Salute e benessere

Focus sulla demenza senile: le cause, i sintomi iniziali e l’importanza della diagnosi precoce

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4 Ottobre 2024

La demenza senile rappresenta senza dubbio una delle condizioni più gravi che colpiscono oggi la popolazione anziana. Si tratta, come è noto, di un disturbo caratterizzato da un declino cognitivo progressivo, che si manifesta in varie forme ed è riconducibile a molteplici cause. Ad oggi non esiste una cura farmacologica per la demenza senile, ma sono disponibili alcune terapie in grado di bloccare o rallentare il suo decorso, soprattutto se viene diagnosticata precocemente. 

Secondo la letteratura medica, le probabilità di sviluppare la demenza senile aumentano con l’avanzare dell’età, e una volta raggiunti i 60 anni, le probabilità raddoppiano ogni 5 anni. Limitando l’analisi alla situazione del nostro paese, i dati statistici disponibili indicano che in Italia vive circa un milione di persone affette da demenza senile, che rappresentano circa il 1,5% degli anziani over 65. Se però consideriamo la popolazione che superato gli 80 anni, questa percentuale sale addirittura al 30%. 

Oltre ad essere un disturbo molto comune tra gli anziani, la demenza senile è anche una malattia dal forte impatto sociale, perché coinvolge inevitabilmente tutte le persone che fanno parte della vita di chi ne è affetto. Con il progredire della malattia, infatti, gli anziani colpito da demenza si troveranno in una condizione di non autosufficienza e avranno bisogno di assistenza continua da parte dei caregiver familiari o degli operatori sanitari. Ecco perché utile conoscere bene questa patologia e porre particolare attenzione ai sintomi iniziali che possono rappresentare un campanello d’allarme.

Che cos’è la demenza senile

Poco sopra abbiamo parlato della demenza senile come di una malattia, ma sarebbe più appropriato definirla una sindrome, cioè un insieme di sintomi, che si manifestano con un deterioramento progressivo di alcune importanti funzioni e abilità cognitive, e che conducono il malato a perdere la capacità di svolgere le normali attività quotidiane. 

Il declino cognitivo provocato dalla demenza senile coinvolge non solo la memoria, ma anche altre funzioni come il linguaggio, l’orientamento, la capacità di ragionamento, l’esecuzione di movimenti complessi e può causare l’alterazione di alcuni tratti della personalità e del comportamento sociale, spesso in modo irreversibile.

E’ importante a questo proposito sottolineare che la demenza senile non deve essere confusa con l’indebolimento della memoria dovuto al naturale processo di invecchiamento, che interessa inevitabilmente anche il sistema nervoso. Con l’avanzare dell’età l’attività dei neuroni subisce un rallentamento, ma in questo caso l’anziano conserva la capacità di memorizzare nuove informazioni o di ricordare quelle apprese in precedenza, sebbene possa avere bisogno di più tempo o di essere incoraggiato e rassicurato per richiamarle alla memoria.

Demenza senile: le cause

Non sempre sono chiare le cause della demenza senile nelle sue varie forme, ma tutte le forme di demenza note sono riconducibili a malattie che compromettono l’attività delle cellule nervose del cervello a vario titolo. Si distingue in medicina tra:
demenze primarie: quando la condizione ha origine da una malattia neurodegenerativa, che danneggia in modo irreparabile i neuroni, cioè le cellule del cervello, le quali muoiono oppure non riescono a scambiare correttamente le informazioni tra loro.
demenze secondarie: quando la condizione ha origine da malattie di diverso tipo, oppure in conseguenza di altre condizioni (come traumi cranici, intossicazioni, tumori del cervello, depressione ecc.). 

La forma più comune di demenza senile primaria è il morbo di Alzheimer, che riguarda il 50-60% dei casi diagnosticati, ma fanno parte di questo gruppo anche la demenza a corpi di Lewy e la demenza fronto-temporale. Queste forme di demenza senile sono accomunate, come si è detto, dalla degenerazione o dal malfunzionamento dei neuroni, ma sono originate da cause diverse, non coinvolgono le stesse aree del cervello diverse e possono presentare sintomi iniziali differenti. 

Tra le demenze senili secondarie, che riguardano il 10-20% dei malati, la forma più frequente è la demenza vascolare, che spesso si manifesta in conseguenza di un ictus o di patologie cardiovascolari. In questo caso la condizione di demenza è causata dalla morte di una parte del tessuto cerebrale in conseguenza del blocco o della diminuzione dell’afflusso di sangue. Forme di demenza secondaria sono a volte riconducibili ad altre malattie neurologiche, come il morbo di Parkinson. Nel 15% dei casi, la causa della demenza senile è invece mista, in parte neurodegenerativa e in parte vascolare.

