Salute e benessere

Scienza: rallenta la ricerca di farmaci contro l’Alzheimer

alt_text
16 Gennaio 2018

Una delle maggiori case farmaceutiche statunitensi, la Pfizer, ha deciso di abbandonare la ricerca di un farmaco per curare l’Alzheimer e a breve sospenderà anche le ricerche per trattare il morbo di Parkinson


Secondo quanto dichiarato al Wall Strett Journal gli ingenti investimenti attivati finora non sarebbero stati sufficienti a sostenere i costi aziendali e il colosso americano, alla luce anche dei pochi e deludenti risultati, avrebbe deciso di investire in altri studi. 


La rinuncia della Pfizer, che causerà nei prossimi mesi la perdita di circa 300 posti di lavoro, è arrivata dopo l’abbandono di un’altra grande azienda del farmaco, la Merck. 


Effettivamente negli ultimi dieci anni la ricerca non ha ottenuto grandi risultati e i farmaci sperimentali contro l’Alzheimer testati non hanno prodotto miglioramenti nei pazienti anziani che hanno partecipato agli studi. 


Nonostante le indubbie difficoltà altre realtà del pharma continuano le ricerche per fermare la malattia che “cancella” la memoria; due studi su un farmaco anticorpo dovrebbero dare risultati il prossimo agosto e un’altra ricerca terminerà l’anno prossimo. Un farmaco sperimentale è infine in fase di studio da Johnson & Johnson e Shinogi e i primi risultati saranno noti nel 2023.


Purtroppo i farmaci oggi disponibili per la malattia di Alzheimer apportano soltanto benefici momentanei sui sintomi e possono solo rallentare il decorso della patologia neurodegenerativa. 

Una delle maggiori case farmaceutiche statunitensi, la Pfizer, ha deciso di abbandonare la ricerca di un farmaco per curare l’Alzheimer e a breve sospenderà anche le ricerche per trattare il morbo di Parkinson


Secondo quanto dichiarato al Wall Strett Journal gli ingenti investimenti attivati finora non sarebbero stati sufficienti a sostenere i costi aziendali e il colosso americano, alla luce anche dei pochi e deludenti risultati, avrebbe deciso di investire in altri studi. 


La rinuncia della Pfizer, che causerà nei prossimi mesi la perdita di circa 300 posti di lavoro, è arrivata dopo l’abbandono di un’altra grande azienda del farmaco, la Merck. 


Effettivamente negli ultimi dieci anni la ricerca non ha ottenuto grandi risultati e i farmaci sperimentali contro l’Alzheimer testati non hanno prodotto miglioramenti nei pazienti anziani che hanno partecipato agli studi. 


Nonostante le indubbie difficoltà altre realtà del pharma continuano le ricerche per fermare la malattia che “cancella” la memoria; due studi su un farmaco anticorpo dovrebbero dare risultati il prossimo agosto e un’altra ricerca terminerà l’anno prossimo. Un farmaco sperimentale è infine in fase di studio da Johnson & Johnson e Shinogi e i primi risultati saranno noti nel 2023.


Purtroppo i farmaci oggi disponibili per la malattia di Alzheimer apportano soltanto benefici momentanei sui sintomi e possono solo rallentare il decorso della patologia neurodegenerativa. 

Case di riposo, rsa e case famiglia