Salute e benessere

Comunicare agli anziani con demenza

alt_text
9 Aprile 2024

Cosa significa comunicazione? In cosa consiste comunicare?” Ti è mai capitato di riflettere su una di queste domande? La comunicazione è un tema complesso e ricco di sfaccettature: con questo concetto si vuole intendere un processo che include lo scambio di informazioni tra due o più persone e avviene in un determinato contesto. Comunicare significa “rendere comune”. Questo può avvenire in differenti modi: tramite l’uso del linguaggio, del corpo e di tutti quegli elementi che aggiungono espressività al contenuto del messaggio e ne definiscono le sue intenzioni. Ma comunicare non è solo questo.

“La comunicazione è lo strumento principale di relazione che l’uomo ha a disposizione per creare e mantenere l’interazione con i suoi simili” (Quadrio, Venini, 1997). Perché proprio l’uso del termine relazione? È fondamentale portare alla luce che il nostro comunicare ha un aspetto caratteristico di bivalenza, ovvero di uno scambio tra almeno due persone, ognuna delle quali porta con sé anche una partecipazione emotiva.
Nel corso del tempo e dell’instaurarsi delle nostre relazioni, costruiamo e manteniamo differenti modalità comunicative con le persone che abbiamo di fronte a noi, in base al ruolo che esse ricoprono nella nostra vita. Così, per ognuno di noi comunicare con quella precisa persona assume caratteristiche diverse rispetto alle altre relazioni e sviluppiamo insieme all’altro anche l’uso di parole, gesti, suoni che tra noi assumono un determinato significato. Ogni relazione avrà così peculiarità proprie.

Nel momento in cui l’anziano sviluppa una demenza ecco che l’aspetto comunicativo viene a mutare: la funzione linguistica potrebbe subire alterazioni e riduzioni di diverso tipo, tra cui cambiamenti inerenti alla fluenza, sintassi, difficile reperimento dei vocaboli ed altro; le risposte possono divenire disorganizzate ed anche l’attenzione e il pensiero possono subire un’alterazione significativa. Anche tutto ciò che riguarda l’aspetto della comunicazione non verbale può mutare: può apparire impulsività, disinibizione sociale, stereotipia nei comportamenti che non permettono una comunicazione continua e fluente, e molto altro.

Questo comporta necessariamente dover rivisitare e ricostruire la relazione che ho con quella persona, fare i conti con ciò che è stato e che purtroppo non potrà più essere a causa della malattia. Trovare una strada alternativa per la narrazione della nostra relazione con l’altro ed erigere una nuova tipologia di comunicazione, che viaggerà su caratteristiche e linee differenti dalle precedenti. Comunicare è un atto complesso e fatto di legami.


Cosa significa comunicazione? In cosa consiste comunicare?” Ti è mai capitato di riflettere su una di queste domande? La comunicazione è un tema complesso e ricco di sfaccettature: con questo concetto si vuole intendere un processo che include lo scambio di informazioni tra due o più persone e avviene in un determinato contesto. Comunicare significa “rendere comune”. Questo può avvenire in differenti modi: tramite l’uso del linguaggio, del corpo e di tutti quegli elementi che aggiungono espressività al contenuto del messaggio e ne definiscono le sue intenzioni. Ma comunicare non è solo questo.

“La comunicazione è lo strumento principale di relazione che l’uomo ha a disposizione per creare e mantenere l’interazione con i suoi simili” (Quadrio, Venini, 1997). Perché proprio l’uso del termine relazione? È fondamentale portare alla luce che il nostro comunicare ha un aspetto caratteristico di bivalenza, ovvero di uno scambio tra almeno due persone, ognuna delle quali porta con sé anche una partecipazione emotiva.
Nel corso del tempo e dell’instaurarsi delle nostre relazioni, costruiamo e manteniamo differenti modalità comunicative con le persone che abbiamo di fronte a noi, in base al ruolo che esse ricoprono nella nostra vita. Così, per ognuno di noi comunicare con quella precisa persona assume caratteristiche diverse rispetto alle altre relazioni e sviluppiamo insieme all’altro anche l’uso di parole, gesti, suoni che tra noi assumono un determinato significato. Ogni relazione avrà così peculiarità proprie.

Nel momento in cui l’anziano sviluppa una demenza ecco che l’aspetto comunicativo viene a mutare: la funzione linguistica potrebbe subire alterazioni e riduzioni di diverso tipo, tra cui cambiamenti inerenti alla fluenza, sintassi, difficile reperimento dei vocaboli ed altro; le risposte possono divenire disorganizzate ed anche l’attenzione e il pensiero possono subire un’alterazione significativa. Anche tutto ciò che riguarda l’aspetto della comunicazione non verbale può mutare: può apparire impulsività, disinibizione sociale, stereotipia nei comportamenti che non permettono una comunicazione continua e fluente, e molto altro.

Questo comporta necessariamente dover rivisitare e ricostruire la relazione che ho con quella persona, fare i conti con ciò che è stato e che purtroppo non potrà più essere a causa della malattia. Trovare una strada alternativa per la narrazione della nostra relazione con l’altro ed erigere una nuova tipologia di comunicazione, che viaggerà su caratteristiche e linee differenti dalle precedenti. Comunicare è un atto complesso e fatto di legami.

Case di riposo, rsa e case famiglia