






Differenze tra assistenza domiciliare integrata e badanti


Questo breve articolo intende mettere un po' di chiarezza relativamente ai servizi cui un anziano o un disabile hanno diritto ad usufruire a domicilio, senza dover entrare in una casa di riposo o RSA ed alle differenze tra assistenza domiciliare integrata e il lavoro di assistenza dei Badanti.
Per Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) si intende l’assistenza domiciliare erogata in base ad un piano assistenziale individuale attraverso la presa in carico multidisciplinare e multiprofessionale del paziente (nell’84% dei casi un anziano, sono considerati anziani quelli con età uguale o superiore a 65 anni). Attraverso l’Assistenza Domiciliare Integrata il paziente riceve prestazioni infermieristiche e riabilitative in molti casi coperte dal SSN.
Molto diverso il discorso legato alle Badanti ed ai Badanti, che in molti casi svolgono una attività di accompagnamento di anziani sopra i 65 anni d’età o disabili ma non sono preparati alla somministrazione di medicinali oppure ad aiutare nella riabilitazione il paziente attraverso fisioterapia e sono in molti casi senza alcuna specializzazione, ma svolgono comunque una mansione importante per la vita del paziente anziano o disabile occupandosi dell’assistenza necessaria.
Il badante per esempio può essere assunto dalla famiglia per assistere un paziente anziano o disabile in degenza o lungodegenza presso una struttura ospedaliera, una Casa di Riposo, una RSA oppure una Clinica Riabilitativa. Sarà invece la struttura (Casa di riposo, RSA, RSD…) a garantire le prestazioni per esempio di infermieri, fisioterapisti e OSS.
Nel quadro Normativo L’Assistenza Domiciliare Integrata si inquadra nell’ambito delle norme generali che disciplinano l’assistenza sanitaria e socio-sanitaria e si colloca a pieno titolo nella medicina del territorio grazie al D.L. 502/92 e D.L. 299/99 che, prevedendo norme per la razionalizzazione del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) hanno spostato il baricentro della politica sanitaria italiana sul territorio, dando un ruolo nuovo e fondamentale al Distretto, che deve garantire l’assistenza primaria attraverso un approccio multidisciplinare che faccia attenzione anche alle prestazioni sociosanitarie integrate erogate da Associazioni, Cooperative Sociali ed altri enti sul Territorio.
Il DPCM 14 febbraio 2001 individua come destinatari di prestazioni integrate “le persone che presentano bisogni di salute che richiedono prestazioni sanitarie ed azioni di protezione sociale, anche di lungo periodo, sulla base di progetti personalizzati redatti sulla scorta di valutazioni multidimensionali” e il DPCM 29 novembre 2001 che definisce i livelli essenziali di assistenza sanitaria (LEA) inserisce al suo interno l’ADI.
Altro discorso per le Badanti ed i Badanti che invece fanno capo alle Politiche Sociali e non al SSN. Ma così come infermieri, Fisioterapisti e OSS anche i Badanti hanno comunque un contratto nazionale del quale il datore di lavoro deve assolutamente tenere conto nel momento in cui viene firmato un contratto.
Per Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) si intende l’assistenza domiciliare erogata in base ad un piano assistenziale individuale attraverso la presa in carico multidisciplinare e multiprofessionale del paziente (nell’84% dei casi un anziano, sono considerati anziani quelli con età uguale o superiore a 65 anni). Attraverso l’Assistenza Domiciliare Integrata il paziente riceve prestazioni infermieristiche e riabilitative in molti casi coperte dal SSN.
Molto diverso il discorso legato alle Badanti ed ai Badanti, che in molti casi svolgono una attività di accompagnamento di anziani sopra i 65 anni d’età o disabili ma non sono preparati alla somministrazione di medicinali oppure ad aiutare nella riabilitazione il paziente attraverso fisioterapia e sono in molti casi senza alcuna specializzazione, ma svolgono comunque una mansione importante per la vita del paziente anziano o disabile occupandosi dell’assistenza necessaria.
Il badante per esempio può essere assunto dalla famiglia per assistere un paziente anziano o disabile in degenza o lungodegenza presso una struttura ospedaliera, una Casa di Riposo, una RSA oppure una Clinica Riabilitativa. Sarà invece la struttura (Casa di riposo, RSA, RSD…) a garantire le prestazioni per esempio di infermieri, fisioterapisti e OSS.
Nel quadro Normativo L’Assistenza Domiciliare Integrata si inquadra nell’ambito delle norme generali che disciplinano l’assistenza sanitaria e socio-sanitaria e si colloca a pieno titolo nella medicina del territorio grazie al D.L. 502/92 e D.L. 299/99 che, prevedendo norme per la razionalizzazione del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) hanno spostato il baricentro della politica sanitaria italiana sul territorio, dando un ruolo nuovo e fondamentale al Distretto, che deve garantire l’assistenza primaria attraverso un approccio multidisciplinare che faccia attenzione anche alle prestazioni sociosanitarie integrate erogate da Associazioni, Cooperative Sociali ed altri enti sul Territorio.
Il DPCM 14 febbraio 2001 individua come destinatari di prestazioni integrate “le persone che presentano bisogni di salute che richiedono prestazioni sanitarie ed azioni di protezione sociale, anche di lungo periodo, sulla base di progetti personalizzati redatti sulla scorta di valutazioni multidimensionali” e il DPCM 29 novembre 2001 che definisce i livelli essenziali di assistenza sanitaria (LEA) inserisce al suo interno l’ADI.
Altro discorso per le Badanti ed i Badanti che invece fanno capo alle Politiche Sociali e non al SSN. Ma così come infermieri, Fisioterapisti e OSS anche i Badanti hanno comunque un contratto nazionale del quale il datore di lavoro deve assolutamente tenere conto nel momento in cui viene firmato un contratto.
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