Salute e benessere

Morbo di Parkinson: dieci segnali da tenere sotto controllo

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23 Settembre 2019
Il morbo di Parkinson è una malattia cronica neurodegenerativa che colpisce soprattutto le persone anziane e si verifica quando muoiono le cellule nervose coinvolte nella produzione del neurotrasmettitore dopamina. Ad oggi per questa grave patologia non esiste ancora una cura, ma i farmaci utilizzati per trattare i malati di Parkinson sono in grado di rallentare la progressione della malattia se le cure cominciano tempestivamente.

Spesso però i primi segnali della malattia possono passare inosservati anche ad un normale controllo medico e la diagnosi può arrivare quando ormai la malattia è molto progredita e si manifestano i sintomi tipici di tremore e rigidità. E’ quindi opportuno tenere sotto controllo alcuni segnali che possono essere associati alle prime fasi della malattia e che potrebbero suggerire la necessità di un controllo neurologico approfondito.

1. Perdita del senso dell’olfatto e del gusto
Si tratta di un segnale che compare precocemente e a cui generalmente non viene dato grande peso. Eppure una delle funzioni principali della dopamina è quella di trasmettere le informazioni dal cervello ai nervi e muscoli del corpo, e quando muoiono le cellule che la producono l’olfatto (e il gusto ad esso collegato) viene compromesso.

2. Disturbi del sonno
Si tratta di una particolare condizione del sonno nota in neurologia come Disturbo comportamentale del sonno REM (o RDB). I pazienti colpiti da questo disturbo, durante le fasi di sonno REM manifestano comportamenti come: scalciare, digrignare i denti, gridare o anche aggredire la persona che dorme accanto a loro. In un malato di Parkinson l’RDB può comparire anche molti anni prima dei sintomi tipici della malattia. Altri due disturbi che possono essere associati al Parkinson sono le apnee notturne e la sindrome delle gambe senza riposo (formicolio e necessità di muovere le gambe durante il sonno). Non tutti coloro che soffrono di disturbi del sonno hanno il Parkinson, ma le stime indicano che circa il 40% di coloro che manifestano questi segnali sviluppano la malattia negli anni successivi.  

3. Costipazione, problemi intestinali e della vescica
La stipsi, cosi come la produzione di gas intestinale, possono essere associate a moltissime cause diverse dal Parkinson, e pertanto anche questo sintomo rischia di essere trascurato nella fase iniziale della malattia. La dopamina è infatti coinvolta anche nelle funzioni che regolano l’attività dei muscoli lisci (come quelli dell’intestino e della vescica), i quali divengono meno efficienti e rallentano il processo digestivo. Se anche la vescica è coinvolta, possono presentarsi difficoltà ad urinare o incontinenza.

4. Riduzione dell’espressione facciale
La mancanza di dopamina può rendere lenti e rigidi i muscoli facciali e questo riduce la capacità dei pazienti di esprimere le emozioni e i sentimenti attraverso il volto. Questo sintomo è molto evidente negli stadi avanzati della malattia, mentre nelle fasi iniziali i segnali sono più lievi, come ad esempio una certa lentezza nell’aggrottare le sopracciglia o sorridere.

5. Dolore persistente al collo
Quando questo dolore è associato al Parkinson differisce da un normale stiramento o da una contrattura, principalmente perché si tratta di un dolore persistente, che non passa dopo pochi giorni di trattamento. In alcuni pazienti questo segnale non si presenta tanto come un dolore, quanto come un formicolio o intorpidimento.

6. Grafia lenta e incerta
Come è noto, il Parkinson è associato al rallentamento e alla perdita dei movimenti abituali e spontanei. Uno dei primi segnali con cui si manifesta questo rallentamento riguarda la scrittura, che diventa lenta e faticosa e tende a diventare piccola e di difficile lettura. Anche movimenti come allacciare i bottoni o chiudere una cerniera lampo possono diventare lenti e difficoltosi.

7. Cambiamenti nel tono della voce
Si tratta di uno dei segnali precoci che i familiari osservano più frequentemente. A causa dell’irrigidimento dei muscoli facciali infatti, il malato di Parkinson fatica ad articolare chiaramente le parole. La voce diventa flebile e monotona, quasi meccanica.

8. Movimenti delle braccia ridotte
La rigidità muscolare potrebbe manifestarsi precocemente limitando i movimenti delle braccia, in particolare la capacità di estenderle per afferrare gli oggetti, o una riduzione della capacità di controllarne il movimento. In alcuni pazienti è possibile osservare che durante la camminata un braccio oscilla meno dell’altro. Il malato non avverte alcun dolore al braccio, come invece accede a causa di una lesione articolare.

9. Eccessiva sudorazione
Poiché il Parkinson colpisce anche il sistema nervoso autonomo, anche la capacità di termoregolazione del corpo viene compromessa. Per questo alcuni malati tendono a sudare in modo eccessivo (iperidrosi) anche senza alcun motivo apparente, come ad esempio il caldo, l’emozione o l’ansia. Nelle donne, questo segnale può essere molto simile alle vampate di calore associate alla menopausa.

10. Cambiamenti nell’umore e nella personalità
I neurologi evidenziano come alcuni disturbi dell’umore e della personalità siano correlati con il Parkinson. Uno dei segnali più evidenti è la comparsa di stati depressivi, particolarmente osservabile in chi non ne aveva mai sofferto. Non sempre purtroppo di fronte a questo cambiamento i familiari pensano al Parkinson come una fra le cause possibili. In alcuni malati è possibile osservare precocemente un cambiamento delle abilità cognitive, in particolare la perdita della capacità di multitasking: il malato riesce a svolgere correttamente solo un compito alla volta.
Spesso nelle fasi iniziali della malattia possono manifestarsi ansia di fronte alle situazioni nuove e tendenza al ritiro sociale.