In alcuni casi (circa il 5-20%) la demenza senile secondaria è una condizione potenzialmente reversibile, ossia può essere curata trattando in modo adeguato e tempestivo la malattia o la condizione che ne è all’origine. Esempi di questo tipo sono le demenze senili causate da disfunzioni della tiroide, depressione, intossicazione da farmaci o da sostanze psicoattive, carenze vitaminiche o tumori. 

Demenza senile: i sintomi

Sintomi iniziali della demenza senile

In relazione al tipo di demenza senile da cui l’anziano è affetto, il declino delle capacità cognitive e la perdita di autosufficienza si verificano in un tempo che può variare da 2 a 10 anni. Per questo è molto importante fare attenzione ad alcuni importanti segnali, che potrebbero rappresentare i primi sintomi della demenza senile. Ecco come si manifesta la demenza senile nella sua fase iniziale:
Memoria a breve termine: si tratta del più comune fra i sintomi iniziali. L’anziano ripete spesso le stesse domande, anche a distanza di poco tempo, e non riesce a ricordare dove sono i suoi effetti personali. E’ frequente la convinzione che gli oggetti siano stati rubati.
Linguaggio: l’anziano non ricorda il termine corretto per indicare oggetti di uso comune. In questo caso potrebbe ricorrere a una perifrasi (per indicare una cintura potrebbe ad esempio dire ‘la cosa che si mette intorno alla vita’).
Attività quotidiane: lo svolgimento di attività quotidiane, che fino a poco tempo prima venivano eseguite senza problemi, potrebbe diventare difficile. L’anziano potrebbe avere problemi con l’uso del denaro, la guida di un veicolo, la cura della casa.
Cambiamenti dell’umore e della personalità: quando si manifesta questo sintomo, tipicamente i familiari notano che l’anziano si comporta in modo diverso dal solito oppure fa cose ‘strane’, che non avrebbe fatto in precedenza. E’ inoltre possibile che l’anziano presenti sbalzi di umore (euforia o depressione), o ancora agitazione e stai di ansia.
Orientamento: l’anziano può avere difficoltà a ricordare dove si trova e dove è diretto, oppure fatica a collocare gli eventi nello spazio e nel tempo. Spesso questo sintomo si manifesta quando l’anziano trascorre un periodo al di fuori del proprio ambiente abituale.

E’ bene sottolineare però, che la sola perdita occasionale di memoria non deve far pensare subito ad un forma di demenza, in quanto le amnesie associate alla demenza senile sono tipicamente accompagnate da uno o più dei sintomi elencati sopra.

Sintomi della demenza senile nello stadio intermedio

Quando la demenza senile progredisce ad uno stadio intermedio, anche le attività quotidiane come lavarsi e vestirsi diventano difficoltose per l’anziano. Il malato fatica ad orientarsi anche nell’ambiente domestico che gli è familiare e non è più in grado di memorizzare informazioni nuove. Lo stato di confusione e disorientamento dell’anziano può esporlo maggiormente al rischio di cadute e incidenti domestici.

Le alterazioni del comportamento, tipicamente lievi nello stadio iniziale, possono acutizzarsi nella fase intermedia della demenza, in cui l’anziano manifesta spesso un atteggiamento sospettoso e delirante. Nei casi più gravi, il malato potrebbe non essere in grado di riconoscere la propria immagine allo specchio ed avere la convinzione che un estraneo si sia introdotto in casa sua.

Anche il wandering è un segnale tipico della demenza senile che può manifestarsi in questa fase. Spesso l’anziano cerca di tornare in luoghi a lui familiari, spesso collegati al proprio passato e che quindi non può più raggiungere. La frustrazione del malato può dare luogo in questo caso a stati di agitazione e ad un aumento dell’aggressività fisica.

Sintomi della demenza senile grave

La demenza senile grave si manifesta nello stadio più avanzato della malattia e rappresenta la principale causa di istituzionalizzazione fra la popolazione anziana. In questa fase l’anziano ha bisogno di assistenza continua per l’igiene personale, l’alimentazione ed ogni altra attività quotidiana. La memoria a breve termine è gravemente compromessa e il malato spesso non è più in grado di riconoscere neppure i familiari più stretti.

