Salute e benessere

Demenza senile: come affrontare la malattia

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17 Maggio 2018

La demenza senile, patologia degenerativa in aumento in tutto il mondo, sovverte non solo la vita dell’anziano, ma anche, e forse in modo più dirompente, l’esistenza dei famigliari e delle persone più vicine.  Davanti a un genitore, un fratello o un compagno di vita che si ammala, spesso si fatica ad accettare che la persona che ci sta accanto non sia più la stessa e non sia più in grado di fare anche cose che appartenevano alla sua quotidianità.

Soprattutto quando la demenza è ancora nelle fasi iniziali, la persona più vicina tende a non accettare del tutto la condizione di malattia e a comportarsi con il proprio caro come se fosse in grado di ragionare come prima. Comportamenti di questo tipo provocano frustrazione sia nel malato che in chi lo accudisce. Ecco perché è importante chiedere aiuto e non rimanere soli nell’affrontare la situazione. 

Se il supporto medico è certamente fondamentale, a volte può fare la differenza rivolgersi a una delle tante associazioni di famigliari presenti sul territorio. La vicinanza di persone che stanno affrontando le stesse problematiche e le stesse sofferenze, oltre a farci sentire meno soli, può aiutarci ad accettare la situazione e fornirci importanti strumenti per rapportarci meglio con il malato e trovare nuovi equilibri. 

I familiari delle persone affette da demenza senile di solito sostengono che l’arma migliore per mantenere un contatto con il caro e rapportarsi con lui sia dimostrare affetto. Abbracci e carezze calmano e rassicurano, e una persona colpita da una patologia altamente disorientante come la demenza ne ha un estremo bisogno. La cosa forse più difficile, soprattutto quando la demenza è agli inizi, è non arrabbiarsi e non sgridare il malato in caso di comportamenti strani e inconsueti. Comportamenti simili, come anche pretendere che il proprio caro sia in grado di fare cose che appartenevano alla sua “vecchia” vita, non servirebbero a nulla, se non ad aumentare il malessere di tutti. 

Una volta accettata la malattia e fatte proprie le modalità migliori per rapportarsi al malato, sarà necessario adattare la casa alle nuove esigenze, ma in modo graduale per non disorientare l’anziano. Detersivi, medicinali, coltelli e alcolici, per esempio, sono da nascondere o eliminare, come anche i tappeti, spesso causa di incidenti domestici. In bagno è bene prendere alcuni accorgimenti, come montare maniglie per sostenersi e adottare tappeti antiscivolo nelle docce. 

Affrontare tutto questo può essere molto complicato, soprattutto quando si ha un lavoro, una famiglia e dei figli. Anche in questo caso non dimentichiamo che non dobbiamo affrontare tutto da soli: servizi di assistenza domiciliare e case di riposo sono servizi per la comunità ideati proprio per aiutare e sostenere le famiglie che si trovano a fare i conti con questa grave patologia degenerativa e in generale con le problematiche e i bisogni legati all’anzianità.


La demenza senile, patologia degenerativa in aumento in tutto il mondo, sovverte non solo la vita dell’anziano, ma anche, e forse in modo più dirompente, l’esistenza dei famigliari e delle persone più vicine.  Davanti a un genitore, un fratello o un compagno di vita che si ammala, spesso si fatica ad accettare che la persona che ci sta accanto non sia più la stessa e non sia più in grado di fare anche cose che appartenevano alla sua quotidianità.

Soprattutto quando la demenza è ancora nelle fasi iniziali, la persona più vicina tende a non accettare del tutto la condizione di malattia e a comportarsi con il proprio caro come se fosse in grado di ragionare come prima. Comportamenti di questo tipo provocano frustrazione sia nel malato che in chi lo accudisce. Ecco perché è importante chiedere aiuto e non rimanere soli nell’affrontare la situazione. 

Se il supporto medico è certamente fondamentale, a volte può fare la differenza rivolgersi a una delle tante associazioni di famigliari presenti sul territorio. La vicinanza di persone che stanno affrontando le stesse problematiche e le stesse sofferenze, oltre a farci sentire meno soli, può aiutarci ad accettare la situazione e fornirci importanti strumenti per rapportarci meglio con il malato e trovare nuovi equilibri. 

I familiari delle persone affette da demenza senile di solito sostengono che l’arma migliore per mantenere un contatto con il caro e rapportarsi con lui sia dimostrare affetto. Abbracci e carezze calmano e rassicurano, e una persona colpita da una patologia altamente disorientante come la demenza ne ha un estremo bisogno. La cosa forse più difficile, soprattutto quando la demenza è agli inizi, è non arrabbiarsi e non sgridare il malato in caso di comportamenti strani e inconsueti. Comportamenti simili, come anche pretendere che il proprio caro sia in grado di fare cose che appartenevano alla sua “vecchia” vita, non servirebbero a nulla, se non ad aumentare il malessere di tutti. 

Una volta accettata la malattia e fatte proprie le modalità migliori per rapportarsi al malato, sarà necessario adattare la casa alle nuove esigenze, ma in modo graduale per non disorientare l’anziano. Detersivi, medicinali, coltelli e alcolici, per esempio, sono da nascondere o eliminare, come anche i tappeti, spesso causa di incidenti domestici. In bagno è bene prendere alcuni accorgimenti, come montare maniglie per sostenersi e adottare tappeti antiscivolo nelle docce. 

Affrontare tutto questo può essere molto complicato, soprattutto quando si ha un lavoro, una famiglia e dei figli. Anche in questo caso non dimentichiamo che non dobbiamo affrontare tutto da soli: servizi di assistenza domiciliare e case di riposo sono servizi per la comunità ideati proprio per aiutare e sostenere le famiglie che si trovano a fare i conti con questa grave patologia degenerativa e in generale con le problematiche e i bisogni legati all’anzianità.


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