Costume e Società

Bonus Caregiver: un sostegno concreto per il lavoro di cura

alt_text
23 Marzo 2021

Tra le misure di sostegno economico introdotte con il Decreto Rilancio 2020, è stata prevista la possibilità di accedere a un contributo per chi svolge un lavoro quotidiano di cura e assistenza nei confronti di una persona disabile o di un anziano non autosufficiente: il cosiddetto Bonus Caregiver.

Com’è noto, da molti anni i Caregiver familiari si battono per il riconoscimento della propria figura da parte delle istituzioni. Tanto che una forma di aiuto economico per i caregiver era già prevista dalla legge di bilancio 2018, ma non era stata ancora resa operativa. Il Bonus Disabili ha rappresentato indubbiamente un passo in avanti in questa direzione, ma da più parti si auspica ancora una legge in grado di raccordare le diverse norme che riguardano la disabilità e la figura del caregiver. 

Un contributo, di importo pari a €600,00, era previsto inizialmente per i soli mesi di aprile e maggio 2020, ma è stato ora prorogato fino al termine del 2021. La Legge di Bilancio 2021 ha inoltre rifinanziato, con l’art. 59, un fondo di 90 milioni di euro per il triennio 2021-2023, che servirà per finanziare gli interventi legislativi volti a riconoscere il valore sociale ed economico delle attività di assistenza svolte dai caregiver familiari. Il beneficio economico sarà inoltre cumulabile con altre prestazioni come il Reddito di Cittadinanza e il Reddito di emergenza.

Le categorie che rientrano tra i destinatari dei provvedimenti, sono specificate nell’art.1, comma 225, della Legge istitutiva del Fondo Nazionale per il sostegno del ruolo di cura e di assistenza del caregiver familiare (Legge 205/2017), che definisce come caregiver familiare “la persona che si prende cura del coniuge,  dell'altra  parte  dell'unione  civile  tra persone dello stesso sesso o del convivente di fatto ai  sensi  della legge 20 maggio 2016, n. 76, di un familiare o di un affine entro  il secondo grado, ovvero, nei soli casi indicati dall'articolo 33, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104,  di  un  familiare  entro  il terzo grado che, a causa di malattia, infermità o disabilità, anche croniche o degenerative,  non  sia  autosufficiente  e  in  grado  di prendersi cura di sé, sia riconosciuto invalido in quanto  bisognoso di  assistenza  globale  e  continua  di  lunga   durata   ai   sensi dell'articolo 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, o  sia titolare di indennità di accompagnamento ai  sensi  della  legge  11 febbraio 1980, n. 18”.

Per chiarire meglio quanto dice l’articolo di legge, ecco di seguito l’elenco delle figure familiari che possono essere riconosciute caregiver, e pertanto destinatarie dei benefici previsti:
- un coniuge
- un convivente unito tramite unione civile
- un familiare affine entro il secondo grado di parentela
- un familiare oltre il secondo grado di parentela nel caso in cui i genitori o il coniuge della persona affetta da disabilità siano over 65, siano deceduti o siano anch’essi affetti da una patologia invalidante.

La misura del Bonus Caregiver prevede l’erogazione di un assegno mensile che sarà destinato nello specifico a: 

- Coloro che assistono un anziano non autosufficiente di età pari o superiore a 80 anni
- Coloro che non hanno reddito, oppure che hanno un reddito ISEE inferiore a €25.000
- Le mamme monoreddito o disoccupate, i cui figli abbiano un’invalidità riconosciuta di almeno il 60%

Il fondo nazionale sarà però ripartito tra le Regioni, che avranno poi il compito di assegnare le risorse nel proprio territorio, sulla base di una analisi dei bisogni specifici dei richiedenti. Per conoscere nei dettagli l’importo del contributo e le modalità per richiederlo, occorrerà dunque attendere che le singole Regioni emanino i rispettivi provvedimenti attuativi, cosa che dovrebbe avvenire nel breve periodo.


