Salute e benessere

Anziani più suscettibili al virus dell'influenza: uno studio cerca di capire perché

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18 Novembre 2022

Dopo una breve “pausa” durante la pandemia di Covid, il virus influenzale è tornato a circolare, mettendo a rischio molti anziani che sono i più vulnerabili alla sua azione. Non si sa ancora bene perché gli anziani siano i più sensibili al virus dell'influenza, ma una ricerca pubblicata dalla rivista Nature Communications prova a scoprirlo. Condotto da Judy Chen, Eliza Maria Mosher e dal loro gruppo di ricerca dell'Università del Michigan, USA, lo studio mostra come i macrofagi alveolari, che sono la prima linea di difesa dei polmoni, sembrano essere compromessi nel corso degli anni.

I macrofagi sono cellule immunitarie che vivono negli alveoli polmonari e sono responsabili dell'attacco degli invasori, come il virus dell'influenza. Con l'avanzare dell'età, tutto indica che queste cellule vengono perse. Alcuni studi dimostrano addirittura che un immunomodulatore, la prostaglandina E2, limiterebbe lo stato di salute generale dei polmoni nel corso degli anni.

Secondo lo studio americano in questione, con l'età, i livelli di prostaglandina E2 nei polmoni aumentano, e questo aumento agirebbe sui macrofagi, limitando la loro capacità di proteggere l'organo. La prostaglandina potrebbe essere un altro marcatore del più complesso processo biologico della senescenza. Le cellule senescenti, che escludono molti fattori infiammatori, non sarebbero più in grado di replicarsi.

Per testare il legame tra una maggiore suscettibilità all'influenza e alla prostaglandina, il team di ricerca ha condotto esperimenti sugli animali con un farmaco che blocca il recettore prostaglandina E2. “Quelli che assumevano il farmaco presentavano più macrofagi alveolari e avevano una migliore sopravvivenza all’infezione da influenza rispetto agli animali che non assumevano il farmaco”, ha concluso il team di ricerca.


Dopo una breve “pausa” durante la pandemia di Covid, il virus influenzale è tornato a circolare, mettendo a rischio molti anziani che sono i più vulnerabili alla sua azione. Non si sa ancora bene perché gli anziani siano i più sensibili al virus dell'influenza, ma una ricerca pubblicata dalla rivista Nature Communications prova a scoprirlo. Condotto da Judy Chen, Eliza Maria Mosher e dal loro gruppo di ricerca dell'Università del Michigan, USA, lo studio mostra come i macrofagi alveolari, che sono la prima linea di difesa dei polmoni, sembrano essere compromessi nel corso degli anni.

I macrofagi sono cellule immunitarie che vivono negli alveoli polmonari e sono responsabili dell'attacco degli invasori, come il virus dell'influenza. Con l'avanzare dell'età, tutto indica che queste cellule vengono perse. Alcuni studi dimostrano addirittura che un immunomodulatore, la prostaglandina E2, limiterebbe lo stato di salute generale dei polmoni nel corso degli anni.

Secondo lo studio americano in questione, con l'età, i livelli di prostaglandina E2 nei polmoni aumentano, e questo aumento agirebbe sui macrofagi, limitando la loro capacità di proteggere l'organo. La prostaglandina potrebbe essere un altro marcatore del più complesso processo biologico della senescenza. Le cellule senescenti, che escludono molti fattori infiammatori, non sarebbero più in grado di replicarsi.

Per testare il legame tra una maggiore suscettibilità all'influenza e alla prostaglandina, il team di ricerca ha condotto esperimenti sugli animali con un farmaco che blocca il recettore prostaglandina E2. “Quelli che assumevano il farmaco presentavano più macrofagi alveolari e avevano una migliore sopravvivenza all’infezione da influenza rispetto agli animali che non assumevano il farmaco”, ha concluso il team di ricerca.

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