Nello stadio avanzato della demenza senile viene spesso colpita anche l’attività motoria. L’anziano, specialmente con il morbo di Alzheimer, perde progressivamente la capacità di camminare e nei casi più gravi potrebbe non essere più in grado di deglutire. L’assistenza di tipo infermieristico può scongiurare il rischio di piaghe da decubito e malnutrizione.
In questa fase della malattia, la situazione richiede che l’anziano sia inserito in una Residenza Sanitaria Assistenziale (RSA) o che venga attivato un servizio di assistenza domiciliare, per la cura quotidiana.

Demenza senile: diagnosi precoce e terapia 

Diagnosi della demenza senile

Come abbiamo detto sopra, una diagnosi precoce è fondamentale per iniziare una terapia e per mettere in pratica tempestivamente alcuni semplici suggerimenti rivolti ai caregiver su come comportarsi con un anziano malato di demenza senile

I criteri per diagnosticare una forma di demenza senile prevedono che risulti compromessa la memoria a breve termine e almeno un’altra delle funzioni cognitive (ma tipicamente molte o tutte le funzioni cognitive risultano compromesse). Il declino cognitivo deve inoltre comportare un significativo limite alla capacità di svolgere le normali attività quotidiane.

Oltre all’esame medico generale, alla visita neurologica e alla visita psichiatrica, è fondamentale ai fini della diagnosi la raccolta di tutte le informazioni disponibili, dal racconto del malato stesso e dei sui familiari. Sarà dunque importante descrivere al medico tutti i sintomi osservati nell’anziano, i cambiamenti intercorsi delle sue abitudini o nel suo stile di vita, le eventuali altre patologie di cui soffre e i farmaci che assume. 

Potrebbe essere richiesta anche l’esecuzione di alcuni test neuropsicologici che hanno lo scopo di esaminare l’attività di specifiche aree del cervello, collegate a determinate funzioni (memoria, linguaggio, orientamento, attenzione, capacità di ragionamento).
 
Se il medico ipotizza che la demenza abbia origine neurodegenerativa o per escludere che la demenza abbia origine da un’altra malattia, potrebbero essere richiesti anche le analisi del sangue e delle urine, e gli esami radiologici del cervello (TAC, PET, risonanza magnetica). 

Terapia della demenza senile

Come si è detto, non esiste ad oggi un farmaco che possa bloccare la degenerazione dei neuroni. Di conseguenza la demenza senile è una condizione irreversibile nella maggior parte dei casi. E’ però possibile attivare tempestivamente una serie di misure volte a migliorare i sintomi della demenza senile oppure a ritardare il più possibile la perdita di autonomia nell’anziano.

La somministrazione di farmaci antidepressivi si è dimostrata efficace in molti casi per ridurre i sintomi della demenza, soprattutto come trattamento per gli anziani che manifestano questo disturbo dell’umore. In presenza di aggressività e altre alterazioni del comportamento potrebbe essere utile la somministrazione di farmaci antipsicotici. Il trattamento della demenza vascolare prevede ovviamente la somministrazione di farmaci anticoagulanti e antipertensivi, volti a contrastare problemi di tipo cerebrovascolare.

Altri tipi di trattamento riguardano invece terapie non farmacologiche come:
Svolgere una attività fisica: come la fisioterapia o anche solo brevi passeggiate di 15-20 min al giorno per evitare fenomeni di atrofia dei muscoli.
Curare che l’anziano mangi in modo regolare e adeguato
Terapia occupazionale: è fondamentale per mantenere viva l’attività mentale, coltivando gli interessi dell’anziano o proponendo attività piacevoli ma stimolanti, come i giochi di carte, la lettura, il disegno.
Terapie specifiche: come la terapia del linguaggio o la terapia comportamentale, qualora l’anziano manifesti un aggravamento dei sintomi relativi rispettivamente al linguaggio o al comportamento.
Ridurre il più possibile l’isolamento sociale: i sintomi di demenza senile si acutizzano in assenza di stimoli sociali. E’ importante che familiari e amici facciano spesso visita e tengano compagnia all’anziano. 
Creare un ambiente domestico rassicurante: nelle fasi iniziali e intermedie della malattia, i sintomi della demenza senile si alleviano in presenza di un ambiente familiare che dia sicurezza all’anziano e che preveda supporti adeguati, per aiutarlo nelle sue difficoltà quotidiane.