Tra le misure di sostegno economico introdotte con il Decreto Rilancio 2020, è stata prevista la possibilità di accedere a un contributo per chi svolge un lavoro quotidiano di cura e assistenza nei confronti di una persona disabile o di un anziano non autosufficiente: il cosiddetto Bonus Caregiver.

Com’è noto, da molti anni i Caregiver familiari si battono per il riconoscimento della propria figura da parte delle istituzioni. Tanto che una forma di aiuto economico per i caregiver era già prevista dalla legge di bilancio 2018, ma non era stata ancora resa operativa. Il Bonus Disabili ha rappresentato indubbiamente un passo in avanti in questa direzione, ma da più parti si auspica ancora una legge in grado di raccordare le diverse norme che riguardano la disabilità e la figura del caregiver. 

Un contributo, di importo pari a €600,00, era previsto inizialmente per i soli mesi di aprile e maggio 2020, ma è stato ora prorogato fino al termine del 2021. La Legge di Bilancio 2021 ha inoltre rifinanziato, con l’art. 59, un fondo di 90 milioni di euro per il triennio 2021-2023, che servirà per finanziare gli interventi legislativi volti a riconoscere il valore sociale ed economico delle attività di assistenza svolte dai caregiver familiari. Il beneficio economico sarà inoltre cumulabile con altre prestazioni come il Reddito di Cittadinanza e il Reddito di emergenza.

Le categorie che rientrano tra i destinatari dei provvedimenti, sono specificate nell’art.1, comma 225, della Legge istitutiva del Fondo Nazionale per il sostegno del ruolo di cura e di assistenza del caregiver familiare (Legge 205/2017), che definisce come caregiver familiare “la persona che si prende cura del coniuge,  dell'altra  parte  dell'unione  civile  tra persone dello stesso sesso o del convivente di fatto ai  sensi  della legge 20 maggio 2016, n. 76, di un familiare o di un affine entro  il secondo grado, ovvero, nei soli casi indicati dall'articolo 33, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104,  di  un  familiare  entro  il terzo grado che, a causa di malattia, infermità o disabilità, anche croniche o degenerative,  non  sia  autosufficiente  e  in  grado  di prendersi cura di sé, sia riconosciuto invalido in quanto  bisognoso di  assistenza  globale  e  continua  di  lunga   durata   ai   sensi dell'articolo 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, o  sia titolare di indennità di accompagnamento ai  sensi  della  legge  11 febbraio 1980, n. 18”.

Per chiarire meglio quanto dice l’articolo di legge, ecco di seguito l’elenco delle figure familiari che possono essere riconosciute caregiver, e pertanto destinatarie dei benefici previsti:
- un coniuge
- un convivente unito tramite unione civile
- un familiare affine entro il secondo grado di parentela
- un familiare oltre il secondo grado di parentela nel caso in cui i genitori o il coniuge della persona affetta da disabilità siano over 65, siano deceduti o siano anch’essi affetti da una patologia invalidante.

La misura del Bonus Caregiver prevede l’erogazione di un assegno mensile che sarà destinato nello specifico a: 

- Coloro che assistono un anziano non autosufficiente di età pari o superiore a 80 anni
- Coloro che non hanno reddito, oppure che hanno un reddito ISEE inferiore a €25.000
- Le mamme monoreddito o disoccupate, i cui figli abbiano un’invalidità riconosciuta di almeno il 60%

Il fondo nazionale sarà però ripartito tra le Regioni, che avranno poi il compito di assegnare le risorse nel proprio territorio, sulla base di una analisi dei bisogni specifici dei richiedenti. Per conoscere nei dettagli l’importo del contributo e le modalità per richiederlo, occorrerà dunque attendere che le singole Regioni emanino i rispettivi provvedimenti attuativi, cosa che dovrebbe avvenire nel breve periodo.

Case di riposo, rsa e case famiglia