Il morbo di Parkinson è una malattia cronica neurodegenerativa che colpisce soprattutto le persone anziane e si verifica quando muoiono le cellule nervose coinvolte nella produzione del neurotrasmettitore dopamina. Ad oggi per questa grave patologia non esiste ancora una cura, ma i farmaci utilizzati per trattare i malati di Parkinson sono in grado di rallentare la progressione della malattia se le cure cominciano tempestivamente.

Spesso però i primi segnali della malattia possono passare inosservati anche ad un normale controllo medico e la diagnosi può arrivare quando ormai la malattia è molto progredita e si manifestano i sintomi tipici di tremore e rigidità. E’ quindi opportuno tenere sotto controllo alcuni segnali che possono essere associati alle prime fasi della malattia e che potrebbero suggerire la necessità di un controllo neurologico approfondito.

1. Perdita del senso dell’olfatto e del gusto
Si tratta di un segnale che compare precocemente e a cui generalmente non viene dato grande peso. Eppure una delle funzioni principali della dopamina è quella di trasmettere le informazioni dal cervello ai nervi e muscoli del corpo, e quando muoiono le cellule che la producono l’olfatto (e il gusto ad esso collegato) viene compromesso.

2. Disturbi del sonno
Si tratta di una particolare condizione del sonno nota in neurologia come Disturbo comportamentale del sonno REM (o RDB). I pazienti colpiti da questo disturbo, durante le fasi di sonno REM manifestano comportamenti come: scalciare, digrignare i denti, gridare o anche aggredire la persona che dorme accanto a loro. In un malato di Parkinson l’RDB può comparire anche molti anni prima dei sintomi tipici della malattia. Altri due disturbi che possono essere associati al Parkinson sono le apnee notturne e la sindrome delle gambe senza riposo (formicolio e necessità di muovere le gambe durante il sonno). Non tutti coloro che soffrono di disturbi del sonno hanno il Parkinson, ma le stime indicano che circa il 40% di coloro che manifestano questi segnali sviluppano la malattia negli anni successivi.  

3. Costipazione, problemi intestinali e della vescica
La stipsi, cosi come la produzione di gas intestinale, possono essere associate a moltissime cause diverse dal Parkinson, e pertanto anche questo sintomo rischia di essere trascurato nella fase iniziale della malattia. La dopamina è infatti coinvolta anche nelle funzioni che regolano l’attività dei muscoli lisci (come quelli dell’intestino e della vescica), i quali divengono meno efficienti e rallentano il processo digestivo. Se anche la vescica è coinvolta, possono presentarsi difficoltà ad urinare o incontinenza.

4. Riduzione dell’espressione facciale
La mancanza di dopamina può rendere lenti e rigidi i muscoli facciali e questo riduce la capacità dei pazienti di esprimere le emozioni e i sentimenti attraverso il volto. Questo sintomo è molto evidente negli stadi avanzati della malattia, mentre nelle fasi iniziali i segnali sono più lievi, come ad esempio una certa lentezza nell’aggrottare le sopracciglia o sorridere.

5. Dolore persistente al collo
Quando questo dolore è associato al Parkinson differisce da un normale stiramento o da una contrattura, principalmente perché si tratta di un dolore persistente, che non passa dopo pochi giorni di trattamento. In alcuni pazienti questo segnale non si presenta tanto come un dolore, quanto come un formicolio o intorpidimento.

6. Grafia lenta e incerta
Come è noto, il Parkinson è associato al rallentamento e alla perdita dei movimenti abituali e spontanei. Uno dei primi segnali con cui si manifesta questo rallentamento riguarda la scrittura, che diventa lenta e faticosa e tende a diventare piccola e di difficile lettura. Anche movimenti come allacciare i bottoni o chiudere una cerniera lampo possono diventare lenti e difficoltosi.

7. Cambiamenti nel tono della voce
Si tratta di uno dei segnali precoci che i familiari osservano più frequentemente. A causa dell’irrigidimento dei muscoli facciali infatti, il malato di Parkinson fatica ad articolare chiaramente le parole. La voce diventa flebile e monotona, quasi meccanica.

8. Movimenti delle braccia ridotte
La rigidità muscolare potrebbe manifestarsi precocemente limitando i movimenti delle braccia, in particolare la capacità di estenderle per afferrare gli oggetti, o una riduzione della capacità di controllarne il movimento. In alcuni pazienti è possibile osservare che durante la camminata un braccio oscilla meno dell’altro. Il malato non avverte alcun dolore al braccio, come invece accede a causa di una lesione articolare.

9. Eccessiva sudorazione
Poiché il Parkinson colpisce anche il sistema nervoso autonomo, anche la capacità di termoregolazione del corpo viene compromessa. Per questo alcuni malati tendono a sudare in modo eccessivo (iperidrosi) anche senza alcun motivo apparente, come ad esempio il caldo, l’emozione o l’ansia. Nelle donne, questo segnale può essere molto simile alle vampate di calore associate alla menopausa.

10. Cambiamenti nell’umore e nella personalità
I neurologi evidenziano come alcuni disturbi dell’umore e della personalità siano correlati con il Parkinson. Uno dei segnali più evidenti è la comparsa di stati depressivi, particolarmente osservabile in chi non ne aveva mai sofferto. Non sempre purtroppo di fronte a questo cambiamento i familiari pensano al Parkinson come una fra le cause possibili. In alcuni malati è possibile osservare precocemente un cambiamento delle abilità cognitive, in particolare la perdita della capacità di multitasking: il malato riesce a svolgere correttamente solo un compito alla volta.
Spesso nelle fasi iniziali della malattia possono manifestarsi ansia di fronte alle situazioni nuove e tendenza al ritiro sociale.

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