Per maggiori approfondimenti sulla demenza senile è possibile consultare i seguenti link:


La demenza senile rappresenta senza dubbio una delle condizioni più gravi che colpiscono oggi la popolazione anziana. Si tratta, come è noto, di un disturbo caratterizzato da un declino cognitivo progressivo, che si manifesta in varie forme ed è riconducibile a molteplici cause. Ad oggi non esiste una cura farmacologica per la demenza senile, ma sono disponibili alcune terapie in grado di bloccare o rallentare il suo decorso, soprattutto se viene diagnosticata precocemente. 

Secondo la letteratura medica, le probabilità di sviluppare la demenza senile aumentano con l’avanzare dell’età, e una volta raggiunti i 60 anni, le probabilità raddoppiano ogni 5 anni. Limitando l’analisi alla situazione del nostro paese, i dati statistici disponibili indicano che in Italia vive circa un milione di persone affette da demenza senile, che rappresentano circa il 1,5% degli anziani over 65. Se però consideriamo la popolazione che superato gli 80 anni, questa percentuale sale addirittura al 30%. 

Oltre ad essere un disturbo molto comune tra gli anziani, la demenza senile è anche una malattia dal forte impatto sociale, perché coinvolge inevitabilmente tutte le persone che fanno parte della vita di chi ne è affetto. Con il progredire della malattia, infatti, gli anziani colpito da demenza si troveranno in una condizione di non autosufficienza e avranno bisogno di assistenza continua da parte dei caregiver familiari o degli operatori sanitari. Ecco perché utile conoscere bene questa patologia e porre particolare attenzione ai sintomi iniziali che possono rappresentare un campanello d’allarme.

Che cos’è la demenza senile

Poco sopra abbiamo parlato della demenza senile come di una malattia, ma sarebbe più appropriato definirla una sindrome, cioè un insieme di sintomi, che si manifestano con un deterioramento progressivo di alcune importanti funzioni e abilità cognitive, e che conducono il malato a perdere la capacità di svolgere le normali attività quotidiane. 

Il declino cognitivo provocato dalla demenza senile coinvolge non solo la memoria, ma anche altre funzioni come il linguaggio, l’orientamento, la capacità di ragionamento, l’esecuzione di movimenti complessi e può causare l’alterazione di alcuni tratti della personalità e del comportamento sociale, spesso in modo irreversibile.

E’ importante a questo proposito sottolineare che la demenza senile non deve essere confusa con l’indebolimento della memoria dovuto al naturale processo di invecchiamento, che interessa inevitabilmente anche il sistema nervoso. Con l’avanzare dell’età l’attività dei neuroni subisce un rallentamento, ma in questo caso l’anziano conserva la capacità di memorizzare nuove informazioni o di ricordare quelle apprese in precedenza, sebbene possa avere bisogno di più tempo o di essere incoraggiato e rassicurato per richiamarle alla memoria.

Demenza senile: le cause

Non sempre sono chiare le cause della demenza senile nelle sue varie forme, ma tutte le forme di demenza note sono riconducibili a malattie che compromettono l’attività delle cellule nervose del cervello a vario titolo. Si distingue in medicina tra:
demenze primarie: quando la condizione ha origine da una malattia neurodegenerativa, che danneggia in modo irreparabile i neuroni, cioè le cellule del cervello, le quali muoiono oppure non riescono a scambiare correttamente le informazioni tra loro.
demenze secondarie: quando la condizione ha origine da malattie di diverso tipo, oppure in conseguenza di altre condizioni (come traumi cranici, intossicazioni, tumori del cervello, depressione ecc.). 

La forma più comune di demenza senile primaria è il morbo di Alzheimer, che riguarda il 50-60% dei casi diagnosticati, ma fanno parte di questo gruppo anche la demenza a corpi di Lewy e la demenza fronto-temporale. Queste forme di demenza senile sono accomunate, come si è detto, dalla degenerazione o dal malfunzionamento dei neuroni, ma sono originate da cause diverse, non coinvolgono le stesse aree del cervello diverse e possono presentare sintomi iniziali differenti. 

Tra le demenze senili secondarie, che riguardano il 10-20% dei malati, la forma più frequente è la demenza vascolare, che spesso si manifesta in conseguenza di un ictus o di patologie cardiovascolari. In questo caso la condizione di demenza è causata dalla morte di una parte del tessuto cerebrale in conseguenza del blocco o della diminuzione dell’afflusso di sangue. Forme di demenza secondaria sono a volte riconducibili ad altre malattie neurologiche, come il morbo di Parkinson. Nel 15% dei casi, la causa della demenza senile è invece mista, in parte neurodegenerativa e in parte vascolare.

