Costume e Società

In Italia lavoratori sempre più anziani e anziani sempre più attivi

alt_text
22 Novembre 2023

Nel 2022 un sorprendente 37% dei lavoratori ha superato il limite d'età tra i 50 e i 64 anni, un notevole aumento rispetto al 21% del 2005 e al 27% del 2012. Questo cambiamento riflette un'invecchiamento della forza lavoro che, secondo oltre un quarto degli imprenditori, potrebbe rappresentare uno svantaggio. Questi leader aziendali temono che l'invecchiamento possa mettere a rischio la gestione dei carichi di lavoro, la capacità di adottare nuove tecnologie e l'adattabilità alle nuove mansioni, oltre a compromettere la flessibilità degli orari.

I dati emergono da un'indagine condotta dall'Istituto nazionale per l'analisi delle politiche pubbliche (INAPP), nell'ambito di un accordo triennale di collaborazione con la Presidenza del Consiglio dei Ministri e l'Istituto nazionale per l'analisi delle politiche pubbliche, focalizzato sull'invecchiamento attivo. Oltre il 20% degli imprenditori ha notato l'invecchiamento del personale negli ultimi 5 anni, e più del 28% lo considera un potenziale svantaggio. 

Questo trend è confermato dall'indagine Inapp-Plus 2022, che rivela che oltre il 52% degli over 50 è alla ricerca di lavoro da oltre un anno. Ma non è solo una questione lavorativa. L'invecchiamento impatta anche su altre sfere della vita, come la cura dei familiari (31% tra gli over 50 inattivi), l'isolamento sociale (15% degli anziani) e la disabilità (13% degli anziani).

Un aspetto interessante emerge dall'indagine "Le nuove sfide dei Senior": il 70% dei 60-75enni ha una vita molto attiva. Questo gruppo contribuisce in modo significativo a diverse attività, come prendersi cura dei familiari, insegnare e trasmettere competenze ai giovani, promuovere relazioni intergenerazionali. A ben il 67% sembra che la qualità di tali relazioni sia importante sia per loro stessi che per la società.

Ma c'è di più. L'82% ritiene che le differenze generazionali siano una ricchezza, e il 77% crede che la qualità delle relazioni intergenerazionali sia fondamentale per la società. Due su tre ritengono che l'impegno per favorire un buon rapporto tra generazioni debba ricadere in egual misura tra la loro generazione e quelle più giovani.

Quanto alla sostenibilità, gli anziani dimostrano un forte interesse nell'influenzare l'impatto ambientale attraverso le loro scelte di acquisto, di trasporto e di investimento per la casa, con una particolare attenzione all'impatto sulla salute derivante dai loro acquisti alimentari.

L'accordo mira a affrontare in modo integrato le sfide dell'invecchiamento, promuovendo politiche di sostegno all'invecchiamento attivo e considerando le determinanti di disuguaglianza economica e sociale, inclusi gli aspetti di genere.


Nel 2022 un sorprendente 37% dei lavoratori ha superato il limite d'età tra i 50 e i 64 anni, un notevole aumento rispetto al 21% del 2005 e al 27% del 2012. Questo cambiamento riflette un'invecchiamento della forza lavoro che, secondo oltre un quarto degli imprenditori, potrebbe rappresentare uno svantaggio. Questi leader aziendali temono che l'invecchiamento possa mettere a rischio la gestione dei carichi di lavoro, la capacità di adottare nuove tecnologie e l'adattabilità alle nuove mansioni, oltre a compromettere la flessibilità degli orari.

I dati emergono da un'indagine condotta dall'Istituto nazionale per l'analisi delle politiche pubbliche (INAPP), nell'ambito di un accordo triennale di collaborazione con la Presidenza del Consiglio dei Ministri e l'Istituto nazionale per l'analisi delle politiche pubbliche, focalizzato sull'invecchiamento attivo. Oltre il 20% degli imprenditori ha notato l'invecchiamento del personale negli ultimi 5 anni, e più del 28% lo considera un potenziale svantaggio. 

Questo trend è confermato dall'indagine Inapp-Plus 2022, che rivela che oltre il 52% degli over 50 è alla ricerca di lavoro da oltre un anno. Ma non è solo una questione lavorativa. L'invecchiamento impatta anche su altre sfere della vita, come la cura dei familiari (31% tra gli over 50 inattivi), l'isolamento sociale (15% degli anziani) e la disabilità (13% degli anziani).

Un aspetto interessante emerge dall'indagine "Le nuove sfide dei Senior": il 70% dei 60-75enni ha una vita molto attiva. Questo gruppo contribuisce in modo significativo a diverse attività, come prendersi cura dei familiari, insegnare e trasmettere competenze ai giovani, promuovere relazioni intergenerazionali. A ben il 67% sembra che la qualità di tali relazioni sia importante sia per loro stessi che per la società.

Ma c'è di più. L'82% ritiene che le differenze generazionali siano una ricchezza, e il 77% crede che la qualità delle relazioni intergenerazionali sia fondamentale per la società. Due su tre ritengono che l'impegno per favorire un buon rapporto tra generazioni debba ricadere in egual misura tra la loro generazione e quelle più giovani.

Quanto alla sostenibilità, gli anziani dimostrano un forte interesse nell'influenzare l'impatto ambientale attraverso le loro scelte di acquisto, di trasporto e di investimento per la casa, con una particolare attenzione all'impatto sulla salute derivante dai loro acquisti alimentari.

L'accordo mira a affrontare in modo integrato le sfide dell'invecchiamento, promuovendo politiche di sostegno all'invecchiamento attivo e considerando le determinanti di disuguaglianza economica e sociale, inclusi gli aspetti di genere.

Case di riposo, rsa e case famiglia