Costume e Società

Maltrattamenti sugli anziani in una casa famiglia nel bolognese. Anaste: servono maggiori controlli

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21 Febbraio 2019
Un’indagine cominciata lo scorso dicembre ha permesso ai carabinieri di Vergato di scoprire gli abusi che avvenivano sistematicamente nella casa famiglia per anziani 'Il Fornello' recentemente aperta nel comune di San Benedetto Val di Sambro, in provincia di Bologna. Il gestore e le tre operatrici della struttura sono stati arrestati con accuse gravissime, mentre l’immobile è stato posto sotto sequestro.
Le telecamere nascoste piazzate dalle Forze dell’Ordine hanno infatti rivelato un quadro a dir poco raccapricciante, fatto di umiliazioni, maltrattamenti e persino violenze sessuali ai danni degli anziani ospiti, alcuni dei quali hanno dovuto essere ricoverati in ospedale per ricevere le necessarie cure mediche, mentre gli altri sono stati ricoverati in altre strutture residenziali del territorio.
Si tratta di un fatto gravissimo, che rischia di gettare una luce infame e oscura anche sull’operato di numerose realtà che operano nell’assistenza privata con autentico spirito di solidarietà e di cura verso persone anziane bisognose, che purtroppo non trovano posto nelle strutture pubbliche. E’ perciò doveroso interrogarsi su come poter evitare che in futuro accadano ancora episodi del genere.
Un dato di fatto è che attualmente le autorizzazioni necessari all’apertura di una casa famiglia per anziani sono poche e i controlli ancora insufficienti. E’ questo il punto di vista di Alberto De Santis, presidente di Anaste (Associazione delle Strutture per la Terza Età), che in un’intervista rilasciata a Il Resto del Carlino ha ribadito la necessità di regole univoche e controlli severi, sia preliminari all’apertura che in corso d’opera. Proprio Anaste, in collaborazione con Senior Italia Federanziani, sta elaborando una serie di possibili linee guida per la regolamentazione di questo tipo di strutture, che prevedano verifiche approfondite sulla competenza e preparazione degli operatori, sulla presenza di personale medico nonché sul numero e sulle condizioni degli ospiti.
Altrettanto dura è stata la reazione di Sergio Venturi, Assessore Regionale alle Politiche per la Salute, che ha definito l’episodio ‘indegno e inaccettabile’, e annuncia da parte della regione Emilia-Romagna la richiesta di una modifica della legge nazionale che disciplina le residenze per anziani, che permetta alle amministrazioni comunali e alle Aziende Sanitarie Locali di esercitare un maggiore controllo. 
Un’indagine cominciata lo scorso dicembre ha permesso ai carabinieri di Vergato di scoprire gli abusi che avvenivano sistematicamente nella casa famiglia per anziani 'Il Fornello' recentemente aperta nel comune di San Benedetto Val di Sambro, in provincia di Bologna. Il gestore e le tre operatrici della struttura sono stati arrestati con accuse gravissime, mentre l’immobile è stato posto sotto sequestro.
Le telecamere nascoste piazzate dalle Forze dell’Ordine hanno infatti rivelato un quadro a dir poco raccapricciante, fatto di umiliazioni, maltrattamenti e persino violenze sessuali ai danni degli anziani ospiti, alcuni dei quali hanno dovuto essere ricoverati in ospedale per ricevere le necessarie cure mediche, mentre gli altri sono stati ricoverati in altre strutture residenziali del territorio.
Si tratta di un fatto gravissimo, che rischia di gettare una luce infame e oscura anche sull’operato di numerose realtà che operano nell’assistenza privata con autentico spirito di solidarietà e di cura verso persone anziane bisognose, che purtroppo non trovano posto nelle strutture pubbliche. E’ perciò doveroso interrogarsi su come poter evitare che in futuro accadano ancora episodi del genere.
Un dato di fatto è che attualmente le autorizzazioni necessari all’apertura di una casa famiglia per anziani sono poche e i controlli ancora insufficienti. E’ questo il punto di vista di Alberto De Santis, presidente di Anaste (Associazione delle Strutture per la Terza Età), che in un’intervista rilasciata a Il Resto del Carlino ha ribadito la necessità di regole univoche e controlli severi, sia preliminari all’apertura che in corso d’opera. Proprio Anaste, in collaborazione con Senior Italia Federanziani, sta elaborando una serie di possibili linee guida per la regolamentazione di questo tipo di strutture, che prevedano verifiche approfondite sulla competenza e preparazione degli operatori, sulla presenza di personale medico nonché sul numero e sulle condizioni degli ospiti.
Altrettanto dura è stata la reazione di Sergio Venturi, Assessore Regionale alle Politiche per la Salute, che ha definito l’episodio ‘indegno e inaccettabile’, e annuncia da parte della regione Emilia-Romagna la richiesta di una modifica della legge nazionale che disciplina le residenze per anziani, che permetta alle amministrazioni comunali e alle Aziende Sanitarie Locali di esercitare un maggiore controllo.