






ImmunoFet: il nuovo dispositivo di KardiaTool per rilevare l'insufficienza cardiaca da un campione di saliva


L'insufficienza cardiaca colpisce 26 milioni di persone nel mondo ed è attualmente la causa più frequente di ospedalizzazione nei soggetti più anziani di 65 anni. Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, la cardiopatia ischemica è una delle principali cause di morte nel mondo, con centinaia di migliaia di decessi ogni anno.
Una diagnosi efficace e rapida della malattia può essere la chiave per il suo trattamento. Attualmente, il monitoraggio viene effettuato quantificando i biomarcatori negli esami del sangue, ma da oggi è possibile rilevare l'insufficienza cardiaca attraverso un test portatile a basso costo partendo da un campione di saliva.
Si tratta di un vero e proprio laboratorio portatile, costruito con sistemi microelettronici, sensori integrati, composti biochimici e nanoparticelle magnetiche, in grado di separare e identificare i biomarcatori nella saliva.
Il suo funzionamento si basa su un biosensore microelettronico (chiamato ImmunoFET), che contiene nitruro di silicio. ImmunoFET consiste di un transistor in grado di rilevare uno dei biomarcatori dello scompenso cardiaco: il fattore di necrosi tumorale-α (TNF-α), nella saliva del paziente. Il team ha sperimentato campioni di saliva artificiale e umana che indicano un'elevata sensibilità alla concentrazione di TNF-α.
Il nuovo dispositivo è stato sviluppato da KardiaTool, un progetto internazionale finanziato dalla Commissione Europea nell'ambito del programma di ricerca e innovazione Horizon 2020, che ha ricevuto 4,9 milioni di euro dal 2018 e vede la partecipazione di 14 istituzioni di 9 paesi europei: per l'Italia, il CNR e l'Università di Pisa.
Oltre ad essere a basso costo, ImmunoFET è di semplice utilizzo, quindi sarà possibile utilizzarlo anche in strutture non ospedaliere, come Case di Riposo e RSA: secondo il ricercatore Francesc Teixidor, dell'ICMAB-CSIC, che ha sintetizzato le nanoparticelle magnetiche del dispositivo, "il nuovo dispositivo automatico non richiede personale specializzato ed è uno strumento in grado di indicare rapidamente la gravità dello scompenso cardiaco. Crediamo che possa essere molto utile soprattutto per pianificare e valutare l'efficacia di diversi trattamenti per i pazienti”.
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