In alcuni casi (circa il 5-20%) la demenza senile secondaria è una condizione potenzialmente reversibile, ossia può essere curata trattando in modo adeguato e tempestivo la malattia o la condizione che ne è all’origine. Esempi di questo tipo sono le demenze senili causate da disfunzioni della tiroide, depressione, intossicazione da farmaci o da sostanze psicoattive, carenze vitaminiche o tumori. 

Demenza senile: i sintomi

Sintomi iniziali della demenza senile

In relazione al tipo di demenza senile da cui l’anziano è affetto, il declino delle capacità cognitive e la perdita di autosufficienza si verificano in un tempo che può variare da 2 a 10 anni. Per questo è molto importante fare attenzione ad alcuni importanti segnali, che potrebbero rappresentare i primi sintomi della demenza senile. Ecco come si manifesta la demenza senile nella sua fase iniziale:
Memoria a breve termine: si tratta del più comune fra i sintomi iniziali. L’anziano ripete spesso le stesse domande, anche a distanza di poco tempo, e non riesce a ricordare dove sono i suoi effetti personali. E’ frequente la convinzione che gli oggetti siano stati rubati.
Linguaggio: l’anziano non ricorda il termine corretto per indicare oggetti di uso comune. In questo caso potrebbe ricorrere a una perifrasi (per indicare una cintura potrebbe ad esempio dire ‘la cosa che si mette intorno alla vita’).
Attività quotidiane: lo svolgimento di attività quotidiane, che fino a poco tempo prima venivano eseguite senza problemi, potrebbe diventare difficile. L’anziano potrebbe avere problemi con l’uso del denaro, la guida di un veicolo, la cura della casa.
Cambiamenti dell’umore e della personalità: quando si manifesta questo sintomo, tipicamente i familiari notano che l’anziano si comporta in modo diverso dal solito oppure fa cose ‘strane’, che non avrebbe fatto in precedenza. E’ inoltre possibile che l’anziano presenti sbalzi di umore (euforia o depressione), o ancora agitazione e stai di ansia.
Orientamento: l’anziano può avere difficoltà a ricordare dove si trova e dove è diretto, oppure fatica a collocare gli eventi nello spazio e nel tempo. Spesso questo sintomo si manifesta quando l’anziano trascorre un periodo al di fuori del proprio ambiente abituale.

E’ bene sottolineare però, che la sola perdita occasionale di memoria non deve far pensare subito ad un forma di demenza, in quanto le amnesie associate alla demenza senile sono tipicamente accompagnate da uno o più dei sintomi elencati sopra.

Sintomi della demenza senile nello stadio intermedio

Quando la demenza senile progredisce ad uno stadio intermedio, anche le attività quotidiane come lavarsi e vestirsi diventano difficoltose per l’anziano. Il malato fatica ad orientarsi anche nell’ambiente domestico che gli è familiare e non è più in grado di memorizzare informazioni nuove. Lo stato di confusione e disorientamento dell’anziano può esporlo maggiormente al rischio di cadute e incidenti domestici.

Le alterazioni del comportamento, tipicamente lievi nello stadio iniziale, possono acutizzarsi nella fase intermedia della demenza, in cui l’anziano manifesta spesso un atteggiamento sospettoso e delirante. Nei casi più gravi, il malato potrebbe non essere in grado di riconoscere la propria immagine allo specchio ed avere la convinzione che un estraneo si sia introdotto in casa sua.

Anche il wandering è un segnale tipico della demenza senile che può manifestarsi in questa fase. Spesso l’anziano cerca di tornare in luoghi a lui familiari, spesso collegati al proprio passato e che quindi non può più raggiungere. La frustrazione del malato può dare luogo in questo caso a stati di agitazione e ad un aumento dell’aggressività fisica.

Sintomi della demenza senile grave

La demenza senile grave si manifesta nello stadio più avanzato della malattia e rappresenta la principale causa di istituzionalizzazione fra la popolazione anziana. In questa fase l’anziano ha bisogno di assistenza continua per l’igiene personale, l’alimentazione ed ogni altra attività quotidiana. La memoria a breve termine è gravemente compromessa e il malato spesso non è più in grado di riconoscere neppure i familiari più stretti.

