattie croniche, alle condizioni di non autosufficienza”. La bozza, suddivisa in 14 articoli, promuove la dignità delle persone anziani non autosufficienti, definendo con precisione i destinatari della norma, gli interventi da effettuare nel territorio nazionale e la necessità di adeguare rapidamente il Fondo Nazionale per la Non Autosufficienza: mediante una maggiore attenzione verso il tema dell’invecchiamento attivo e della prevenzione, la proposta mira a sviluppare e diffondere nuove forme di assistenza, rivolte a tutti i soggetti più fragili. L’indennità di accompagnamento, sostegno economico erogato agli invalidi totali, ovvero incapaci di deambulare o di compiere gli atti quotidiani della vita, risulta essere ad oggi uno strumento inadeguato: “questo strumento appare ancora troppo rigido e obsoleto rispetto ai reali bisogni delle famiglie e delle persone non autosufficienti. In altri paesi europei, come la Germania o la Spagna, tale indennità è stata già adeguatamente modificata. In Italia, un’eventuale riforma, sulla scia di quella tedesca, dovrebbe prevedere l’erogazione di un assegno proporzionato al grado di invalidità. Non è pensabile riservare il supporto economico solo agli invalidi totali. E soprattutto, non è accettabile che chi ha perso completamente la sua indipendenza possa ricevere poco più di 500 euro al mese: mettere in regola un assistente familiare costa quasi 1.500 euro al mese”. A tal proposito, a tutela delle persone anziane, la proposta di legge prevede quindi che il Governo si impegni ad emanare, entro 12 mesi dall’entrata in vigore della stessa, un decreto legislativo per migliorare le condizioni di vita individuali, e riconoscere le figure dei caregiver familiari.

Il testo, che include una riforma relativa ai percorsi di studio e di formazione delle figure professionali che assistono e che si prendono cura delle persone anziane e non autosufficienti, richiama inoltre un decisivo intervento del Governo, delle Regioni e degli Enti Locali. Quest’ultimi, sulla base dei principi esposti nella bozza di legge, hanno infatti il compito di adottare il principio della programmazione integrata per garantire l’universalità di accesso ai servizi, alle prestazioni e ai trattamenti in relazione alle necessità delle persone e degli anziani non autosufficienti; sarà premura delle Amministrazioni locali anche incoraggiare, almeno una volta all’anno, con il supporto delle ATS (l’Agenzia di Tutela della Salute) e delle Case di Comunità, eventi per la cittadinanza, e specifiche “giornate della partecipazione sociale”. La legge, che potrà essere in futuro integrata o modificata, tratta anche l’ipotetico sviluppo di forme innovative di coabitazione solidale domiciliare: per evitare circostanze di solitudine e di isolamento risulta infatti necessario progettare nuove soluzioni abitative, in grado di garantire non solo partecipazione ed inclusione sociale, ma anche benessere e sostegno.

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