Costume e Società

La Stanza degli Abbracci: l'ingegnosa iniziativa all'RSA di Castelfranco Veneto

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17 Novembre 2020

Nel Centro Servizi alla Persona Domenico Sartor, a Castelfranco Veneto, finalmente una bella novità per i familiari degli ospiti. Attraverso una speciale tenda di plastica morbida, i pazienti ricoverati all'interno della struttura possono riabbracciare i loro parenti, che rimangono così separati e protetti dal rischio di contagio da Covid-19. Il contatto fisico con i familiari dà una grossa mano agli ospiti nel poter beneficiare di più benessere mentale ed emotivo: condizioni fondamentali nella difficile situazione creata dalla pandemia.

È stata così creata una vera e propria stanza degli abbracci, dedicata agli incontri fra chi è dentro e chi vive fuori dall’istituto. I parenti aspettano all’esterno e poi, dopo i controlli di sicurezza e l'igienizzazione di rito, fanno il loro ingresso in gruppi sparuti.
"Dopo settimane di videochiamate - racconta una delle ospiti - mi è sembrato un miraggio, era un contatto che mi mancava da troppo tempo". Il motto che guida il progetto è: “L’abbraccio non unisce solo due corpi, ma due cuori e due menti, creando e rafforzando le relazioni e l'intimità, donando amore, calore e protezione”.

"Abbiamo pensato di creare uno spazio completamente isolato - ha detto la direttrice del centro Elisabetta Barbato - una stanza che consenta ai parenti di avvicinarsi ai loro familiari con delle barriere protettive in vetro e in alluminio a tutta altezza, e in tutta sicurezza. Gli ospiti hanno bisogno di contatto fisico coi famigliari per il proprio benessere e così abbiamo studiato varie soluzioni, ispirandoci anche all’estero. La serenità e la qualità della vita dei nostri ospiti è fondamentale: speriamo così di poter fare un nuovo piccolo passo verso la normalità. 
La stessa idea è infatti stata applicata da qualche mese in una casa di riposo spagnola, da cui la struttura veneta ha preso ispirazione, implementando il già presente allestimento di alcune pareti in vetro nell’atrio della struttura.

Va inoltre detto, che il Centro Servizi alla Persona Domenico Sartor non è nuovo a progetti ingegnosi per il benessere dei propri ospiti: altra trovata della casa di riposo è infatti il “cubo sensoriale interattivo” in cui gli anziani, a cui adesso sono limitati uscite e spostamenti, possono immergersi e rilassarsi in scenari naturali di vario tipo, grazie alla tecnologia della realtà aumentata

La speranza è che il sistema de "La Stanza degli Abbracci" possa essere replicato anche in altre RSA che, come è ormai tristemente noto, si annoverano tra i luoghi più a rischio, con numerosi casi di contagio anche laddove le visite dall’esterno sono state completamente interrotte. Ha spiegato il vicesindaco di Castelfranco Paolo Polidori: "Vanno valutate tutte le vie possibili per togliere da un dramma enorme le nostre persone anziane all’interno delle case di riposo. Questo anche perché le prospettive per il futuro non sono rosee. Già da mesi i parenti non possono visitare i loro cari e questo chissà per quanto tempo ancora".


Nel Centro Servizi alla Persona Domenico Sartor, a Castelfranco Veneto, finalmente una bella novità per i familiari degli ospiti. Attraverso una speciale tenda di plastica morbida, i pazienti ricoverati all'interno della struttura possono riabbracciare i loro parenti, che rimangono così separati e protetti dal rischio di contagio da Covid-19. Il contatto fisico con i familiari dà una grossa mano agli ospiti nel poter beneficiare di più benessere mentale ed emotivo: condizioni fondamentali nella difficile situazione creata dalla pandemia.

È stata così creata una vera e propria stanza degli abbracci, dedicata agli incontri fra chi è dentro e chi vive fuori dall’istituto. I parenti aspettano all’esterno e poi, dopo i controlli di sicurezza e l'igienizzazione di rito, fanno il loro ingresso in gruppi sparuti.
"Dopo settimane di videochiamate - racconta una delle ospiti - mi è sembrato un miraggio, era un contatto che mi mancava da troppo tempo". Il motto che guida il progetto è: “L’abbraccio non unisce solo due corpi, ma due cuori e due menti, creando e rafforzando le relazioni e l'intimità, donando amore, calore e protezione”.

"Abbiamo pensato di creare uno spazio completamente isolato - ha detto la direttrice del centro Elisabetta Barbato - una stanza che consenta ai parenti di avvicinarsi ai loro familiari con delle barriere protettive in vetro e in alluminio a tutta altezza, e in tutta sicurezza. Gli ospiti hanno bisogno di contatto fisico coi famigliari per il proprio benessere e così abbiamo studiato varie soluzioni, ispirandoci anche all’estero. La serenità e la qualità della vita dei nostri ospiti è fondamentale: speriamo così di poter fare un nuovo piccolo passo verso la normalità. 
La stessa idea è infatti stata applicata da qualche mese in una casa di riposo spagnola, da cui la struttura veneta ha preso ispirazione, implementando il già presente allestimento di alcune pareti in vetro nell’atrio della struttura.

Va inoltre detto, che il Centro Servizi alla Persona Domenico Sartor non è nuovo a progetti ingegnosi per il benessere dei propri ospiti: altra trovata della casa di riposo è infatti il “cubo sensoriale interattivo” in cui gli anziani, a cui adesso sono limitati uscite e spostamenti, possono immergersi e rilassarsi in scenari naturali di vario tipo, grazie alla tecnologia della realtà aumentata

La speranza è che il sistema de "La Stanza degli Abbracci" possa essere replicato anche in altre RSA che, come è ormai tristemente noto, si annoverano tra i luoghi più a rischio, con numerosi casi di contagio anche laddove le visite dall’esterno sono state completamente interrotte. Ha spiegato il vicesindaco di Castelfranco Paolo Polidori: "Vanno valutate tutte le vie possibili per togliere da un dramma enorme le nostre persone anziane all’interno delle case di riposo. Questo anche perché le prospettive per il futuro non sono rosee. Già da mesi i parenti non possono visitare i loro cari e questo chissà per quanto tempo ancora".