Salute e benessere

Stimolazione neurolinguistica per contrastare l’Alzheimer. A Firenze tre centri all'avanguardia

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15 Febbraio 2019
In occasione del prossimo Congresso Nazionale sui Centri diurni Alzheimer, che si terrà l’1 e il 2 Marzo a Montecatini Terme, verrà presentato un bilancio dell’innovativo progetto terapeutico ‘Atelier Alzheimer’. Concepito su un modello di assistenza francese, in Italia il progetto è stato messo a punto dal Centro Studi Orsa in collaborazione con l’Associazione Italiana Malattia di Alzheimer (AIMA) ed è gestito dalla Cooperativa Nomos.

Concepita in Francia, e sperimentata con successo nel Regno Unito, questa terapia si basa sulla stimolazione neurocognitiva del paziente, al fine di recuperarne il più possibile la memoria, la capacità linguistica e l’attenzione, attraverso lo svolgimento di attività di gruppo, che hanno anche la funzione di favorire la socializzazione e contrastare la tendenza all’isolamento, che spesso caratterizza questo tipo di pazienti. Operatori specializzati propongono ai pazienti attività assitite semplici ma efficaci come il canto, la lettura del qutidiano, la preparazione del cibo, la pet therapy, la cura dell’orto. Questo metodo si propone di tenere in esercizio delle attività cerebrali allo scopo di rallentare il decadimento cognitivo.

Il progetto, che finora ha coinvolto 180 pazienti e ha preso in carico 230 famiglie, è finanziato dalla Regione Toscana in collaborazione con la ASL ed è coordinato dall’Ambulatorio per i Disturbi Cognitivi. La sperimentazione, unica nel suo genere nel nostro Paese, è stata avviata nel 2013 e si svolge in tre sedi differenti: la Rsa ‘Il Giglio’ e il Centro Diurno per anziani ‘Età Libera’ di Firenze e il Centro Diurno per anziani ‘Meoste’ di Bagno a Ripoli (FI). Il progetto – spiegano i promotori dell’iniziativa – non è rivolto a persone le cui capacità sono già gravemente compromesse dalla malattia, ma piuttosto a pazienti con demenza lieve-moderata o affetti da disturbi neurologici conseguenti a ictus e invecchiamento.
In occasione del prossimo Congresso Nazionale sui Centri diurni Alzheimer, che si terrà l’1 e il 2 Marzo a Montecatini Terme, verrà presentato un bilancio dell’innovativo progetto terapeutico ‘Atelier Alzheimer’. Concepito su un modello di assistenza francese, in Italia il progetto è stato messo a punto dal Centro Studi Orsa in collaborazione con l’Associazione Italiana Malattia di Alzheimer (AIMA) ed è gestito dalla Cooperativa Nomos.

Concepita in Francia, e sperimentata con successo nel Regno Unito, questa terapia si basa sulla stimolazione neurocognitiva del paziente, al fine di recuperarne il più possibile la memoria, la capacità linguistica e l’attenzione, attraverso lo svolgimento di attività di gruppo, che hanno anche la funzione di favorire la socializzazione e contrastare la tendenza all’isolamento, che spesso caratterizza questo tipo di pazienti. Operatori specializzati propongono ai pazienti attività assitite semplici ma efficaci come il canto, la lettura del qutidiano, la preparazione del cibo, la pet therapy, la cura dell’orto. Questo metodo si propone di tenere in esercizio delle attività cerebrali allo scopo di rallentare il decadimento cognitivo.

Il progetto, che finora ha coinvolto 180 pazienti e ha preso in carico 230 famiglie, è finanziato dalla Regione Toscana in collaborazione con la ASL ed è coordinato dall’Ambulatorio per i Disturbi Cognitivi. La sperimentazione, unica nel suo genere nel nostro Paese, è stata avviata nel 2013 e si svolge in tre sedi differenti: la Rsa ‘Il Giglio’ e il Centro Diurno per anziani ‘Età Libera’ di Firenze e il Centro Diurno per anziani ‘Meoste’ di Bagno a Ripoli (FI). Il progetto – spiegano i promotori dell’iniziativa – non è rivolto a persone le cui capacità sono già gravemente compromesse dalla malattia, ma piuttosto a pazienti con demenza lieve-moderata o affetti da disturbi neurologici conseguenti a ictus e invecchiamento.