Nello stadio avanzato della demenza senile viene spesso colpita anche l’attività motoria. L’anziano, specialmente con il morbo di Alzheimer, perde progressivamente la capacità di camminare e nei casi più gravi potrebbe non essere più in grado di deglutire. L’assistenza di tipo infermieristico può scongiurare il rischio di piaghe da decubito e malnutrizione.
In questa fase della malattia, la situazione richiede che l’anziano sia inserito in una Residenza Sanitaria Assistenziale (RSA) o che venga attivato un servizio di assistenza domiciliare, per la cura quotidiana.

Demenza senile: diagnosi precoce e terapia 

Diagnosi della demenza senile

Come abbiamo detto sopra, una diagnosi precoce è fondamentale per iniziare una terapia e per mettere in pratica tempestivamente alcuni semplici suggerimenti rivolti ai caregiver su come comportarsi con un anziano malato di demenza senile

I criteri per diagnosticare una forma di demenza senile prevedono che risulti compromessa la memoria a breve termine e almeno un’altra delle funzioni cognitive (ma tipicamente molte o tutte le funzioni cognitive risultano compromesse). Il declino cognitivo deve inoltre comportare un significativo limite alla capacità di svolgere le normali attività quotidiane.

Oltre all’esame medico generale, alla visita neurologica e alla visita psichiatrica, è fondamentale ai fini della diagnosi la raccolta di tutte le informazioni disponibili, dal racconto del malato stesso e dei sui familiari. Sarà dunque importante descrivere al medico tutti i sintomi osservati nell’anziano, i cambiamenti intercorsi delle sue abitudini o nel suo stile di vita, le eventuali altre patologie di cui soffre e i farmaci che assume. 

Potrebbe essere richiesta anche l’esecuzione di alcuni test neuropsicologici che hanno lo scopo di esaminare l’attività di specifiche aree del cervello, collegate a determinate funzioni (memoria, linguaggio, orientamento, attenzione, capacità di ragionamento).
 
Se il medico ipotizza che la demenza abbia origine neurodegenerativa o per escludere che la demenza abbia origine da un’altra malattia, potrebbero essere richiesti anche le analisi del sangue e delle urine, e gli esami radiologici del cervello (TAC, PET, risonanza magnetica). 

Terapia della demenza senile

Come si è detto, non esiste ad oggi un farmaco che possa bloccare la degenerazione dei neuroni. Di conseguenza la demenza senile è una condizione irreversibile nella maggior parte dei casi. E’ però possibile attivare tempestivamente una serie di misure volte a migliorare i sintomi della demenza senile oppure a ritardare il più possibile la perdita di autonomia nell’anziano.

La somministrazione di farmaci antidepressivi si è dimostrata efficace in molti casi per ridurre i sintomi della demenza, soprattutto come trattamento per gli anziani che manifestano questo disturbo dell’umore. In presenza di aggressività e altre alterazioni del comportamento potrebbe essere utile la somministrazione di farmaci antipsicotici. Il trattamento della demenza vascolare prevede ovviamente la somministrazione di farmaci anticoagulanti e antipertensivi, volti a contrastare problemi di tipo cerebrovascolare.

Altri tipi di trattamento riguardano invece terapie non farmacologiche come:
Svolgere una attività fisica: come la fisioterapia o anche solo brevi passeggiate di 15-20 min al giorno per evitare fenomeni di atrofia dei muscoli.
Curare che l’anziano mangi in modo regolare e adeguato
Terapia occupazionale: è fondamentale per mantenere viva l’attività mentale, coltivando gli interessi dell’anziano o proponendo attività piacevoli ma stimolanti, come i giochi di carte, la lettura, il disegno.
Terapie specifiche: come la terapia del linguaggio o la terapia comportamentale, qualora l’anziano manifesti un aggravamento dei sintomi relativi rispettivamente al linguaggio o al comportamento.
Ridurre il più possibile l’isolamento sociale: i sintomi di demenza senile si acutizzano in assenza di stimoli sociali. E’ importante che familiari e amici facciano spesso visita e tengano compagnia all’anziano. 
Creare un ambiente domestico rassicurante: nelle fasi iniziali e intermedie della malattia, i sintomi della demenza senile si alleviano in presenza di un ambiente familiare che dia sicurezza all’anziano e che preveda supporti adeguati, per aiutarlo nelle sue difficoltà quotidiane.

Per maggiori approfondimenti sulla demenza senile è possibile consultare i seguenti link:

Case di riposo, rsa e case famiglia